E luce fu. Numeri e informazioni su una delle nostre risorse più preziose: l’elettricità!

La Giornata internazionale della luce indetta dall’Unesco si celebra il 16 maggio di ogni anno perché ricorre in questo giorno l’anniversario l’invenzione del laser realizzata nel 1960 dal fisico e ingegnere Thedore Maiman. Questa celebrazione più in generale vuole valorizzare il ruolo centrale giocato dalla luce e dalle tecnologie luminose nella vita di tutti nelle aree della scienza, tecnologia, cultura, educazione e sviluppo sostenibile. Nell’Agenda 2030 delle Nazioni unite è il Goal 7 a ricordarci che è necessario assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni.

Infatti, tra le tante risorse che utilizziamo quotidianamente e che diamo per scontato, c’è sicuramente l’energia elettrica. Forse a qualcuno di voi sarà capitato di ascoltare i racconti dei propri nonni che, solo qualche decennio fa, quando erano giovani, non hanno avuto la nostra stessa fortuna di godere dell’elettricità, soprattutto in casa. Bene, pensate che in quelle stesse condizioni si trovano oggi oltre 840 milioni di persone in tutte il mondo, anche se numerosi progressi si sono avuti tra il 2000 e il 2017. In Europa siamo fortunati perché si investe molto non solo nel settore energetico, ma in particolare in quello delle energie rinnovabili.

Un esempio su tutti è quello dell’eolico. Avete presente quelle grandi eliche bianche solitamente poste in cima alle colline o alle montagne? Impianti simili vengono anche posti in mare, offshore, come si dice tecnicamente. La diffusione delle turbine marine, tuttavia, resta molto concentrata a livello geografico: i nuovi impianti sono stati realizzati in soli cinque Paesi, ossia Regno Unito, Germania, Danimarca, Belgio e Portogallo, secondo quanto ci dice l’associazione Wind Europe.

In ottica di produzione energetica, installare le turbine in mare aperto presenta indiscutibili vantaggi: una migliore quantità e qualità del vento, assenza di ostacoli fisici che potrebbero bloccare o condizionare il flusso delle correnti aeree, turbolenza minore, impatti trascurabili sull’habitat naturale e sulle specie marine.

Per scoprirne di più leggi gli articoli completi qui e qui.

Responsabilità editoriale e i contenuti dell’articolo sono a cura dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS)

Bicincittà, una pedalata per tutti in difesa delle nostre città

La manifestazione nazionale dell’Uisp è una festa a pedali, non una gara ma un modo per stare insieme attraverso la bici

Una giornata di festa, trascorsa pedalando in compagnia, senza gare né pericoli: questa è Bicincittà, la manifestazione nazionale dell’Uisp che ogni anno, in maggio, riempie le strade delle nostre città per chiedere strade più sicure e aria pulita. Quest’anno la giornata centrale di Bicincittà era prevista domenica 10 maggio, con il coinvolgimento di decine di Comuni italiani, purtroppo la situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo a causa del CoronaVirus ha obbligato l’associazione a rimandare l’evento.
La carovana festosa di Bicincittà ogni anno invade strade e piazze di tutta Italia: 100 città in bicicletta per chiedere aria pulita, rispetto per l’ambiente, sicurezza per chi usa le due ruote per spostarsi. La manifestazione sportiva organizzata dall’Uisp, ogni anno coinvolge decine di migliaia di ciclisti in tutta Italia, coprendo una serie di fine settimana a partire da maggio sino a settembre.
Bicincittà è una manifestazione rivolta a bambini e famiglie, per coinvolgere le comunità in un’occasione di riscoperta degli spazi urbani e del verde delle nostre città. Contemporaneamente, richiama la passione e l’impegno della Uisp per città più vivibili, a misura di cittadino, per una migliore qualità della vita di tutte e di tutti. Nel nostro paese la vendita di biciclette negli ultimi anni ha superato quella delle automobili, un buon segno. Grazie alla manifestazione dell’Uisp le due ruote diventano per un giorno padrone delle città, scorrendo davanti ai luoghi dell’arte e della cultura, le piazze e le periferie urbane, all’insegna del movimento, del benessere, di una socialità positiva fatta di buone relazioni, di rinnovata umanità, pronta a dire di no alla paura e al rancore.
Si tratta di una pedalata con spirito lento, dolce e solidale, aperta a tutti, non una gara ma un modo per stare insieme attraverso la bici; percorsi urbani o parchi, distanze variabili su itinerari semplici ed adatti a tutti; ritrovi fissati solitamente nel centro storico delle città, dove si parte tutti insieme a velocità controllata, in molti casi si toccano luoghi simbolici, artistici, storici. Poi si fa festa, ristori ed esibizioni di vario genere ad allietare la giornata dove i valori di Bicincittà si incrociano con urgenze e tematiche sociali individuate territorialmente.

Come i bambini possono aiutare a sconfiggere il virus

“Nessuna possibilità per il Corona” è il titolo del fumetto creato da Welthungerhilfe e Wash United per raccontare ai bambini e alle bambine il problema del Coronavirus e i comportamenti per prevenirne la diffusione.

Come è fatto il virus? Come mai non posso vedere i miei amici? Cosa devo fare quando esco di casa?

Akachi, Amina, Oliver e Tara risponderanno a queste e molte altre domande e in ben 20 lingue!

Nessuna possibilità per il Corona” è stato infatti tradotto perché possa essere diffuso il più possibile ed è scaricabile gratuitamente a questo link

E’ importante che i bambini e le bambine siano consapevoli dei rischi legati al coronavirus e le misure di restrizione che devono essere applicate per il suo contenimento. Ecco che cosa puoi fare:

  • Limita i contatti sociali
  • Lavati molto bene le mani
  • Indossa una mascherina quando raccomandato
  • Tossisci o starnutisci nel gomito

Il virus è invisibile e non conosce confini, può apparire in Africa, in Asia, in America, in Europa, nelle grandi e piccole città e persino nei piccoli paesini.

Perciò, ovunque tu sia, rispetta le regole anche se a volte è difficile! – e proteggi te stesso/a, la tua famiglia e le persone che ti circondano.

Contenuto editoriale a cura di Cesvi

Cesvi è un’organizzazione nata a Bergamo nel 1985 e opera nelle più gravi emergenze umanitarie del mondo; da marzo 2020 è in prima linea nell’emergenza Coronavirus per supportare l’Ospedale Papa Giovanni XXIII e la popolazione anziana di Bergamo e Milano.

Dal 2002 Cesvi è partner del network Alliance2015, formato da otto ONG impegnate nell’aiuto umanitario e nella cooperazione allo sviluppo tra cui Welthungerhilfe (www.welthungerhilfe.org), che si ringrazia per la creazione del fumetto “Nessuna possibilità per il Corona”.

E’ possibile vedere il fumetto animato (versione inglese) qui:

La lotta alla violenza di genere non va in lockdown

Mesi di lockdown, scuole chiuse, le opportunità sul piano delle opportunità educative e di cittadinanza attiva e consapevole ridotte drasticamente, comunità educanti sui territori che, privi dei luoghi fisici di incontro e scambio quotidiano, si interrogano con quali strumenti e modalità colmare i gap.

 

“Ci siamo attivati subito come ActionAid per supportare le scuole nel loro ruolo educativo e comunitario, rimodulando alcune attività progettuali di Agente 0011 e Youth for love e cercando di cambiare prospettiva: non vedere nella didattica digitale solo un limite, ma ripensare l’approccio educativo e metodologico coniugando il meglio delle opportunità delle metodologie blended con un orizzonte ampio temporale”, afferma Maria Sole Piccioli, Focal Point Education. 

 

All’interno di questa strategia, noi di ActionAid insieme a La Fabbrica (ente accreditato MIUR 170/2016) abbiamo elaborato il corso di formazione online “SDG 5 e il ruolo della scuola nel contrasto e nella prevenzione della violenza di genere”, che si inserisce appieno nelle Linee guida nazionali del MIUR per l’attuazione del comma 16 della legge 107 del 2015 per la promozione dell’educazione alla parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere. 

 

“Il corso nasce dalle attività formative e laboratoriali di Youth for Love che stanno continuando con dei webinar con docenti e studenti, per fornire ai e le docenti, anche coloro che non partecipano al progetto specifico, efficaci strumenti pratici e teorici per decostruire gli stereotipi di genere e sviluppare abilità e competenze, in particolare quelle di cittadinanza attiva, per il rispetto delle pari opportunità per tutte e tutti, contrastando fenomeni di bullismo e ogni altra forma di violenza o discriminazione”, afferma Corinne Reier, school expert di Youth for Love. 

All’interno di una società in continua trasformazione, è opportuno promuovere una educazione che sappia accogliere e valorizzare la diversità, e che formi cittadini consapevoli, responsabili e inclusivi. 

Durante il processo di crescita vari stereotipi perpetrati nella nostra società legati al genere, alla condizione sociale, all’origine, all’orientamento sessuale, condizionano i comportamenti e sono spesso alla base di violenza e bullismo. La violenza di genere tra i/le adolescenti è un fenomeno complesso e strutturale che si manifesta in molteplici forme e colpisce milioni di bambine e bambini, famiglie e comunità (dati UNESCO e UN Women). L’intera comunità educante gioca un ruolo chiave nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere. In particolare le scuole hanno la responsabilità etica e legale di prevenire la violenza di genere ed educare al rispetto e alle differenze e di gestire adeguatamente gli episodi di violenza attraverso programmi educativi e procedure facilmente attuabili, in collaborazione con attori chiave del territorio. 

Il corso online 

Il corso è diviso in 4 moduli di contenuto e approfondimento e un 5 modulo che raccoglie proposte didattiche concrete e flessibili dedicate a tutti i gradi scolastici per stimolare la decostruzione degli stereotipi e fornire a studenti e studentesse la conoscenza e gli strumenti per riconoscere e contrastare la violenza di genere. 

In particolare il Modulo 1 approfondisce l’ inquadramento teorico e legislativo riguardo alla violenza di genere con particolare attenzione alla Convenzione di Istanbul e all’obiettivo di Sviluppo Sostenibile 5, nel quadro dell’Agenda 2030; il Modulo 2 affronta la questione e il problema degli stereotipi di genere che sono alla base della violenza di genere; il Modulo 3 tratta le varie forme di violenza con l’obiettivo di fornire ai/le partecipanti strumenti concreti per riconoscerle e affrontare la tematica in classe; il Modulo 4 affronta il ruolo della comunità educante nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere fornendo ai/le partecipanti elementi teorici e pratici utili per coinvolgere la comunità di riferimento e aprire la scuola al territorio.

Il webgame Youth4love

Tra gli strumenti educativi online promossi il serious game dedicato ai e alle giovani Youth for Love che affronta i temi della violenza di genere e del bullismo, nell’ambito dell’omonimo progetto . 

Al termine del corso e dopo la compilazione di un questionario finale, i/le partecipanti riceveranno un attestato che potranno consegnare alla segreteria della propria scuola affinché sia inserito nel portfolio personale o caricarlo direttamente sulla piattaforma ministeriale S.O.F.I.A.

Il webinar gratuito 

Mercoledì 13 maggio alle ore 17, ne parleremo nel corso di un webinar con Corinne Reier, School Expert progetto Youth for Love- ActionAid, e Mirella Adamo, direttrice responsabile del corso. Insieme a loro scopriremo come contrastare il bullismo e gli stereotipi a scuola, affrontare il tema delle pari opportunità e promuovere un’educazione in grado di accogliere e valorizzare la diversità e che formi cittadini responsabili, inclusivi, attenti alla sostenibilità di azioni e comportamenti.

Clicca qui per registrarti al webinar

Consulta il programma

 

Per maggiori informazioni sul corso di formazione potete scrivere a: educazione.ita@actionaid.org.

I veri eroi non si arrendono mai: la storia degli attivisti di Satkhira

Per l’ultima puntata del nostro approfondimento sul Bangladesh, abbiamo scelto di raccontarvi l’impegno dei giovani attivisti di una remota regione del paese nella risposta all’emergenza per il Covid-19. 

Come in quasi tutti i paesi del mondo, anche il Bangladesh in questi mesi sta fronteggiando la sfida del Coronavirus. Abbiamo già parlato qualche tempo fa di come nel paese la situazione sia particolarmente complessa, soprattutto in contesti come Cox’s Bazar, dove la mancanza di servizi essenziali e il grave sovraffollamente rendono la sfida del contenimento del contagio niente affatto semplice.

Guarda questo video a 360° di un campo profughi Rohingya in Bangladesh

Ma in Bangladesh si va avanti, nonostante tutto. Come nel distretto costiero di Satkhira, situato nella zona sud-occidentale del paese al confine con l’India. E’ una zona gravemente soggetta ai disastri ambientali, dove l’economia in gran parte basata sull’agricoltura è spesso in balìa di eventi come cicloni, tempeste, allagamenti, erosione e salinizzazione del terreno. 

I giovani di Satkhira soffrono anche a causa degli squilibri socio-economici, come la mancanza di moltissime strutture moderne. ActionAid Bangladesh ha iniziato a lavorare con questi giovani nel 2018, grazie a un progetto di attivismo giovanile che aveva l’obiettivo di sostenere l’emancipazione dei giovani e metterli nelle condizioni di cambiare la loro comunità.

Durante il progetto i giovani e le giovani sono stati condotti attraverso un percorso che li ha supportati nel comprendere i diritti delle persone comuni e a praticare la leadership civica. Come risultato, in meno di due anni, i giovani e le giovani locali sono diventati attivisti e sono riusciti a creare la propria identità e il proprio ruolo all’interno della comunità. Questo ha dato loro la forza di cambiare diversi aspetti negativi della società in cui vivono, attraverso l’advocacy e il campaigning.

Non stupisce che nemmeno la crisi attuale dovuta al virus li abbia potuti fermare. In questa situazione di difficoltà, infatti, gli attivisti di Satkhira non si sono tirati indietro di fronte alle proprie responsabilità di cittadini. Tutti e tutte insieme stanno infatti contribuendo lavorando giorno e notte per tenere la gente della propria comunità al sicuro. 

Come? Abbiamo imparato tutti quanto siano importanti le mascherine per evitare il contagio. All’inizio della pandemia, come anche in Italia, era molto difficile reperirne abbastanza per tutti, sia per la scarsità nelle farmacie sia per i prezzi saliti alle stelle. Ma gli attivisti di Satkhira sono riusciti ad ingegnarsi producendo mascherine a basso costo, fatte con materiali locali di recupero, e distribuendone circa 250 circa tra i locali. Non solo, per aumentare la consapevolezza dei propri concittadini rispetto ai pericoli e alle precauzioni da tenere, hanno distribuito oltre 2mila tra volantini e poster disegnati a mano, oltre a materiale come video, post e notizie online.

Insomma, seppure ci siano nel mondo molte ingiustizie e disuguaglianze, e milioni di persone continuino a vivere in condizioni molto difficili, la storia di Satkhira ci mostra come il primo passo per costruire comunità più resilienti e capaci di attraversare le difficoltà sia quello di riconoscere l’importanza, da parte di tutti e soprattutto i più giovani, del proprio ruolo attivo nella comunità.

Città e comunità sostenibili: ci vogliono più auto elettriche

Il Goal 11 “Città e comunità sostenibili” dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite ha come obiettivo quello di rendere le città inclusive, sicure, durature e sostenibili. Ma come si fa?

Uno dei modi è quello di investire nei veicoli elettrici e nelle relative stazioni di ricarica. Negli ultimi anni in Europa il numero delle vetture elettriche e delle colonnine è aumentato costantemente e si stima che continuerà a salire perché dal 2021 scatterà il nuovo limite di emissioni di CO2 fissato dall’Unione europea, oltre il quale i costruttori dovranno pagare una sanzione per ogni modello venduto. Il settore dei trasporti rappresenta infatti oltre un quarto (27%) dell’inquinamento da gas serra e del 44% di questa quota sono responsabili le automobili.

Secondo una ricerca dell’organizzazione ambientalista Transport & Environment (T&E), il 40% delle auto vendute entro il 2030 in Europa dovrà essere a emissioni zero e ci dovranno essere almeno 3 milioni di colonnine di ricarica pubbliche (ad oggi sono solo 175mila). Per raggiungere questo obiettivo l’Unione europea dovrebbe investire nel settore 20 miliardi di euro e una grande opportunità in questo senso arriva dal “Green deal”, il nuovo programma della Commissione che punta a fare dell’Europa un continente più sostenibile.

Per scoprirne di più leggi l’articolo completo qui

Responsabilità editoriale e i contenuti dell’articolo sono a cura Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS)

Agente0011 non si ferma e…raddoppia!

Ormai manca poco alla fine di Agente0011: da questa settimana siamo entrati nell’ultimo mese della sfida. O forse no… siete pronti per una fantastica sorpresa??

Agente0011 non si ferma, ma continua fino alla fine di luglio! Non è fantastico?! Infatti, visto che la scuola è chiusa e bambini e bambine, ragazzi e ragazze sono a casa, perchè non continuare con le fantastiche missioni e diventare veri agenti del cambiamento

Wow, quindi avrete due mesi in più per scalare la classifica? Beh, diciamo che avrete due mesi per scalarla da zero!

Sì, perchè l’edizione attuale continuerà come da regolamento fino al 31 maggio 2020, senza alcuna modifica. Anzi, una modifica ci sarà rispetto al regolamento: il Concorsone purtroppo è stato sospeso, ma non vi preoccupate perché a fine maggio eleggeremo i vincitori assoluti 2020 nelle 3 categorie di età per scuole ed enti informali. Le squadre vincenti riceveranno una fantastica t-shirt illustrata e personalizzata con il nome del team!

E quindi l’edizione estiva? Preparatevi perchè ne vedrete delle belle. Noi di Agente0011 stiamo infatti mettendo insieme una speciale Task Force per preparare non solo missioni, ma tanti altri speciali contenuti. Per esempio avremo una radio (ne parliamo qui) con la quale potremo interagire con gli agenti, il nostro profilo instagram con il quale condivideremo molti materiali utili per le missioni, ma anche giochi, laboratori e tanto altro.

Per partecipare potete iscrivervi già da ora, se ancora non avete un team iscritto ad Agente, oppure utilizzare la vostra abituale login. In entrambi i casi, le nuove missioni della nuova sfida saranno online a partire dal 1° giugno 2020 fino al 31 luglio.

Due mesi di sfida, con una classifica tutta nuova. Scopri insieme a noi chi sarà il team agente del cambiamento di questa edizione estiva!

Ancora a casa ma connessi e sulla stessa frequenza!

La situazione non è cambiata…ci alziamo e ci prepariamo per affrontare una nuova giornata tra le mura di casa tra lezioni online, compiti, giochi, videochiamate tra amici e tempo insieme ai nostri familiari. 

Stiamo affrontando una delle missioni più dure: rispettare le regole quando ci viene richiesto! 

Dobbiamo tenere duro ancora un po’ e per cercare di rendere l’attesa più divertente e leggera, siamo di nuovo a darvi idee e spunti su come impegnare il tempo durante questo periodo di restrizioni che sembra essere infinito. 

Anche questa settimana, vi proponiamo alcune missioni o attività, da svolgere rigorosamente in casa come ci indicano le ordinanze, riadattate in modo da poter essere affrontate in modalità on-line per condivisione o in piccolo gruppo (adulti e bambino o bambina, adolescenti). Continuiamo a coinvolgere familiari o amici via telefono, skype o zoom per conoscere e affrontare  insieme alcune tematiche o problematiche, dando valore a quel tempo di condivisione che spesso nella routine veloce e stancante ci scivola via!

Non vedete l’ora di cominciare? Cliccando qui troverete le nostre proposte.

Per restare in contatto e per farci vedere come avete portato a termine le missioni, vi invitiamo a condividere con noi foto, presentazioni o video utilizzando l’hashtag #agente0011 e taggando il nostro profilo Instagram  @agente0011 (non prima di aver iniziato a seguirci!).

Se volete invece inviarci la vostra missione o l’output dell’attività, scriveteci a 

educazione.ita@actionaid.org; una volta terminato il periodo di quarantena, vi invieremo un simpatico gadget!

Nel caso in cui aveste perso le precedenti attività proposte, potete trovarle qui, qui e qui

Ma non è finita! Se vi piace ascoltare la radio ecco quello che fa per voi: da qualche settimana è nata Radio Kivuli! Il canale offre podcast scritti, curati e realizzati da giovani attivisti ed attiviste, contenuti di approfondimento, intrattenimento e tutto con un unico obiettivo: rimanere connessi, tenersi compagnia, cercare di annullare le distanze e affrontare insieme questo periodo. Sintonizzatevi per condividere con loro ricette, riflessioni, idee, notizie e tanta musica! 

Potete ascoltare i podcast realizzati cliccando questo link e seguire le varie iniziative direttamente dal profilo Facebook di Radio Kivuli

 

Per concludere, ecco alcuni link per altri approfondimenti e suggerimenti: 

Vi proponiamo una serie di serious games ovvero giochi e videogiochi che, attraverso la parte ludica, cercano di passare un messaggio e di insegnare qualcosa. Trattano diversi argomenti, non solo scolastici, ma anche tematiche quali il bullismo, la violenza di genere, l’integrazione, l’hate speech e danno modo a giocatori e giocatrici di “vestire i panni” dei diversi soggetti coinvolti. 

  • Youth for Love – The Game – Riproponiamo il webgame realizzato all’interno del progetto europeo Youth For Love per la prevenzione ed il contrasto alla violenza di genere nelle scuole superiori. Giocare è semplice e gratuito, puoi farlo da PC o Smartphone (ti consigliamo quest’ultimo per un’esperienza di gioco davvero coinvolgente), senza necessità di creare account. 
  • Function&GOSerious game dedicato all’apprendimento del carattere delle funzioni e dei concetti matematici di base. (Adatto a ragazzi e ragazze di 4a/5a superiore).
  • The Great Palermo – Una storia di cibo e di trasformazione, un viaggio nella cultura e nella tradizione siciliana attraverso gli occhi di Gaetano. Una visual novel interattiva sulla cultura del cibo (scaricabile in italiano ed in inglese). 
  • “Hatesick – I viaggi di Alter”Alter, il protagonista del gioco, viene catapultato in un mondo grigio, dove tutti coloro che appaiono fuori dalle righe sono emarginati, socialmente e fisicamente; dove la discriminazione e l’intolleranza, propagate in modo costante, hanno avuto la meglio; dove le parole d’odio sono state tramutate in fatti. Nel tentativo di tornare a casa, Alter incontrerà gli abitanti di questo luogo, conoscerà le loro storie. Un gioco sul contrasto ai discorsi d’odio e la promozione all’integrazione. (Giocabile solo da desktop – modalità punta e clicca – dopo registrazione al sito)
  • WunderBOVideogioco gratuito che porta alla scoperta dei poli museali del capoluogo emiliano: i giocatori e le giocatrici dovranno trovare opere d’arte e reperti d’epoca provenienti dalle collezioni del Museo Medievale e di Palazzo Poggi. L’obiettivo è collezionare tale serie di oggetti preziosi, conservandoli all’interno di una personalissima Wunderkammer digitale (scaricabile su tablet o smartphone con android).
  • Kukua Sema è la prima eroina per bambini e bambine con il potere di aiutare loro a sviluppare le abilità di alfabetizzazione e calcolo, infondendo la fiducia di poter cambiare il mondo. Sema Land immerge i bambini di 5-10 anni in uno storytelling originale in cui sconfiggere i malvagi, acquisire nuova conoscenza e condividerla con tutti e tutte. (Gioco in lingua inglese, scaricabile gratuitamente per iOS e Android)
  • Disegna e colora –  Una collana di App ideate per  bambini e bambine. Attraverso  con semplici interazioni possono disegnare liberamente utilizzando la pressione del dito (press & drag). L’app offre anche un’ampia scelta di disegni con forme basiche e colorabili a riempimento senza uscire dai bordi oppure a mano libera. (Scaricabile per smartphone e tablet – per iOS e Android)

 

Goal 8: lavoro dignitoso per tutti e crescita economica inclusiva, una bella sfida!

Il mondo del lavoro, questo sconosciuto! Per chi come voi è ancora alle prese con la scuola, il tema può apparire lontano e di poco interesse, ma non è così se volgiamo lo sguardo sullo scenario globale dove si contano ben 267 milioni di neet (not in education, employment or training), ovvero di giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione.

L’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), in un recente rapporto pubblicato a gennaio 2020, ci dice che nel mondo ci sono 188 milioni di disoccupati, 165 milioni di persone non retribuite adeguatamente e 120 milioni di persone hanno smesso di cercare lavoro o non vi hanno accesso. Una situazione che contrasta molto con le ambizioni del Goal 8 “Lavoro dignitoso e crescita economica” dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite che, invece, punta a garantire un lavoro dignitoso e una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile per tutti. Che significa tutto ciò? Che avere un semplice lavoro non basta a garantire una vita dignitosa. Infatti, la mancanza di reddito costringe spesso i lavoratori ad accettare lavori in nero, con basse retribuzioni e senza diritti sul lavoro. Senza contare che a causa delle discriminazioni di genere, nel 2019, il tasso di attività femminile risultava essere solo del 47%, rispetto al 73% di quello maschile.

La situazione del mondo del lavoro è inoltre strettamente legata al funzionamento del nostro attuale sistema economico. Da un sondaggio realizzato dalla multinazionale Edelman, risulta che, nonostante un’economia globale forte e un’alta occupazione, la maggior parte degli intervistati non pensa che tra cinque anni starà meglio e più della metà (56%) crede che il capitalismo nella sua forma attuale stia apportando più danni che benefici al mondo. La sfiducia è guidata da un crescente senso di iniquità e ingiustizia nel sistema, ma anche dall’incapacità del sistema odierno di vincere le sfide della nostra epoca.

Per scoprirne di più leggi gli articoli completi qui e qui.

Responsabilità editoriale e i contenuti dell’articolo sono a cura dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS)

Insegnare ai tempi del Coronavirus. Le voci dei docenti

In queste settimane la scuola è chiamata ad affrontare una grande sfida e imparare a muoversi in uno scenario completamente nuovo sia per gli insegnanti che per gli alunni.  Ce lo avete ricordati in tanti e tante docenti, partecipando alla  mappatura dei bisogni avvenuta tramite la compilazione del questionario sulle problematiche e bisogni emersi con la didattica digitale, e con l’interlocuzione diretta con docenti e/o dirigenti che abbiamo quotidianamente nei progetti, in primis Agente0011. 

Abbiamo raccolto circa una 60ina di questionari da tutta Italia e seppur il dato delle scuole che avevano o hanno attivato sistemi di didattica on-line è abbastanza buono (75%), emergono 3 macro aree di riflessione:

  • una debolezza strutturale del sistema relativamente all’insufficienza di dotazioni, forme organizzative e metodologie per conciliare in un modello nuovo la didattica tradizionale e quella a distanza;
  • un’autonomia scolastica e una didattica digitale, vanto del Miur, che rischia di inasprire le diseguaglianze  e di creare differenti opportunità anche in questo frangente: il fenomeno della dispersione digitale risulta onnipresente, almeno 2 casi per classe;
  • l’emersione di casi di eccellenza, docenti e scuole che sin da subito con la loro professionalità e passione per l’educazione e per la loro missione, che si sono attivati per studenti e studentesse.

Ecco i dati più interessanti emersi dall’analisi:

  • Anche lì dove una struttura di didattica digitale è presente, la percentuale di coloro che confermano l’organizzazione di momenti di condivisione vis à vis online, resta bassa (circa il 55%). 
  • Il 70% dei rispondenti segnala la necessità di intervenire corposamente e anche singolarmente sull’adattamento dei contenuti didattici e sulle modalità di interazione nuove con i propri alunni;
  • Il 50% degli intervistati manifesta una difficoltà nel raggiungere tutti e tutte le studenti: per mancanza di strumentazione, mancanza di supporto delle famiglie o disinteresse, per disabilità o Bes.
  • Tutti i docenti coinvolti intravvedono problematiche serie: l’85% l’aumento di difficoltà per le fasce più deboli o a rischio dispersione scolastica, il 53% Ritardi e rincorsa ai programmi e al raggiungimento obiettivi annuali e il 57,4% Difficoltà per la valutazione degli studenti e delle studentesse e mancanza di linee guida chiare.
  • Sino al termine dell’emergenza, i docenti richiedono principalmente alle associazioni del Terzo Settore: un supporto allo svolgimento della didattica digitale (44%), contenuti e attività adattate al contesto emergenziale per stimolare gli e le studenti (63%), formazioni on-line di approfondimento contenuti o di scambio di esperienze (46%).
  • Interessanti le priorità invece richieste per il post-emergenza Covid19, che principalmente vertono in ordine di priorità su: supporto a famiglie o ai singoli minori “fragili” (68%), supporto invece ai docenti per la formazione e la didattica on-line in ottica del futuro (40%) e supporto in richieste specifiche/Linee guida chiare  al Miur (40%). 

Per quanto riguarda Agente0011, il 71% ci conferma di averlo inserito nella didattica online quotidiana e il 74% che alcune missioni sono direttamente svolte dai singoli studenti e studentesse. Il 77% conferma che anche in questo frangente, Agente0011 permette di tenere attive le classi e raggiungere gli obiettivi annuali, è sempre un valore aggiunto. Il 60% ci ha richiesto l’adattamento missioni al contesto casalingo e il 30% Dei video di persone di staff di incoraggiamento alle classi e dei webinair di confronto. 

Per questo motivo abbiamo anche riattivato la pagina Instagram #Agente0011 con attività e contenuti quotidiani, in modo tale che studenti e studentesse possano usufruirne direttamente!

Concludiamo questa panoramica di risultati con un’intervista direttamente a Chiara, docente di scienze e matematica nonché responsabile di plesso nella scuola secondaria di primo grado di Pinerolo (Torino) e coordinatrice del team Obiettivi Futuri di Agente001, cui abbiamo chiesto come sta vivendo questo periodo.

Le persone stanno seguendo le regole scrupolosamente anche se per alcuni, in un primo momento, è stato difficile. Abbiamo organizzato la didattica a distanza, dapprima attraverso il registro elettronico e poi attraverso Google classroom. La nostra scuola aveva già un account per Google education e molti docenti dell’istituto avevano seguito durante lo scorso anno un corso per l’uso della piattaforma. Non è stato facile ma, dopo il primo smarrimento, ora le famiglie e gli alunni si stanno abituando alla nuova modalità. L’organizzazione delle lezioni non è affatto semplice e le difficoltà possono essere molteplici: dalla connessione non sempre costante che penalizza la qualità delle lezioni al dover modificare la didattica in tempi record. Inoltre, può essere un problema “la richiesta del numero di dispositivi per famiglia. Io ho tre figli, di cui due alle superiori, che sono connessi dalle 8 del mattino almeno fino alle 14, il terzo ha anche videolezioni e poi ci sono io che devo fare le mie. Questo significa quadruplicare i device. C’è inoltre il rischio di perdere una parte di alunni e quindi la scuola diventa esclusiva. Si perdono quegli alunni che non hanno un contesto famigliare di supporto”.

ActionAid ha il piacere di collaborare con Chiara da qualche anno, da quando, con le sue classi, partecipa ad “Agente 0011”.

Anche il ruolo delle associazioni del terzo settore è importante in questo momento perché ci stanno fornendo delle attività di didattica innovativa e non formale da proporre agli alunni. Agente0011, ad esempio, è uno stimolo per i ragazzi ad approfondire anche argomenti diversi e a usare le tecnologie in modo costruttivo, anche se inevitabilmente manca la dimensione dell’attività di gruppo”.

Quando le chiediamo cosa le manca più di tutto in questo momento e quali saranno le priorità una volta che si potrà ritornare a scuola non ha dubbi.
Il recupero della didattica laboratoriale, la dimensione dell’imparare facendo, ma con il confronto diretto. Questa insieme alla trasmissione non verbale è ciò che mi manca di più in questo momento. Il docente non è un semplice propinatore di nozioni, ma è dall’interazione con la classe che nasce l’apprendimento. È un momento difficile per tutti, ma dobbiamo prenderlo anche come un’opportunità. Da questo periodo non si tornerà completamente indietro, si scopriranno potenzialità anche in questa didattica, che però non cancellerà mai l’importanza dei rapporti umani”.

Grazie a Chiara e a tutto il corpo docente italiano che anche in questa situazione di emergenza dimostra sempre la passione per la missione dell’educazione. Noi di Agente0011 siamo al vostro fianco!