Sciopero Globale per il Clima: La nostra rabbia è rinnovabile!

Fridays For Future ha lanciato per il 3 marzo un nuovo sciopero globale per il clima in tutto il mondo. Milioni di giovani si mobiliteranno per chiedere ai governi di intraprendere le azioni necessarie per contrastare la crisi climatica che stiamo vivendo. Come ci dicono le attiviste e gli attivisti di FFF “Domani è troppo tardi, una nuova mobilitazione è più che mai necessaria: la crisi climatica è arrivata nelle nostra città dobbiamo gridare nelle piazze di tutto il mondo che l’azione per la giustizia climatica non è rimandabile”.

Basti pensare che lo scorso anno (2022) in Italia si sono verificati 310 eventi estremi, principalmente siccità, grandine, trombe d’aria e alluvioni. Sono morte 29 persone a cause dei disastri ambientali e quella del 2022 è stata l’estate più calda della storia Europea, con temperature record anche in Italia. A novembre 2022 la media di CO2 nell’atmosfera si aggirava attorno a 420 ppm (parti per milione), solo 10 punti sotto il limite indicato da esperti per mantenere l’aumento della temperatura globale sotto gli 1.5°C. Nonostante il costo degli impianti rinnovabili diminuisca di anno in anno, l’Italia sceglie di soddisfare l’80% della propria energia primaria con le fonti fossili, creando ostacoli burocratici alle alternative sostenibili e partecipative, come le comunità energetiche.

Marco Modugno, portavoce di Fridays for Future Italia denuncia: “Le politiche climatiche italiane sono gravemente insufficienti e si manifestano con totale incoerenza: tempistiche tardive, mancanza di un legame tra visione di lungo periodo e obiettivi di medio termine, scarsa implementazione e monitoraggio degli obiettivi raggiunti e disallineamento delle politiche nei diversi livelli dell’amministrazione pubblica”. Michela Spina, portavoce del movimento aggiunge: “La percezione dell’emergenza climatica deve aumentare, specialmente nelle istituzioni, prima che la situazione diventi irreversibili. Tra i disordini di una politica da cui non ci sentiamo rappresentati, noi, giovani attiviste ed attivisti di Fridays For Future, abbiamo scelto di rinnovare la nostra rabbia ancora e ancora, e manifestare insieme Venerdì 3 marzo. Scenderemo nelle piazze di tutto il mondo per trasformare quella rabbia in proposte concrete verso un mondo decarbonizzato”.

 

per info: https://fridaysforfutureitalia.it/sciopero-globale-per-il-clima-il-3-marzo-la-nostra-rabbia-e-energia-rinnovabile/

Giustizia Sociale e Disuguaglianze

L’ingiustizia sociale è una galassia complessa di temi, cause ed effetti concatenati. Una sua dimostrazione plastica è offerta dalla situazione della scuola e dell’istruzione pubblica nel nostro paese, su cui ActionAid da tempo si impegna assieme ai partner e ai beneficiari/e, attraverso progetti, campagne e studi.

La scuola italiana, infatti, è interessata da una serie di problemi strutturali che riguardano: i bassi livelli di competenze degli studenti; gli alti tassi di dispersione e abbandono scolastico; la riproduzione delle disuguaglianze sociali di partenza. Il raggiungimento di un adeguato livello di competenze è fondamentale per l’integrazione della persona nella società̀ e il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza. Tuttavia, le competenze degli studenti italiani si sono sempre mantenute al di sotto della media OCSE per quanto riguarda lettura e scienze, e in linea con essa in matematica, dati sulle competenze sono ancora più̀ preoccupanti se si considerano le differenze territoriali interne al Paese – in cui è evidente un significativo divario tra Nord e Sud – ma anche quelle tra aree interne e centri urbani. I dati mostrano che l’Italia è caratterizzata da alti tassi di dispersione e abbandono scolastico. Anche se nel periodo compreso fra il 2011 e il 2020 il nostro Paese ha ridotto dal 18% al 13% tasso di abbandono, l’obiettivo europeo di portarlo al di sotto del 10% non è stato raggiunto. Inoltre, nel 2020 tale tasso era il più̀ alto in Europa dopo quello di Spagna, Malta e Romania. Il rendimento scolastico è, come dimostrano diversi studi, fortemente associato allo status socio-economico della famiglia di origine e, anche a parità̀ di rendimento scolastico, gli studenti di origine sociale più̀ bassa hanno mediamente ambizioni inferiori rispetto ai loro colleghi più̀ avvantaggiati. Dove intervenire dunque per invertire questa tendenza?

In questo senso, di recente Percorsi di secondo welfare ha realizzato su incarico di ActionAid Italia il report “Contrastare le disuguaglianze educative: partecipazione studentesca e orientamento scolastico”.

L’idea su cui si basa la ricerca è quella di focalizzarsi su due aree di intervento strategiche per promuovere il superamento delle disuguaglianze nell’istruzione. La prima si riferisce alla partecipazione studentesca, intesa sia come coinvolgimento generale dello studente in attività proposte dalla scuola (ad esempio con una didattica più partecipativa) sia come capacità dei ragazzi di agire all’interno della governance dell’istituto. La seconda si concentra invece sull’orientamento scolastico, cioè quel processo di acquisizione di competenze e conoscenze necessaria ad affrontare le scelte formative e di carriera lungo tutto il corso della vita.

L’analisi condotta nel report, anche con il contributo di Uds (Unione degli studenti), ci conferma che sia la partecipazione sia l’orientamento costituiscono validi strumenti per il contrasto alle disuguaglianze fra i giovani. Per entrambi questi strumenti la ricerca ha consentito di individuare alcune indicazioni utili al loro miglioramento. Per quanto riguarda la partecipazione, è fondamentale riequilibrare la componente studentesca negli organi di governance scolastica, rendendo gli studenti consapevoli della propria capacità di agire tramite un’adeguata formazione e garantendo in maniera stabile spazi di aggregazione e confronto per i ragazzi. Di grande importanza è poi la promozione della didattica partecipativa, soprattutto quella in cui sono gli studenti a insegnare qualcosa ai compagni (come avviene, ad esempio, durante le cogestioni). Per migliorare l’orientamento è invece necessario renderlo parte integrante di tutto il percorso scolastico, creando un sistema territoriale integrato sia esterno che interno alla scuola, che coinvolga delle figure formate specificamente (insegnanti o professionalità dedicate).

Online o Offline? Onlife!

Sempre di più il mondo online influenza anche la nostra vite offline, al punto che non c’è una netta differenza tra mondo virtuale e mondo reale. Come ci dice Luciano Floridi oggi esiste “una nuova esistenza nella quale la barriera fra reale e virtuale è caduta, non c’è più differenza fra online e offline, ma c’è appunto un’Onlife: la nostra esistenza è ibrida come l’habitat delle mangrovie”.

 

Ma quindi…cosa significa Onlife?

 

«Oggi viviamo una nuova esistenza nella quale la barriera fra reale e virtuale è caduta, non c’è più differenza fra online e offline, ma c’è appunto un’Onlife: la nostra esistenza è ibrida. Vorrei descrivere la nostra società come la società delle mangrovie. Le mangrovie crescono in un clima meraviglioso dove il fiume (di acqua dolce) incontra il mare (di acqua salata). Ora immaginate di essere in immersione e qualcuno vi chiede: “l’acqua è salata o dolce?”. La risposta è che: “Mio caro, non sai dove siamo. Questa è la Società delle Mangrovie. È sia dolce che salata. È acqua salmastra”. Quindi immagina che qualcuno ti chieda oggi: “Sei online o offline?”. La risposta è: “Mio caro, non hai idea di dove ti trovi. Siamo in entrambi» – Luciano Floridi, The Onlife Manifesto

La società onlife è quindi come le mangrovie: in questi ecosistemi acqua dolce e acqua salata si mischiano, rendendo impossibile distinguerle, e si crea una terza tipologia di acqua: quella salmastra. La stessa cosa avviene tra mondo online e mondo offline: non si tratta di due mondi nettamente distinti ma sempre di più questi due mondi si sovrappongono e influenzano creando quello che viene definito Onlife. Non è solo una nuova parola, ma di un nuovo modo di leggere il mondo e quello che avviene intorno a noi dove è sempre più complesso rispetto al passato tracciare una linea di demarcazione tra quello che avviene nel mondo reale e quello che avviene nel mondo virtuale.

Riconoscere quanto la vita online influenzi anche le interazioni e le relazioni nella vita offline, e quindi come questi due mondi siamo sempre più connessi tra loro, è il primo passo per rendere le nostre vite più sicure. Non solo in occasione del Safer Internet Day che si celebra il 7 febbraio ma tutto l’anno.

 

Per approfondire: https://www.generazioniconnesse.it/_file/documenti/ECD/ECD-2022/pillole/Onlife-internet.docx.pdf