Riccardo Dose: sono un Agente 0011

Riccardo Dose insieme a Cesca, Eleonora Olivieri, Nadia Tempest e Vincenzo Tedesco  è uno degli YouTuber che hanno deciso di diventare ambasciatori degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) compresi nell’Agenda 2030, approvata dall’Assemblea generale dell’Onu il 25 settembre 2015, allo scopo di conciliare la dimensione della sostenibilità con i fattori economici, sociali, umanitari e ambientali dello sviluppo, attraverso un impegno globale da parte di tutti i Paesi.

Riccardo è il guru delle parodie, nei suoi video si diverte ad interpretare le mille situazioni in cui, almeno una volta nella vita, ci siamo trovati tutti.

In ogni contenuto, anche attraverso la semplice ma mirata ironia, cerca sempre di evidenziare i tratti caratteristici della sua visione della vita.
 

Quando una persona decide di mettersi in gioco all'interno di qualsiasi tipo di ambito, troverà sempre qualcuno che vorrà sbarrargli la strada.

L'arma per sopravvivere è l'indifferenza.

In questi anni ho portato avanti con impegno sia la mia passione dei video, che tutt’ora e spero in futuro sarà il mio lavoro, sia il mio percorso universitario.
 

Il polmone verde e il polmone blu

Per anni si è pensato che il “polmone” della Terra fosse la foresta amazzonica, tuttavia nel 2015 uno studio italiano realizzato grazie alla goletta Tara ha dimostrato che la Terra ha due polmoni: il primo è formato dalle foreste, il secondo dal mare. Per ogni respiro che proviene dal polmone verde, un altro è offerto del polmone blu, ossia dai miliardi di microorganismi planctonici che vivono sospesi nelle acque di tutto il globo. Per questo è ancora più importante tutelare il mare e la sua biodiversità, anche quella invisibile ad occhio nudo. Leggete l’articolo originale a questo link: http://www.lescienze.it/news/2015/05/21/news/mappa_globale_plancton_oceano_batteri_virus_genomi-2616126/

Cesca: sono un Agente 0011

Cesca insieme a Dose, Eleonora Olivieri, Nadia Tempest e Vincenzo Tedesco  è una degli YouTuber che hanno deciso di diventare ambasciatori degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) compresi nell’Agenda 2030, approvata dall’Assemblea generale dell’Onu il 25 settembre 2015, allo scopo di conciliare la dimensione della sostenibilità con i fattori economici, sociali, umanitari e ambientali dello sviluppo, attraverso un impegno globale da parte di tutti i Paesi.

CESCA è di Torino e frequenta Psicologia a Milano. 

Sono sempre stata molto creativa, fin da bambina amavo raccontare storie, creare, inventare.

Scrivevo, disegnavo e, con la prima macchinetta fotografica, ho iniziato a divertirmi anche facendo video.

A 12 anni mi hanno regalato una videocamera (piuttosto modesta, ma a me piaceva tanto lo stesso) e io costringevo le mie amiche a fare i video con me, mi divertivo tantissimo a inventare storie e “raccontarle” in video.

Nel mentre, sempre verso i 12 anni, ho iniziato a seguire Youtube, ho anche fatto qualche video, che poi ho cancellato, perchè non ho mai avuto il coraggio di mettermi in gioco seriamente, spaventata dalla mia timidezza e dal giudizio altrui.

A Febbraio dell’anno scorso ho finalmente deciso di mettere le paturnie da parte e aprire ufficialmente il mio canale al pubblico.

 

 

La terra non basta piĆ¹?

Per secoli l’umanità è vissuta nella convinzione che ci fosse da qualche parte sempre nuova terra da sfruttare. Oggi però la necessità di alimentare sette miliardi di persone (nove miliardi previsti per il 2050) accresce la pressione sul suolo e sulle risorse idriche ed energetiche che, ormai lo sappiamo tutti, non sono infinite.
L’aumento della superficie destinata all’allevamento o all’agricoltura è stato ottenuto riducendo la superficie boschiva, sfruttando il suolo oltre le sue potenzialità. Ed oggi la terra fertile è diventata così preziosa che è in atto una vera e propria corsa alla terra, come quella che nell’800 ha scacciato i pellerossa dall’America nord-occidentale.
L’accaparramento di terre, indicato con il nome inglese di “land grabbing”, è guidato da società internazionali che per pochi soldi si garantiscono il controllo di vasti appezzamenti anche per decine di anni, favorite spesso dalla mancanza di un catasto che garantisca il diritto di proprietà ai coltivatori.
Complessivamente, nel 2012 il land grabbing ha interessato 57 milioni di ettari di terreni, pari all’1,2% della superficie agricola di tutto il pianeta, ed ha coinvolto maggiormente quei Paesi  in cui l’Indice della Fame (GHI) è peggiore, poiché là i governi nazionali lo favoriscono nella speranza di ottenere opportunità di sviluppo, a volte con conseguenze disastrose. Infatti, in sette Paesi con Indice della fame “grave” o “allarmante”, si è scoperto che in oltre il 70% dei casi la terra veniva sfruttata per produrre biocarburanti e fibre non alimentari, lasciando la popolazione senza cibo e costringendo dunque i piccoli agricoltori a diventare braccianti nelle piantagioni o a migrare verso le città.
Il dato è confermato anche a livello globale: dei 665 investimenti fondiari internazionali di cui si conosce la specifica coltura, il 55% è relativo alla produzione di biocarburanti, il 19% ai prodotti forestali (legname, fibra e fiori) e solo quel che avanza alla produzione alimentare. Ciò, in molti casi, ha finito per aggravare la dipendenza alimentare dal mercato internazionale delle popolazioni più povere.

La risorsa idrica – Fatti e cifre

“È prevedibile che tra 25 anni le guerre non si combatteranno più per il petrolio, ma per l’acqua”. Queste inquietanti parole dell’ex Segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan si spiegano con pochi dati: dell’acqua presente sulla terra solo il 2,5% è dolce e solo l’1% è realmente disponibile. Incurante di questa limitata disponibilità, dal 1950 al 1990 l’umanità ha triplicato la quantità d’acqua dolce utilizzata: quest’aumento, inoltre, è avvenuto in maniera diseguale, così oggi accade che un cittadino degli Stati Uniti utilizza un quantitativo d’acqua cento volte superiore rispetto ad un contadino africano. Scopri di più a sul sito che l'ONU dedica al problema dell'acqua: UN-Water – http://www.unwater.org/

5 creators per Agente 0011: Cesca, Dose, Eleonora Olivieri, Nadia Tempest e Vincenzo Tedesco

Cesca, Dose, Eleonora Olivieri, Nadia Tempest e Vincenzo Tedesco.

Sono questi i nomi dei cinque content creators che hanno deciso di diventare ambasciatori degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) compresi nell’Agenda 2030, approvata dall’Assemblea generale dell’ONU il 25 settembre 2015, allo scopo di conciliare la dimensione della sostenibilità con i fattori economici, sociali, umanitari e ambientali dello sviluppo, attraverso un impegno globale da parte di tutti i Paesi.

I creators, grazie alla collaborazione nel progetto di Web Stars Channel, Influencer Media Company che li gestisce in esclusiva, hanno lanciato questa importante sfida agli oltre 5 milioni di utenti che seguono i loro canali attraverso dei video che illustrano il contenuto dei vari obiettivi:

  • dalla lotta alla povertà e alle disuguaglianze raccontate da Cesca,
  • al diritto alla salute di cui si fa portavoce Dose
  • dal contrasto alla malnutrizione spiegato da Eleonora Olivieri,
  • passando per l’impegno in favore dell’uguaglianza di genere raccontato da Vincenzo Tedesco,
  • sino alla creazione di città inclusive e sostenibili di cui Nadia Tempest è ambasciatrice.

E’ proprio dallo sviluppo di quest’ultimo obiettivo che trae origine “Agente 0011: gli studenti delle scuole italiane si attivano sul territorio per città più sostenibili e inclusive (SDG11) e per un’Italia più responsabile verso l’Agenda 2030”, al quale i cinque creators hanno aderito. Il progetto, co-finanziato dall’AICS – Agenzia Italiana della Cooperazione allo Sviluppo nell’ambito del bando Educazione alla Cittadinanza Globale 2016 e implementato sul territorio nazionale da ActionAid, Amref, Asvis, Cesvi, CittadinanzAttiva, La Fabbrica e Vis, ha l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere la comprensione critica e la mobilitazione della società civile sui temi dell’Agenda 2030 e degli SDGs, nonché sulle implicazioni che comportano per l’Italia e i suoi cittadini.

Il progetto prevede come strumento di comunicazione online il portale “Agente 0011 – Licenza di salvare il pianeta”, realizzato da La Fabbrica in collaborazione con il MIUR. Attraverso la piattaforma, scuole primarie e secondare di tutta Italia potranno accedere a contenuti  speciali suddivisi in quattro aree tematiche (Diritti e uguaglianza, Beni e risorse,  Benessere e salute,  Ambiente e territori) all’interno delle quali  saranno approfonditi i 17 SDGs. Storie di successo, testimonianze dai Paesi Sud del mondo e dall’Italia, materiali fotografici e video, pillole didattiche e giochi interattivi arricchiranno l’esperienza delle classi che decideranno di iscriversi al portale per diventare i migliori Agenti 0011 del pianeta, affrontando tante e divertenti missioni, da svolgere in aula o sul proprio territorio.

Le attività territoriali del progetto saranno realizzate in 6 città – Catania, Milano, Napoli, Roma Siracusa e Torino – per un totale di 60 classi di scuole secondarie di primo e secondo grado coinvolte. Nel mese di settembre, i docenti delle classi prescelte seguiranno una formazione online sul percorso, sui temi dell’Agenda 2030 e degli SDGs e le loro ricadute sul contesto italiano. In ottobre, avrà invece inizio la collaborazione vera e propria con gli studenti che parteciperanno a un ciclo di incontri di analisi e di formazione con esperti, educatori e realtà del territorio attive nel campo associativo, formativo e sociale che porteranno la propria esperienza all’interno delle classi. Successivamente, gli studenti giungeranno alla fase di progettazione territoriale, in cui rileveranno le problematiche della realtà del quartiere in cui sono inseriti e formuleranno ipotesi e proposte per un loro miglioramento in una chiave sostenibile. Durante il percorso ragazze e ragazzi saranno affiancati da ricercatori e studenti delle Università coinvolte nel progetto – La Sapienza Università di Roma, Università degli Studi di Torino,  Università Cattolica di Milano, Università Orientale di Napoli – e da operatori di alcune associazioni locali, tra cui Tam Tam d’Afrique, che li supporteranno nella rilevazione dei bisogni del territorio circostante.

Durante l’anno scolastico, saranno infine organizzati diversi eventi nei quartieri e nelle città interessate dal progetto, con l’obiettivo di restituire i risultati del lavoro fatto e coinvolgere comunità e istituzioni locali nella progettazione territoriale. I partners coinvolgeranno alcune delegazioni di studenti in un workshop finale che si terrà a l’Aquila durante il Festival della Partecipazione, appuntamento annuale promosso da ActionAid, Cittadinanzattiva e Slow Food Italia, una fabbrica di idee per riscoprire il piacere dello stare insieme e costruire le nuove forme della politica, dell'attivismo e della cittadinanza.

I minori al lavoro

Nel mondo sono più di 150 milioni i bambini intrappolati in impieghi che mettono a rischio la loro salute e li condannano ad una vita senza svago né istruzione. Tuttavia il problema è più complesso di quanto sembri e la stessa UNICEF stabilisce una netta differenza tra “child labour” – sfruttamento economico in condizioni nocive per il benessere psico-fisico del bambino – e “children's work”, una forma di attività economica leggera e tale da non pregiudicare l'istruzione e la salute del minore. Approfondite l’argomento cliccando qui

A lezione contro la fame

La cosiddetta “globalizzazione” è ormai una realtà quotidiana per tutti noi e oggi più che mai possiamo definirci cittadini globali; ogni parte del mondo è interconnessa, e i contesti locale, nazionale e internazionale sono legati tra loro in modo complesso e articolato. Non esistono “problemi globali” che non siano collegabili alla nostra vita quotidiana, per questo motivo come cittadini e consumatori dobbiamo acquisire una nuova serie di conoscenze e competenze che ci permettano di fare scelte sociali, economiche e civili più consapevoli.
Queste nuove competenze vengono chiamate “competenze di cittadinanza mondiali” e si possono declinare sia nel proprio contesto locale, sia in relazione a contesti lontani e diversi. Il tema della fame e della malnutrizione è un problema multidimensionale molto complesso, che riguarda il mondo dell’agricoltura e tutti i settori dell’economia e della società. Tutti concordano sul fatto che il diritto al cibo sia un diritto umano fondamentale, tuttavia la fame e la malnutrizione sembrano generalmente delle questioni troppo grosse, irrisolvibili, non dipendenti da noi, e per questo vengono ignorate o rimosse. L’educazione alla cittadinanza mondiale ci insegna che, al contrario, questi temi ci riguardano da vicino, hanno a che fare con i nostri comportamenti quotidiani e con lo sviluppo delle nostre economie: ognuno di noi ha il diritto e il dovere di essere informato e di acquisire competenze che permettano di dare il proprio contributo alla soluzione del problema. Le soluzioni ci sono, bisogna solo tradurle in consapevolezza e in azioni concrete.
In tutto questo, quindi, la scuola ha un ruolo fondamentale: stimolare la consapevolezza di essere a tutti gli effetti cittadini del mondo e trasferire le competenze utili ad agire in modo responsabile e solidale, nell’interesse proprio e degli altri. Il kit didattico Food Right Now coinvolge le classi di scuola secondaria nel tradurre problemi globali lontani e complessi in occasioni di apprendimento, tracciando un percorso che, attraverso il tema del diritto al cibo, contribuisce a formare dei cittadini attivi e sensibili.
Diventate anche voi dei cittadini globali consapevoli con il kit didattico di Cesvi: www.cesvi.org/wp-content/uploads/2017/01/Kit-didattico.pdf