Martin Hutchinson all’Uisp Grosseto: “Cammino per salvare il mondo”

La visita dell’ex vigile del fuoco che dal 2006 cammina per il mondo per sensibilizzare i cittadini sul tema dell’inquinamento ambientale

Martin Hutchinson ha 56 anni, ex vigile del fuoco di Manchester, dal 2006 cammina per il mondo con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sul problema dell’inquinamento. Mercoledì 20 febbraio il suo cammino l’ha portato a Grosseto e non poteva mancare la tappa alla Uisp, associazione da sempre sensibile al tema “sport e ambiente”.

Martin è stato accolto al comitato Uisp con entusiasmo, si è presentato con il suo atteggiamento pacato e introverso, molto “english man”. Senza fretta ha aspettato con il suo inseparabile cane Starsky. “Martin ci incuriosisce molto – afferma Maurizio Zaccherotti, vicepresidente del comitato – per certi aspetti ci riconosciamo in lui, nel suo intento di trasmettere un messaggio preciso attraverso il movimento e l’attività motoria”.

Martin,  ha camminato per 34.000 chilometri in America Latina e oltre 17.000 in Europa e non ha intenzione di fermarsi. Perché?
“Non ho mai pensato di fermarmi, mi piace camminare, andare in bici e sono troppo curioso di conoscere il mondo e vedere la cruda realtà dei luoghi. Ho cominciato a camminare in Messico partendo da Cancun e per nove anni ho camminato tutti i giorni. Voglio continuare a suscitare curiosità e contribuire a rendere consapevoli le persone del problema inquinamento”.

Crede sia realmente utile fare grandi cose per sensibilizzare le persone? Crede che il suo messaggio sia realmente ricevuto?
“Facendo un giro, ho filmato alcune immagini nei pressi di Punta Ala. Anche in posti incantevoli come questo troviamo rifiuti in spiaggia e nei boschi. Noi uomini abbiamo un atteggiamento pericoloso, senza rispetto per il nostro mondo, è importante che tutti ne siano consapevoli. Sono arrivato in Italia perché vorrei portare gratuitamente nelle scuole la mia esperienza , parlare ai ragazzi e farli rendere conto di quando è importante salvaguardare il nostro pianeta. Si parte dalle nuove generazioni sperando che qualcosa possa cambiare”.

Siamo ancora in tempo per cambiare? Cosa possiamo fare? Crede che lo sport, muoversi, fare attività motoria all’aperto a contatto con l’ambiente possa essere una delle soluzioni al problema?
“Durante il mio viaggio ho potuto vedere dei luoghi meravigliosi abitati da persone meravigliose che pur amando la loro terra sono completamente inconsapevoli di quello che stanno facendo in materia di gestione rifiuti. In Sud America, ho filmato alcuni camion che scaricavano rifiuti nel Rio delle Amazzoni, mentre in Portogallo sono riuscito a raccogliere 431 bottiglie di plastica e circa 70 di yogurt in un solo chilometro di spiaggia. Per non parlare dei bastoncini per le orecchie presenti nella sabbia e tutte le altre microplastiche. Fare sport e muoversi all’aria aperta può far sicuramente scoprire la realtà di questi luoghi purtroppo sempre più minacciati dall’incuria dell’uomo. Dobbiamo prendere coscienza che rimane veramente poco tempo prima dell’autodistruzione. Forse ancora c’è una speranza se cominciamo realmente a cambiare marcia e ad utilizzare buone pratiche per ridurre i rifiuti a casa, ridurre lo spreco di acqua, energia”.

Cosa può fare un’organizzazione sportiva come l’Uisp per contribuire a conservare il nostro pianeta?
“Quello che l’Uisp sta facendo è un lavoro importantissimo. Educare le persone all’attività motoria in armonia con l’ambiente è un percorso importante da non abbandonare. Forse dovreste organizzare sempre di più eventi sportivi dedicati all’ambiente, dove ad esempio il premio finale di una gara o di una manifestazione può essere piantare un albero oppure investire in materiali prodotti da materie riciclate, oppure distribuire acqua in contenitori riutilizzabili, evitare l’acquisto di bottiglie di plastica durante le competizioni sportive. Un vero sportivo deve essere prima di tutto un cittadino civile e consapevole che l’ambiente in cui vive è di tutti e deve essere rispettato. Un sacrificio oggi, in termini di comodità, sarà un premio domani in termini di qualità ambientale”.

Quali saranno le prossime tappe del suo viaggio?
“Proseguirò fino a Roma, poi nel sud Italia. Poi tornerò in Germania, Polonia. Il mio obiettivo è continuare a muovermi e viaggiare fino al 2030 raggiungendo l’Australia e chiudere il cerchio. Penso di aver dato abbastanza”. (Redazione Uisp Grosseto)

Bambini e adolescenti transgender, con l’Uisp cresce l’inclusione

Un approfondimento di Vita ha fatto fa il punto, pubblicando i numeri reali del fenomeno. L’Uisp ha attivato il tesseramento Alias

Su Vita è stato pubblicato un lungo articolo sul tema dei minori transgender, “negli ultimi 13 anni gli 8 centri specializzati d’Italia hanno preso in carico 251 casi: numeri esigui rispetto al contesto mondiale, anche se in aumento”. Il fenomeno risulta in crescita ma sono probabilmente dati sottostimati, perché prendono in considerazione solo i casi trattati dai centri specializzati, mentre molti altri restano nascosti per poca conoscenza o paura del giudizio esterno.

“Spesso è proprio lo sviluppo puberale a generare una forte sofferenza – scrive la giornalista Sabina Pignataro – La letteratura scientifica descrive infatti gli adolescenti transgender come più a rischio: l’isolamento e la percezione della propria diversità li fa crescere isolati e fragili. È molto frequente che la vergogna e l’autosvalutazione li portino a un progressivo ritiro sociale, all’abbandono scolastico. Nei casi più gravi, all’autolesionismo, a condotte a rischio suicida”.

Anche per andare incontro a questa esigenza e rendere lo sport un contesto il più accogliente possibile l’Uisp ha creato il tesseramento AliasGUARDA IL VIDEO

Ai fini del tesseramento Uisp, le persone che avranno avviato un percorso di riassegnazione del sesso potranno comunque iscriversi all’Uisp con l’identità “di elezione”, senza attendere l’esito del lungo iter giudiziale di rettificazione degli atti anagrafici. Il nome sarà utilizzabile nello svolgimento delle attività dell’Uisp e garantirà comunque tutte le coperture assicurative previste per gli associati Uisp. La richiesta di attivazione della identità “Alias” potrà essere rivolta ai Comitati territoriali Uisp.

Anche Vita promosse il tesseramento Alias quando l’Uisp lo presentò, alla fine del 2017. Leggi l’articolo

“Nel nostro centro di Roma – spiega Maddalena Mosconi, psicoterapeuta del Saifip-Servizio di Adeguamento tra Identità Fisica e Identità Psichica – stiamo osservando un aumento importante degli adolescenti che si definiscono gender fluid, intendendo con questo termine il bisogno di aderire a un modello non binario rispetto alle categorie maschio o femmina. Arrivano molti adolescenti che inizialmente vogliono effettuare un percorso di transizione FtoM (da femmina a maschio), ma poi durante il percorso psicologico si spostano verso una maggiore fluidità”.

“Come accade ogni volta che si inizia a sgretolare uno stigma sociale – si legge nell’articolo di Pignataro – l’incremento delle richieste di presa in carico dipende dal fatto che lo stigma creava un sommerso che un po’ alla volta viene fuori. Grazie anche alle trasmissioni televisive, come “Storie del genere” condotta da Sabrina Ferilli e andata in onda la scorsa primavera su Rai 3, e a “Butterfly”, la miniserie andata in onda su Fox intorno a Natale, che racconta l’esperienza di Maxine, una bambina transgender”. (A cura di Elena Fiorani)

Domenica 31 marzo torna Vivicittà: si corre la 36esima edizione della corsa più grande del mondo

La classica manifestazione internazionale podistica dell’Uisp che si svolge in Italia e nel mondo da 36 anni.

La corsa si terrà in Italia domenica 31 marzo, mentre nelle altre città europee e del mondo coprirà tutto il mese di aprile. Confermato anche nell’edizione di quest’anno lo svolgimento in alcuni Istituti penitenziari e minorili della penisola, il via da Radio 1 Rai e la partnership con il Corriere dello sport. Una delle novità di quest’anno sarà quella del percorso: la lunghezza sarà di 10 chilometri e verranno rivisti e aggiornati i coefficienti di compensazione. Come sempre accanto alla corsa competitiva sono previste passeggiate aperte a tutti. Saranno 16 le città estere in cui si correrà, dalla Francia alla ex Yugoslavia, dall’Africa al Libano.

GUARDA IL VIDEO di Vivicittà 2018 nel carcere femminile di Rebibbia http://www.uisp.it/nazionale/pagina/vivicitt-uisp-la-corsa-per-i-diritti-e-la-solidariet-entra-nel-carcere-femminile-di-rebibbia

Vivicittà non dimentica la sua vocazione solidaristica: 1 euro di ogni iscrizione verrà devoluto per un progetto a favore dei bambini siriani che fuggono dalla guerra. La Ghassan Kanafani Cultural Foundation è una ONG Libanese fondata nel 1974, per il secondo anniversario della morte di Ghassan Kanafani, autore, giornalista, artista e portavoce del popolo palestinese. La GKCF ha istituito e gestisce sei asili nido, due centri di abilitazione, tre biblioteche per bambini ed un centro d’arte, all’interno dei campi profughi palestinesi in Libano, frequentati finora da più di 8500 bambini. I programmi degli asili e dei centri di abilitazione di GKCF si basano sull’approccio olistico e tutte le attività quotidiane proposte, come il gioco, l’arte, la musica e la canzone, la danza e la ritmica, la storia e il dialogo, la scienza e l’osservazione, sostengono lo sviluppo sensoriale, motorio, emotivo, intellettuale, sociale e creativo dei bambini. L ’Uisp ha già collaborato con la fondazione, in particolare nel centro di Ain El Helwe sia direttamente che attraverso il partenariato in due progetti della ong CTM. Sono stati organizzati alcuni training ed è stato acquistato materiale utile per il funzionamento del centro e per l’insegnamento di quanto appreso nei training. Ain El Helwe è il campo profughi più popolato e problematico del Libano. Oltre i rifugiati palestinesi, li da oltre 40 anni, ospita molte famiglie siriane in fuga dalla guerra. Il centro Kanafani è un’isola felice all’interno di una situazione di costante tensione. Attraverso Vivicittà l’Uisp offre il suo sostegno a questa struttura che tanto fa per i bambini palestinesi e siriani ospiti del campo, con particolare attenzione ai bambini con disabilità. Vivicittà 2019 contribuirà all’acquisto di un mini bus per trasportare i bambini con disabilità ospiti della struttura e inoltre proseguiremo con nuovi corsi di dance terapy, nello specifico per giovani con disabilità e loro parenti e per gli insegnanti del centro.

GUARDA IL VIDEO delle attività Uisp in Libano

Tommy Kuti in: Agente 0011 – Licenza di includere

Tommy Kuti, insieme ai nostri Agenti 0011, protagonista della web serie di Missione Inclusione.

Tommy vuole dare vita a nuova canzone e ha bisogno di trovare la giusta ispirazione. Il suo Spirito Guida lo sprona a diventare il paladino degli ultimi scrivendo un pezzo su storie di degrado, emarginazione e discriminazione nelle città italiane. Da dove partire?

Lo spirito guida porta Tommy a Lambrate, quartiere multietnico di Milano, che potrebbe offrire delle storie vere per la sua canzone. Dopo ore di perlustrazione nel quartiere senza trovare nulla, Tommy incontra dei giovani…i nostri Agenti 0011!

Per sapere come prosegue la storia potete vedere la puntata 1 della web serie Agente 0011 – Licenza di Includere qui sotto!

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Tommy Kuti è ambassador del progetto dallo scorso anno. A settembre 2018 il rapper aveva realizzato un video in cui raccontava la sua storia di inclusione e invitava tutti i suoi fan a unirsi alla community di Agente 0011.

Le sue canzoni raccontano la condizione di un ragazzo di origine straniera che cresce in un Paese in cui l’inclusione e la conoscenza dell’altro sono ancora temi su cui si dibatte e per i quali è bene far riflettere le persone, soprattutto i giovani.

Continuate a seguire la web serie Agente 0011 – Licenza di Includere.

Ogni lunedì verrà pubblicata una nuova puntata!

Stay tuned!

Riskio: con l’Uisp il contrasto al doping è un gioco

Due anni di lavoro insieme a centinaia di ragazzi di otto città italiane che hanno inventato dei giochi di società per riflettere sul fenomeno

Sarà Play, il Festival del gioco che si svolge dal 5 al 7 aprile alla Fiera di Modena, ad ospitare la presentazione dei lavori svolti dai ragazzi coinvolti in Play-La salute in gioco, campagna Uisp contro il doping e l’inquinamento farmacologico, finanziato dal Ministero della Salute – CVD. Il progetto si è svolto a Ravenna, la Spezia, Lodi, Avola, Grosseto, Bolzano, Rovigo e in Val di Susa, coinvolgendo circa 600 studenti delle scuole secondarie di primo grado.

L’Uisp è impegnata da anni nel contrasto al doping e all’inquinamento farmacologico, attraverso campagne e progetti rivolti soprattutto ai giovani. L’obiettivo di Riskio è stato aumentare il bagaglio informativo e il grado di consapevolezza di ragazzi e ragazze sui rischi legati all’uso di farmaci, sostanze e pratiche mediche a fini di doping e sull’importanza della tutela della salute nelle attività sportive e di sani stili di vita quotidiani.

L’aspetto innovativo della campagna è la volontà di mettere al centro i ragazzi, in modo formativo e stimolante, a questo scopo si è deciso di far sperimentare ai ragazzi l’ideazione e la costruzione di un gioco da tavolo, che avesse come tematiche centrali il doping e i suoi presupposti culturali e sociali, la salute, gli stili di vita, la conoscenza del corpo umano e naturalmente i valori dello sport. In questi due anni di attività, i ragazzi si sono cimentati, con il supporto degli operatori locali, nella creazione della plancia e dei personaggi, personalizzando le sfide e le regole del gioco.

Il frutto di questo lavoro sarà presentato a Modena sabato 6 aprile: dalle 9 alle 19 lo stand Uisp sarà animato dai ragazzi che proveranno e faranno provare i giochi costruiti nelle attività del progetto. In programma anche un convegno sul gioco d’azzardo patologico.

L’Eco della tolleranza

Cosa succederebbe se “uno con otto tentacoli” si sedesse a tavola con noi? Possiamo essere tolleranti con i cannibali? Sembrano paradossi, ma è proprio in questi termini che Umberto Eco affronta il tema della tolleranza.
Secondo il grande filosofo l’intolleranza si fonda sulla cattiva educazione e deriva dall’incapacità di regolare la nostra biologica reazione al diverso. Dunque, non si nasce tolleranti, ma si diventa tolleranti, attraverso l’educazione.
Cos’è dunque la tolleranza? E’ un modo di vivere che si rinnova di volta in volta. Approfondite il concetto guardando l’intervista a Umberto Eco.

Gli Agenti 0011 di Novara in “sciopero” per il clima

Riportiamo qui sopra alcune foto dei giovanissimi Agenti0011 di Novara al lavoro per il futuro della Terra. Gli alunni della Scuola Primaria Giovanni XXIII di Novara, guidati dalla loro maestra Elena Colombo e dalla collega Alessandra La Capria, si sono infatti lasciati ispirare dalle parole di Greta Thunberg e il 15 marzo hanno partecipato al grande “sciopero” per il clima organizzato in parallelo in tutto il mondo. Invitati in Sala Consiliare della Provincia, i ragazzi e i docenti hanno raccontato del Progetto Agente0011 e di come la classe sia riuscita a passare “una settimana ad impatto zero”. Lasciatevi ispirare anche voi dal lavoro degli Agenti0011 e dalle parole di Greta e lavoriamo tutti insieme per un mondo più inclusivo e sostenibile!

A Padova l’Uisp al fianco di Libera per la Giornata della memoria e dell’impegno

Si svolgerà a Padova, come piazza principale, la XXIV Giornata della memoria e dell’impegno che ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnova in nome di quelle vittime l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione. La giornata è promossa da Libera e Avviso Pubblico in collaborazione con la Rai – Responsabilità sociale e sotto l’Alto Patronato del Presidente de la Repubblica. “Passaggio a Nord Est, orizzonti di giustizia sociale” è il tema che accompagnerà il 21 marzo, durante il quale i familiari di vittime innocenti delle mafie saranno presenti a Padova e nei tanti luoghi dove si svolgerà la manifestazione. Durante la giornata saranno letti i circa 1000 nomi di vittime innocenti delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere.

Domenica 31 marzo con Vivicittà 2019, corsa e passeggiata sportiva non competitive a scopo benefico, a Padova ci sarà un’altra occasione per parlare di legalità. Grazie alla collaborazione tra l’Uisp Padova e Libera al fine di sensibilizzare i cittadini sul tema della lotta contro le mafie. Per l’occasione i percorsi delle passeggiate ludico-motorie, di 5 e 10 km, sono stati modificati e toccheranno Porta Portello, uno dei luoghi simbolo della città che oggi vede una nuova vita grazie ai giovani e all’Università. In questo luogo Libera installerà il proprio gazebo informativo. “Ad oggi nel Comune di Padova ci sono nove beni immobili confiscati alle mafie con provvedimenti passati in giudicato – spiega Marco Lombardo, referente Libera Padova – Mafie al plurale in quanto diverse sono le realtà criminali di stampo mafioso alle quali detti beni sono stati definitivamente sottratti per essere restituiti allo Stato ed alla collettività. Alcuni di tali beni immobili si trovano in via Dini, in via Marangon ed in via Dal Pozzo e ulteriori beni sono soggetti a prossimi provvedimenti di sequestro”.

Uisp e Libera vantano una pluriennale collaborazione a livello nazionale e naturale è stato l’avvicinamento anche nella Città del Santo: “Proprio il nesso che lega impegno per la legalità, politiche sociali e sport è la molla che ci ha spinto sin dall’inizio e ci spinge ancora ad essere al fianco della Uisp – ricorda Lombardo –Naturale, pertanto, la nostra decisione di collaborare per la realizzazione dell’evento Vivicittà 2019 in maniera da offrire alla cittadinanza un’esperienza che non fosse solo sportiva e di riappropriazione di spazi urbani, ma anche in grado di sensibilizzare i partecipanti al tema della presenza delle mafie anche in Veneto ed a Padova, considerato come la consapevolezza della sussistenza e portata del fenomeno è scarsa e scarna in queste realtà territoriali. Libera – aggiunge – ha deciso di organizzare nel nordest ed a Padova in particolare la prossima XXIV giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Per raccontare e condividere con la società civile i motivi che ci hanno portato a scegliere il nordest come luogo ove realizzare detta commemorazione, abbiamo deciso di organizzare e partecipare a tutta una serie di incontri pubblici ed eventi, anche di natura sportiva quale Vivicittà, in modo da raggiungere il maggior numero di persone e sensibilità”.

“Per l’Uisp di Padova sarà un Vivicittà innovativo – specifica Alessandra Mariani, vice presidente del Comitato – all’interno del quale presenteremo nuovi partner che hanno deciso di legarsi a noi per le numerose affinità con i valori promossi da Uisp nel territorio e con l’idea di allargare gli orizzonti culturali di tutti i partecipanti. Siamo sicuri che saremo in grado di distinguerci e di offrire un evento unico nel suo genere anche in una città dove il podismo ha grande tradizione”.

La partenza e l’arrivo dell’evento si svolgeranno ancora una volta nella splendida cornice di Parco Europa in zona Stanga, quartiere al centro dell’attenzione per le attività di riqualificazione urbana dopo lunghi periodi di degrado. I percorsi si svilupperanno poi lungo gli argini cittadini del fiume Piovego in un mix di natura e storia della città.

La voce di Boccaleone

Il confronto tra gli studenti e la comunità coordinato da Cesvi, insieme a ABCittà e Cooperativa Pandora ha premiato il progetto “La voce di Boccaleone”, che ha convinto i cittadini e verrà sviluppato dalla classe 4C dell’istituto Secco Suardo e dalla classe 4H del Liceo Manzù di Bergamo.

Gli Agenti 0011 di Bergamo si sono impegnati infatti in un progetto di comunicazione e promozione che permetta ai cittadini di conoscere i servizi presenti nel quartiere di Boccaleone.

E’ questa infatti la proposta condivisa da studenti, cittadini, associazioni e rappresentanti del Comune nel corso del laboratorio di comunità che si è svolto oggi a Bergamo, presso l’Oratorio di Boccaleone nell’ambito del progetto “Agente 0011 – Missione inclusione”.

Il confronto tra cittadini, associazioni e rappresentanti delle Istituzioni ha fatto seguito a una lunga fase di studio e osservazione diretta del quartiere di Boccaleone da parte degli studenti del Secco Suardo, Manzù e Natta. Oltre alla campagna di comunicazione, i ragazzi hanno lanciato anche due altre idee:

  • TOPi da biblioteca”, per la promozione e valorizzazione della Biblioteca di Boccaleone come spazio di aggregazione
  • Let’s party” per lo sviluppo di una serie di iniziative volta all’inclusione dei giovani del quartiere.

All’evento hanno partecipato Maria Carolina Marchesi, assessore alle politiche sociali di Bergamo, Giacomo Angeloni, assessore all’innovazione per il Comune di Bergamo e Marzia Marchesi, presidente consiglio comunale di Bergamo.

La proposta vincente sarà sottoposta formalmente ai rappresentanti delle istituzioni ad aprile 2019.

Alan Turing, tra storia e stereotipi

Genio matematico, eroe di guerra, pioniere dell’informatica, visionario. Ma anche perseguitato per via della sua diversità, sebbene durante la Seconda Guerra Mondiale lavori per il Department of Communications inglese dando un fondamentale contributo alla decifrazione dei codici segreti nazisti e dunque alla vittoria contro Hitler (la storia è raccontata anche nel recente film “The imitation game”).
Ancor prima del suo impegno contro il nazifascismo, nel 1936, a soli 24 anni, Turing immagina una macchina capace di eseguire ogni tipo di calcolo su numeri e simboli. La macchina di Turing è, di fatto, il primo computer programmabile. Poco dopo mette a punto anche il famosissimo il test di Turing, un modo brillante per determinare se una macchina sa “pensare”, tanto da essere in grado di rispondere a una serie di domande in un modo indistinguibile da quello di un essere umano. Nessuna intelligenza artificiale è ancora riuscita a superare il test anche se, nel 2008, il chatbot Elbot ci è andato vicino (provate a chiacchierare con lui: è un’esperienza interessante!).
Il miglior modo per ricordare questo grandissimo scienziato è però promuovere sempre, con forza, in ogni ambito, la tolleranza: una delle condizioni indispensabili per alimentare la creatività e favorire il pensiero creativo. Turing infatti si uccise il 7 giugno 1954  mangiando una mela al cianuro, a soli quarantun anni: quando la sua omosessualità è venuta alla luce, lui è stato condannato alla castrazione chimica, una pena crudele che gli sconvolge il corpo e la mente. Solo nel 2009, e solo dopo un’accesa campagna sul web, Gordon Brown chiede scusa a nome del governo britannico per quella che a tutti gli effetti è stata una persecuzione ingiusta e omofobica. E dal 2012, in Inghilterra e nel mondo, si celebra il centenario della nascita di Alan Turing.
Se volete conoscere meglio Turing prendetevi quindici minuti per dare uno sguardo all’ottimo documentario di Rai Edu qui sotto o fare un giro nel Turing Digital Archive: contiene oltre 3000 documenti inediti.