La Giornata Internazionale per i diritti dei e delle migranti: 18 dicembre

Domani si celebrerà la Giornata Internazionale per i diritti dei e delle migranti, che quest’anno segna anche il 70esimo anniversario della  fondazione dell’Organizzazione Mondiale per le Migrazioni (OMI, o IOM, International Organization for Migration), avvenuta a Bruxelles nel 1951.

La Giornata fu istituita ufficialmente nel 2000 dalle Nazioni Unite, e venne scelta simbolicamente la data del 18 dicembre che dieci anni prima, nel 1990, aveva visto l’adozione della risoluzione sulla Convenzione Internazionale per la protezione dei lavoratori migranti e delle loro famiglie. Il senso di questa giornata è quello di riconoscere il contributo dato da milioni di migranti alle economie dei loro paesi d’accoglienza e d’origine e promuovere il rispetto dei loro diritti umani fondamentali.

Nonostante negli ultimi anni sia stato stigmatizzato, il fenomeno migratorio caratterizza l’umanità sin dall’alba dei tempi. Da sempre le persone si spostano in cerca di lavoro o di opportunità economiche, per raggiungere la famiglia oppure per studiare. Purtroppo spesso le persone sono forzate a spostarsi per sfuggire a conflitti, persecuzioni, terrorismo o violazioni dei diritti umani. Altri ancora si spostano in risposta agli effetti negativi del cambiamento climatico, dei disastri naturali o di altri fattori ambientali.

Come abbiamo visto sono moltissime le motivazioni che spingono donne e uomini a lasciare la loro casa, il loro paese e i loro affetti per mettersi in salvo e cominciare una nuova vita. A volte si tratta spostamenti volontari, ma spesso sono invece forzati da fattori come l’aumento della portata e della frequenza dei disastri, delle sfide economiche e della povertà estrema o dei conflitti.

Secondo il  IOM World Migration Report 2020 oggi più che mai ci sono più persone che vivono fuori dai confini entro cui sono nati. Circa 281 milioni di persone sono stati migranti internazionali nel 2020, rappresentando il 3,6% della popolazione globale. Pensate che erano il 2,8% nel 2000 e il 2,3% nel 1980. L’inasprirsi delle condizioni che spingono le persone a mettersi in viaggio influenzeranno sempre di più le dimensioni della migrazione in futuro, e sarà fondamentale rafforzare le strategie e le politiche che i paesi dovranno sviluppare per valorizzare il potenziale della migrazione, garantendo al contempo la protezione dei diritti umani fondamentali delle persone migranti.

 

Il tema scelto per la Giornata Internazionale del 2021 è valorizzare il potenziale della mobilità umana

I migranti contribuiscono infatti con le loro conoscenze, reti e competenze a costruire comunità più forti e resilienti. Il panorama sociale ed economico globale può essere modellato attraverso decisioni di impatto per affrontare le sfide e le opportunità presentate dalla mobilità globale e dalle persone in movimento.

L’Agenda 2030 ha riconosciuto, per la prima volta, anche il contributo della migrazione allo sviluppo sostenibile. 11 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) contengono obiettivi e indicatori relativi alla migrazione o alla mobilità. Il principio fondamentale dell’Agenda è quello di “non lasciare indietro nessuno”, nemmeno i migranti.

Il riferimento centrale degli SDGs alla migrazione è fatto nell’obiettivo 10.7: facilitare una migrazione ordinata, sicura, regolare e responsabile e la mobilità delle persone, anche attraverso l’attuazione di politiche migratorie pianificate e ben gestite. Altri obiettivi direttamente legati alla migrazione menzionano il traffico di esseri umani, le rimesse, la mobilità internazionale degli studenti e altro ancora. Inoltre, la migrazione è indirettamente rilevante per molti altri obiettivi trasversali.

Fonti originali:

Per approfondire:

 

 

10 dicembre: la Giornata Mondiale dei Diritti Umani

Oggi è la Giornata Mondiale dei Diritti Umani.

Come data della celebrazione è stata scelta quella dell’adozione da parte delle Nazione Unite, proprio il 10 Dicembre del 1948, della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, un documento che riguarda tutta l’umanità. Pochi lo sanno ma i diritti umani hanno una storia antica: i primi riferimenti a dei diritti di libertà e uguaglianza sono state scritti su una tavoletta d’argilla da Ciro “Il Grande”, il primo re di Persia nel 539 A.C.  

La Dichiarazione Universale dei diritti umani contiene 30 articoli che costituiscono una bussola per costruire un mondo più giusto ed equo. La Dichiarazione tocca le questioni fondamentali della libertà e dell’uguaglianza in tutte le sue forme ed espressioni: dal diritto alla vita e la libertà personale, al diritto di spostarsi all’interno del proprio paese, al diritto alla privacy, allo svago e il tempo libero, la lavoro e quant’altro.  

Insieme a questa dichiarazione negli anni sono state adottate dagli organismi internazionali altre convenzioni o dichiarazioni quali la Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale (1965), la “Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna” (1979), la “Convenzione sui diritti dell’infanzia (1989) o più recente la “Dichiarazione sui Diritti dei Popoli Indigeni” (2008), ma tutte fanno riferimento alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.  

La Dichiarazione ha garantito a molte persone un sostanziale miglioramento della propria vita, anche se ancora troppe rimangono escluse dal godere completamente dei diritti sanciti dalla dichiarazione.  

Negli anni sono sorte numerose organizzazioni, come Human Rights Watch o Amnesty International, che hanno fatto della difesa dei diritti umani la propria missione, ma sono tante le persone che si sono battute e si battono costantemente o quotidianamente perché vengano rispettati, difesi e promossi. Molti di questi li conosciamo o ne abbiamo sentito parlare: sono stati Gandhi, Mandela, Martin Luther King; altri sono meno conosciuti o quasi sconosciuti come Malala Yousafzai, Nadia Murad, Alexya Salvador, Tran Minh Nhat (https://www.humanrightscareers.com/issues/human-rights-activists/). Persone che si battono per la libertà di stampa, per i diritti delle donne, delle persone LGBTQ+ o contro la tratta di essere umani.  Per alcuni e alcune di queste mobilitarsi è anche rischioso o mortale, come per i 331 difensori dei diritti umani uccisi nel 2020 (vedi Rapporto 2020 di Front Line Defenders), 228 dei quali lottava per i diritti dell’ambiente, della terra e delle popolazioni indigene.  

In generale, venendo alla situazione oggi, la pandemia ha aggravato le diseguaglianze già esistenti, tra cui quelle relative all’accesso alle cure sanitarie, al cibo, la perdita di posti di lavoro, la mancanza di alloggio adeguato, di accesso all’educazione e al diritto di parola.

Tra le categorie maggiormente colpite, secondo il rapporto 2020/2021 di Amnesty International, troviamo le persone migranti, richiedenti asilo e rifugiatə esclusi dai servizi essenziali o abbandonati a sé stessə a causa della chiusura delle frontiere. Sempre secondo il rapporto, sono aumentati i casi di violenze di genere e violenze domestiche con una minor possibilità di avere accesso a misure di protezione e sostegno. In molti paesi la pandemia è stata sfruttata come scusa per limitare le libertà di espressione e di stampa.  

E’ quindi quanto mai importante rimanere attenti, in particolare nei momenti più complessi, per difendere quanto diamo già per acquisito (almeno per una piccola parte di mondo), ma soprattutto continuare a promuovere e lottare perché l’applicazione dei diritti umani diventi davvero universale.

Parafrasando Che Guevara: “Siate sempre capaci di sentire, nel più profondo qualsiasi violazione dei diritti umani universali, commessa contro chiunque, in qualsiasi parte del mondo”.

“Costruire Futuro, Insieme!”

Fondazione CDP con noi contro disuguaglianze educative e dispersione scolastica, anche sul portale Agente0011! 

Lanciamo oggi, 1° dicembre, “Costruire Futuro, Insieme” con Fondazione Cassa Depositi e Prestiti, un progetto articolato attraverso percorsi formativi e di cittadinanza attiva, mirati a coinvolgere docenti, educatori, genitori, studenti e giovani in attività curriculari ed extracurriculari. I minori e le famiglie, infatti, sono tra i soggetti più colpiti dall’emergenza sanitaria da Covid-19, con ripercussioni psicologiche, educative e materiali.

L’obiettivo è di coinvolgere 500 docenti ed educatori e 9.000 giovani tra gli 11 ed i 19 anni, che avranno l’opportunità di sviluppare e rafforzare le proprie competenze digitali e personali attraverso attività di cittadinanza attiva e percorsi formativi ad hoc.

 

L’abbandono scolastico in Italia

L’abbandono scolastico nel nostro Paese è un fenomeno sempre più allarmante e gli ultimi dati  ISTAT lo dimostrano. Nel 2020, l’abbandono degli studi prima del completamento del sistema secondario superiore o della formazione professionale è stato dell’11,0% nel Nord, 11,5% nel Centro e 16,3% nel Sud-Italia. Le regioni che registrano le maggiori incidenze di abbandoni sono Sicilia, Campania, Calabria e Puglia (19,4%, 17,3%, 16,6% e 15,6% rispettivamente).

Noi di ActionAid insieme a Fondazione CDP abbiamo quindi deciso di focalizzare il progetto “Costruire Futuro, insieme!” su sei aree metropolitane del Centro-Sud: RomaSiracusaReggio CalabriaBariNapoli e Palermo. In ciascuna area territoriale l’intervento è realizzato in collaborazione con un istituto scolastico – come polo centrale di sviluppo – assieme ad una rete di istituti e operatori del pubblico e del privato sociale.

 

Gli strumenti del progetto

Tra gli strumenti messi a disposizione per approfondire i temi della cittadinanza attiva, delle diseguaglianze e dell’educazione civica, il nostro portale, Agente 0011 – già operativo dal 2015, con 5.000 visitatori e 200 gruppi classe tra docenti, educatori, studenti o giovani anche al di fuori del contesto scolastico – punta a coinvolgere i giovani, motivandoli ad acquisire specifiche competenze a servizio della società anche attraverso la tecnologia immersiva di un serious game (un gioco progettato a fini educativi) dedicato al progetto: “InclusiCity”.

Un ulteriore strumento chiave del progetto è Radio Kivuli – la nostra webradio – che darà voce a tutti i protagonisti dell’iniziativa, grazie a laboratori ad hoc sulla metodologia della radio e la creazione di quattro podcast dedicati.

Il progetto prevede inoltre una collaborazione con la Fondazione Milan, la public charity legata al più ampio contesto di Responsabilità e Sostenibilità del Gruppo AC Milan. L’iniziativa prevede una giornata-evento nelle città di Siracusa, Reggio Calabria e Roma dove allenatori e educatori di Fondazione Milan proporranno momenti educativi e sportivi in cui saranno coinvolti studenti e docenti.

 

Il volontariato di competenza

Infine, è previsto un piano di azioni di volontariato di competenza promosso da Fondazione Cassa Depositi e Prestiti per coinvolgere i dipendenti del Gruppo CDP in attività di tutoraggio e orientamento rivolte agli studenti del progetto su un ampio spettro di temi, come ad esempio la sostenibilità, l’innovazione e il digitale.

“Povertà, disuguaglianza ed esclusione incidono sulla capacità dei giovani di prendere parte alla vita delle loro comunità. Con il progetto “Costruire futuro, Insieme” proveremo a spezzare questo circolo, creando le condizioni affinché tanti ragazzi e tante ragazze possano ricostruire fiducia e motivazione in sé stessi e incontrare concrete opportunità di crescita, tornando in questo modo ad essere protagonisti del loro futuro”, Katia Scannavini, nostra Vicesegretaria Generale.

“L’abbandono scolastico e la povertà educativa sono due fenomeni che compromettono il futuro di una significativa parte dei giovani del nostro Paese, a cui non può e non deve essere negata l’opportunità di accesso a percorsi di formazione che li aiutino a crescere e ad esprimere le loro potenzialità – ha commentato il Presidente di Fondazione CDP Giovanni Gorno Tempini. Fondazione CDP è impegnata, e lo sarà con decisione anche nei prossimi anni, nel favorire la concreta realizzazione di progetti a sostegno del capitale umano, perché i settori dell’educazione e della formazione siano alla base di un armonico progetto di rilancio con ricadute positive sul sistema Paese, all’insegna dell’inclusine, della competenza, dell’equità e, soprattutto, dell’attenzione per le giovani generazioni.”

BEST TEAM OF THE MONTH: novembre 2021!

Care e cari agenti,

il primo di mese di challenge è appena terminato e possiamo finalmente svelare i nomi dei team vincitori.

Congratulazioni invece ai team che sono riusciti ad aggiudicarsi il primo posto nelle relative categorie. Scopriamoli insieme!

 

SCUOLA:

  1. Categoria 5-10 anni: Salvatori della Terra, di Novara (NO)
  2. Categoria 11-13 anni: Obiettivi Futuri, di Pinerolo (TO) e Planet Sons, di Lauria (PZ) – pari merito
  3. Categoria 14-19 anni: Ad Maiora et Meliora, di Siracusa (SR)

ENTI INFORMALI:

  1. Categoria 5-10 anni: Associazione Sportiva, di Melito Porto Salvo (RC)
  2. Categoria 11-13 anni: San Giuseppe, di Melito Porto Salvo (RC)
  3. Categoria 14-19 anni: —

Potete consultare la classifica definitiva sul portale, attraverso la pagina personale del vostro team. Ricordiamo che si aggiudica il titolo di “Best Team of the Month” il team con più punti che non ha ancora vinto il titolo. La classifica generale sarà tenuta in considerazione per decretare i “Best Team of the Year” alla fine della challenge.

Ancora congratulazioni ai team che hanno raggiunto la vetta per questo mese, e un grande in bocca al lupo a tutti gli altri che riusciranno a farlo nelle prossime settimane.