Malala Yousafzai e il diritto all’istruzione

13 Ottobre 2017
Malala è una ragazza pakistana, ha 20 anni e nel 2014 ha vinto il Premio Nobel per la Pace per il suo impegno nei confronti dei diritti delle bambine e delle ragazze nel suo Paese e per il diritto all’istruzione per tutti i bambini del mondo.

La vita in Pakistan non è facile, specialmente per le donne, perché i talebani – un movimento militare ostile ad adattarsi alle società più moderne del pianeta – impongono una visione maschilista e chiusa del mondo: le bambine non possono frequentare la scuola, le donne sono costrette a indossare il burqa, musica, film e balli sono banditi, e i più fanatici promuovono anche attacchi armati alle scuole, perché temono che chi studia possa opporsi al regime di terrore che hanno creato.

Malala sfidò quel regime e, a soli undici anni, aprì un blog per la BBC sulla sua vita di tutti i giorni sotto i talebani, raccontando la paura e il terrore, ma anche i momenti felici con la sua famiglia. Grazie a questa pagina virtuale, Malala ha raggiunto un grande successo: interviste, conferenze, numerosi discorsi sull’importanza dell’istruzione e della pace.

Il successo della ragazza non è piaciuto però ai terroristi, che il 9 ottobre 2012 la attaccano sull’autobus scolastico, sparando a lei e alle sue amiche. Miracolosamente, Malala si è salvata nonostante la pallottola le abbia colpito la testa e poco dopo una lunga convalescenza in ospedale ha portato la sua testimonianza di quanto successo all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Lasciamo la parola a lei:

«Oggi tutti noi sappiamo che l’istruzione è uno dei nostri diritti inviolabili. E non solo in Occidente. Nel Corano è scritto che Dio vuole che noi abbiamo la conoscenza, vuole che sappiamo perché il cielo è blu e che impariamo a conoscere gli oceani e le stelle. So che si tratta di una battaglia molto dura: nel mondo ci sono ancora 57 milioni di bambini che non frequentano la scuola primaria, e di questi 32 milioni sono femmine. Ed è molto triste ricordare che proprio il mio paese, il Pakistan, è uno dei peggiori: 5,1 milioni di bambini che non vanno nemmeno alle elementari anche se la nostra Costituzione dice che tutti i bambini hanno il diritto di frequentare la scuola. Abbiamo quasi 50 milioni di adulti analfabeti, due terzi dei quali sono donne come mia madre. Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo».

 
Condividi

Social wall

Come si costruisce futuro insieme partendo dalla propria realtà? “On Air For Future” è il format giusto per rispondere a questa domanda! 🎧

Una serie di podcast realizzati da studentesse e studenti che partecipano al progetto di @actionaiditalia “Costruire Futuro, Insieme!” promosso da Fondazione Cassa Depositi e Prestiti.

L'obiettivo del progetto è aumentare la partecipazione civica di ragazze, ragazzi e di tutta la comunità educante sviluppando e rafforzando una serie di competenze che favoriscano la realizzazione degli individui e di una società più consapevole e coesa.

I e le giovani ci racconteranno le loro città: Siracusa, Roma, Reggio Calabria e Napoli. Ascolteremo interviste, canzoni, riflessioni, proposte e richieste concrete per il miglioramento della loro realtà e la realizzazione dei loro desideri. Siete curios*?

Link in bio per ascoltare!
...

This error message is only visible to WordPress admins

Climate Clock

La scadenza dell'orologio climatico mostra quanto tempo ci manca
data la quantità di carbonio che continuiamo a emettere a livello globale.