Sai lavarti le mani?

L’ 80% delle malattie sono trasmesse tramite il tatto. Le mani possono diventare un incredibile ricettacolo di batteri, visto che ognuno di noi può averne fino a 3 mila tipi diversi sulla superficie.

Ecco perché non solamente è necessario lavarsi la mani, ma bisogna seguire un serie di precisi passaggi così come suggerisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Ministero della Salute.

Un corretto lavaggio riduce di oltre il 40% il rischio di contrarre infezioni e quindi imparare a lavarsi le mani in modo corretto ed efficace è veramente importante.
 

Anche a Reggio Calabria gli Agenti0011 vogliono salvare il territorio

Tre eventi importanti hanno coinvolto intensamente in questo mese di Marzo noi studenti delle due quinte dell’Istituto Tecnico Industriale Panella‐Vallauri di Reggio Calabria impegnati in un progetto di ASL che prende spunto dalle missioni del portale agente0011.it. Questi incontri che ci hanno dato l’opportunità di sperimentare direttamente cosa voglia dire Democrazia partecipata con un focus sul nostro territorio. Abbiamo scelto di intervenire nel quartiere di riferimento della scuola con la proposta di riqualificazione per il Parco Baden Powell che è culminato nella partecipazione all’assemblea cittadina per un confronto con le istituzioni.

In una prima fase abbiamo svolto delle interviste nel quartiere della Rotonda e l’uscita nel quartiere della scuola è stata la nostra prima bella esperienza di incontro con i cittadini residenti. Abbiamo superato la timidezza iniziale nell’ approcciarci con le persone ed ascoltare quale idee o proposte avessero per il Parco attraverso un questionario preparato giorni prima in aula. Abbiamo constatato che il parco era sconosciuto ad alcune persone e ha perso la sua identità e funzione di bene comune divenendo un non luogo. L’ascolto con diversi target di cittadini ci ha permesso di recepire punti di vista più allargati, inclusivi e diversi su come vogliono vivere il parco. Durante l’uscita siamo divenuti reporter, fotografi, giornalisti, supporter e animatori. Dal dialogo con anziani, abbiamo appreso come si presentava il quartiere prima del suo sviluppo urbanistico e le sue caratteristiche.
Siamo rientrati a scuola entusiasti e con una grande quantità di informazioni e di idee e soprattutto soddisfatti per aver suscitato interesse nella cittadinanza che ha risposto con curiosità e grande disponibilità alle  nostre interviste.

Dopo l’uscita in quartiere abbiamo partecipato a un’assemblea cittadina: per questa uscita pubblica di confronto con la città ci siamo preparati a dovere. Già negli incontri iniziali la nostra tutor ci aveva introdotti al mondo che regola la vita cittadina, agli organi di governo nostri interlocutori e alle possibilità che ogni cittadino ha di confrontarsi con l’amministrazione attraverso lo strumento degli istituti di partecipazione popolare. Per noi studenti è sta l’opportunità di vivere un’ esperienza diretta di partecipazione: presentarsi alla città per diffondere il nostro progetto di ASL, esporre Agenda 2030 e parlare delle missioni di Agente 0011, conoscere il mondo delle associazioni e conoscere altri problemi e bisogni della nostra città. L’emozione era tanta: nessuno di noi aveva mai fatto un’esperienza simile e pensavamo di non riuscire ad esprimerci come volevamo davanti al Sindaco, agli altri amministratori e soprattutto davanti ad un pubblico così numeroso. Ma una volta salite sul palco, davanti ad un salone pieno di cittadini, abbiamo compiuto un’altra parte della nostra missione con successo. Abbiamo descritto all’assemblea il Parco urbano Baden Powell (per il quale è in corso un intervento di riqualificazione), la Missione Agente 0011, di come noi studenti lo abbiamo preso in considerazione come bene comune e come arrivare a centrare l’obiettivo 11 presentando proposte concrete di miglioramento in chiave sostenibile che poi sottoporremo all’amministrazione comunale.

Tutto è andato bene e abbiamo favorevolmente sorpreso un po’ tutta la platea che ci ha regalato un grande applauso per l’idea con la quale vogliamo portare avanti la missione ma anche di incoraggiamento perché tutti sono stati molto felici di avere un bell’esempio di cittadinanza attiva da parte degli studenti.
Grazie al nostro coinvolgimento nel progetto Agente0011 ci è stata data la possibilità di partecipare al laboratorio di comunità di Siracusa, che si è svolto a inizio marzo. Rientriamo cariche come un uragano dopo il laboratorio di comunità, pronte a diffondere le idee emerse dall’incontro con i ragazzi ‐Agenti come noi che stanno partecipando da settembre a un percorso di ASL volto alla creazione di uno spazio giovani che risponda realmente alle esigenze dei giovani. Abbiamo trascorso due giornate intense all’insegna del confronto e dello scambio, della conoscenza di altre culture e del mondo associazionistico ma soprattutto  di scoperta con un approccio coinvolgente e divertente. I tavoli di lavoro, basati su tematiche diverse (inclusione, sostenibilità, donne…) , hanno dato a noi studenti la possibilità di dire la nostra, confrontarci senza timore, sfornare idee su idee per la proposta di animazione e socializzazione  dello spazio giovani. I gruppi di lavoro, Sostenibilità e inclusione‐integrazione, ai quali abbiamo partecipato direttamente ci hanno regalato nuove amicizie, visioni diverse per lo stesso problema e scambi con altre culture. A fine giornata noi ragazzi abbiamo poi rappresentato in sintesi su dei cartelloni il frutto del nostro lavoro(scambi di idee, visione sul futuro, eventuali criticità e buone prassi) e che rappresenterà la base condivisa per la loro proposta.
A Siracusa abbiamo conosciuto ragazzi maturi e consapevoli di ciò che vogliono realizzare, ma soprattutto disposti a fare bene per la loro città!

Smosse da questa intraprendenza, anche noi vogliamo fare della nostra proposta Parco Urbano Baden Powell un vero “capolavoro” pensato dai noi giovani da presentare alla città e all’amministrazione comunale e dimostrare con i fatti ciò che molti credono impossibile! Era la nostra prima esperienza di questo genere, siamo partite piene di timori invece rientriamo più sicure e determinate e tanto arricchite.
Adesso, mentre proseguiamo con la nostra missione, aspettiamo nuove ed entusiasmanti occasioni. Saluti da Reggio Calabria!

Articolo scritto dagli studenti e dalle studentesse dell’Istituto Tecnico Industriale Panella‐Vallauri di Reggio Calabria

Leggi qui l'articolo originale sul sito di ActionAid

Un mondo di muri

Un mondo di muri è una serie del giornale brasiliano Folha de S. Paulo dedicata alle barriere costruite per chiudere i confini. Fermare i migranti o nascondere la povertà. Nel 2001 ne esistevano 17, oggi sono 70.

Il Kenya sta costruendo una barriera per fermare i profughi somali come mostra questo video pubblicato su Internazionale.

Dal 2014 il Kenya ha cominciato a costruire una recinzione al confine con la Somalia per fermare il passaggio dei profughi. Sono stati costruiti 5,3 chilometri di recinzione su una frontiera lunga 700 chilometri. Il governo keniano vorrebbe inoltre chiudere il campo profughi di Dadaab, dove vivono 235mila persone, perché considerato un pericolo per la sicurezza nazionale. Oggi i somali in Kenya sono più di 300mila. Negli ultimi quattro anni sono state rimpatriate in Somalia circa 78mila persone. 

Per Fredrick Shishia, un funzionario del governo di Nairobi: 

Il motivo principale per costruire una barriera è impedire le incursioni dei terroristi che entrano in Kenya dalla Somalia”.

 

Day Zero: a Città del Capo si fa sempre più vicino il giorno in cui non ci sarà più acqua

Il mondo ha sempre più bisogno di acqua. Ne consumiamo in misura sempre maggiore. Al punto che il consumo globale di acqua è cresciuto del 600% nel giro di un secolo.
Il nostro pianeta ha raggiunto il primo miliardo di popolazione nel 1804, il secondo nel 1927 e da allora aumentiamo di un miliardo ogni 12-13 anni: da qui l'aumento esponenziale che ci sta facendo divorare le risorse idriche. Entro il 2050, la popolazione mondiale crescerà di circa 2 miliardi di persone e la domanda globale di acqua potrebbe essere superiore del 30% rispetto a quella odierna. 

Un allarme che in alcune zone del mondo sta diventando una vera e propria emergenza.

IL DAY ZERO

È il caso di Città del Capo, in Sud Africa dove si sta avvicinando il Day Zero. Il giorno in cui potrebbe non esserci più acqua.

Vusi Ntuli, responsabile dell’area programmi di Amref in Sud Africa, racconta cosa sta accadendo a Città del Capo:

Attualmente la situazione rimane difficile. La pressione dell’acqua dalle dighe è stata ridotta, così da centellinare quella che arriva alle persone. Il Comune trasporta l’acqua nelle comunità, la fa confluire in cisterne e le persone possono raccoglierla con contenitori grandi dai 5 ai 20 litri.

La vita della popolazione è completamente stravolta. Moltissime persone non hanno accesso ai pozzi, specialmente la popolazione nera, la maggioranza, che tutt’oggi resta la fetta di popolazione più povera“.

SIAMO TUTTI AFRICANI
Ma come afferma Guglielmo Micucci Direttore di Amref Italia:

“Il rischio che stiamo affrontando in Sud Africa è emblematico di quello che potrà accadere non solo in Africa, nei prossimi anni, se non si interverrà, tutti insieme, comunità, ONG, governi, per far si che le popolazioni, in particolare quelle rurali, possano avere un accesso equo ad acqua sicura.

La gestione dell’acqua oltre ad essere fondamentale per la salute è elemento basilare per la vita stessa. IL futuro dell’Africa e del mondo, passa attraverso sistemi idrici efficienti e integrati, un uso consapevole delle risorse idriche e una maggiore coscienza della limitatezza di questa risorsa“.

In Sudafrica, come in tutti i paesi in cui opera in Africa subsahariana, Amref combatte contro la carenza di acqua, il mancato accesso a fonti idriche sicure e a servizi igienico sanitari, perché l’esito di questa battaglia è una chiave di volta fondamentale per garantire la lotta alle malattie, lo sviluppo e l’autodeterminazione delle popolazioni più svantaggiate.

Nel mondo sono 2,1 miliardi le persone che non hanno accesso a servizi di acqua potabile gestiti in sicurezza. L’acqua contaminata può trasmettere malattie come la diarrea, il colera, la dissenteria, il tifo e la polio. L’acqua contaminata è responsabile di almeno 502.000 morti per diarrea ogni anno. Una strage che sarebbe in larga parte prevenibile. Con misure adeguate, si potrebbe evitare ogni anno la morte di 361.000 bambini al di sotto dei 5 anni di età.

PROBLEMA ACQUA IN ITALIA
Tra i 28 Paesi dell'Unione europea  l'Italia ha il maggiore prelievo annuo di acqua per uso potabile pro capite: 156 metri cubi per abitante, ma una famiglia su tre (il 29,1%) dichiara di non fidarsi a bere quella del rubinetto (dati ISTAT).

Inoltre in 342 comuni, in cui risiedono circa 1,4 milioni di abitanti (2,4% della popolazione totale), è totalmente assente il servizio di depurazione delle acque reflue urbane.
Nell'estate 2017, la quarta più asciutta degli ultimi due secoli, le ondate di calore sono state più frequenti e più intense in 571 città europee, con un triste primato per Roma e con un incremento della siccità nell'Europa meridionale. Le analisi mostrano che 0,5 °C di temperatura media in più aumentano di quasi 2,5 volte la probabilità di eventi mortali con oltre cento vittime per gli effetti diretti delle temperature, a prescindere da siccità, alluvioni e altri danni.

Secondo l'Isat "a causa della crisi idrica nei quattro principali bacini idrografici italiani (Po, Adige, Arno e Tevere) le portate medie annue hanno registrato una riduzione media complessiva del 39,6%" rispetto alla media del trentennio 1981-2010; il maggior deficit di precipitazioni "nella seconda metà dell'anno con uno stato sempre 'estremamente secco'". Nell'anno più secco, il 2017 appunto, una famiglia su 10 (il 10,1%) in Italia ha lamentato irregolarità nel servizio di erogazione dell'acqua nella propria abitazione.

 

Gli Agenti 0011 di Torino sostengono il diritto alla salute nel quartiere Mirafiori

L'11 Aprile 2018 gli studenti del Liceo delle Scienze Umane Domenico Berti di Torino hanno incontrato i bambini della Direzione Didattica Franca Mazzarello per coinvolgerli in un laboratorio ludico sul tema della salute.
 
I ragazzi del Berti, agenti in missione per salvare il pianeta, hanno partecipato a un percorso di alternanza scuola-lavoro, inserito nel progetto Agente0011, “nato per promuovere l’educazione alla cittadinanza globale ed educare i giovani allo sviluppo sostenibile”, racconta Francesca Gabrielli di Amref Health Africa, l’Ong che ha accompagnato i ragazzi nella realizzazione del progetto, con il supporto della cooperativa Anima Giovane. Durante il percorso è stata affrontata la tematica della salute, intesa non come semplice assenza di malattie, bensì come uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale. Al fine di contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, stabiliti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, i ragazzi si sono mobilitati sul territorio del quartiere Mirafiori e si sono fatti promotori di salute, con l’obiettivo di sensibilizzare e istruire le nuove generazioni alla promozione di un modello di società più sostenibile, responsabile ed inclusiva, in un’ottica di peer education.
 
Hanno quindi coinvolto i bambini della Mazzarello in un laboratorio presso la Fondazione Cascina Roccafranca e attraverso giochi interattivi e didattici hanno accompagnato i bambini in una riflessione sul significato del concetto di salute e sulle principali componenti del benessere. Con un divertente gioco a squadre, i bambini della Mazzarello hanno conquistato tutte le componenti necessarie al loro amico Coco per stare bene: la salute fisica, ma anche l’istruzione, la famiglia, l’amicizia, le relazioni sociali. E così, grazie a loro, Coco è tornato a essere un bambino in salute e, dunque, felice.
 

Earth Day: gli Agenti 0011 partecipano al festival Villaggio della Terra

Dal 21 al 25 aprile a Roma verrà allestito sulla Terrazza del Pincio il "Villaggio per la Terra" .

5 giorni di sport, concerti, esposizioni, mostre, convegni, spettacoli, laboratori didattici, attività per bambini e buon cibo. 

I nostri Agenti 0011 non possono mancare. Ed infatti la classe 2 A dell’Istituto PAPA GIOVANNI XXIII – IC DUCA D’AOSTA – NOVARA  presenterà LE BUONE PRATICHE DELLA SCUOLA: LA SOLIDARIETA’.

Da due anni  infatti la classe sta vivendo una bellissima esperienza di solidarietà che ha per protagonista una bambina etiope affetta da una grave malattia degenerativa alla cornea. La bimba, più volte, è stata ospitata a Novara per qualche giorno in occasione della sua venuta in Italia per motivi di salute. I bambini e le loro famiglie si sono attiviti una gara di solidarietà per raccogliere fondi destinati a supportare le sue spese.

Nei prossimi giorni vi racconteremo come è andata. Per ora forza Aiutanti del Pianeta siamo con voi!

#waiting4villaggioperlaterra
#VillaggioPerLaTerra18
#iocitengo
#agente0011
 

Festival dei Giovani: il contributo del team “I Grimaldini”

Attraverso la missione Il Festival dei Giovani® abbiamo invitato gli Agenti 0011 a realizzare un filmato con cui raccontare come hanno inserito principi dell'Agenda 2030 nella loro quotidianità.

Complimenti a tutti i partecipanti, ma come indicato nel regolamento della missione abbiamo potuto premiare solo due team che vinceranno la possibilità di partecipare al Festival e di presentare il loro lavoro a Gaeta l’11 e il 12 Aprile.

Si tratta dei:

  • Team "Le Querce”, Scuola Secondaria di II Grado Francesco Morano, Caivano (NA).
  • Team "Grimaldini", Classe 5DE, Istituto Principi Grimaldi, Modica (RG) 

Vi presentiamo il contributo del team I Grimaldini. 
 
MISSIONE IMPOSSIBILE?
 
Siamo il team Grimaldini dell’Istituto Alberghiero di Modica e abbiamo già svolto 63 missioni.
Ogni missione è una sfida ma anche un momento di confronto, di riflessione, di crescita.
Noi come Agenti 0011 ci stiamo impegnando nel cercare di raggiungere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile approvati dalle Nazioni Unite il 25 settembre 2015.
Si tratta di ‘Obiettivi comuni’. Significa che essi riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui: nessuno deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità.

I 17 Obiettivi sono interconnessi tra loro e sicuramente l’Obiettivo n. 4 è di cruciale importanza considerato che “L’istruzione è l’arma più potente per cambiare il mondo” come affermava Nelson Mandela.

Per una vita migliore bisogna iniziare da un consumo responsabile e sostenibile (Obiettivo n. 12) puntando a “fare di più e meglio con meno”, aumentando i benefici in termini di benessere, attraverso la riduzione dell'impiego di risorse, del degrado e dell’inquinamento nell'intero ciclo produttivo, migliorando così la qualità della vita.

Garantire la food security è il primo passo, cioè garantire l’accesso universale ad una quantità sufficiente di cibo salubre e garantire a tutti l’accesso all’acqua potabile ed ai servizi igienici (obiettivo n.1, obiettivo n. 2). Tra le manifestazioni del sottosviluppo  ci sono la fame e la malnutrizione, l’accesso limitato all’istruzione e agli altri servizi di base, la discriminazione e l’esclusione sociale, così come la mancanza di partecipazione nei processi decisionali.

Quando parliamo di sostenibilità non dobbiamo pensare solo all’impatto ambientale, ma anche alla sostenibilità sociale ed economica.

La crescita economica deve essere inclusiva, allo scopo di creare posti di lavoro e di promuovere l’uguaglianza eliminando cosi la povertà. Bisognerebbe gestite bene, l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca per offrire cibo nutriente a tutti e generare redditi adeguati, sostenendo uno sviluppo rurale centrato sulle persone e proteggendo l’ambiente allo stesso tempo.

Per eliminare la fame nel mondo (795 milioni di persone nel mondo non hanno abbastanza da mangiare) è necessario limitare gli sprechi che sono enormi. 
È urgente agire per il clima, per la terra e per la vita sott’acqua. Al giorno d’oggi, suoli, fiumi, oceani, foreste e la  biodiversità si stanno degradando rapidamente. Il cambiamento climatico sta esercitando pressioni crescenti sulle risorse dalle quali dipendiamo, aumentando i rischi associati a disastri ambientali come siccità e alluvioni. Per raggiungere lo sviluppo sostenibile è fondamentale garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età. Un punto fondamentale da dove iniziare è quello di ridare valore al cibo ed adottare  uno stile di vita sano e sostenibile. 
Stiamo provando a modificare il nostro stile di vita, ma non è tanto facile. Siamo abituati a vivere una vita comoda.
Ci sembra una missione impossibile, però stiamo iniziando a riflettere su ciascuna delle nostre azioni quotidiane e forse questo è il primo passo.

Questi i nostri piccoli tentativi:

  1. Percorrere a piedi le piccole distanze: il pedibus fa bene all’ambiente ed alla salute;
  2. Sprecare meno acqua quando ci laviamo i denti o quando facciamo la doccia;
  3. Avere un piccolo orto dove coltivare il nostro cibo per conoscere la stagionalità, consumare cibo fresco, apprezzarlo come dono della nostra Madre Terra;
  4. Cucinare il nostro cibo per controllarne gli ingredienti, per sentirne l’odore, evitando il cibo già pronto ed il packaging;
  5. Adottare cibo sostenibile della nostra tradizione mediterranea, quindi cereali, legumi, ortaggi, frutta, olio extravergine di oliva, frutta a guscio;
  6. Conservare gli avanzi e riproporli con gusto e creatività;
  7. Utilizzare gli scarti per preparare brodi, minestre, decorazioni con fantasia.
  8. Rispettare il paesaggio che ci circonda e vivere in armonia con la natura;
  9. Rispettare le persone che incontriamo ogni giorno condividendo problemi, conquiste, idee e valori;
  10. Rinnegare ogni forma di violenza e di bullismo, denunciando gli atteggiamenti sbagliati e proteggendo chi è più debole.

Sembra una missione impossibile, ma tutti uniti potremmo rendere possibile l’impossibile.
                                                    
 

Agenti0011 dell’IISS Alessandro Rizza di Siracusa – SIRACUSA

Dopo aver terminato la fase di analisi e mappatura dei problemi e delle risorse del loro territorio, gli Agenti speciali coinvolti nelle progettazioni territoriali hanno realizzato dei laboratori di comunità durante i quali studenti, cittadini, associazioni locali e istituzioni si sono confrontati su temi quali le politiche giovanili, l’integrazione, la parità di genere, le questioni ambientali, il miglioramento dei servizi alle persone.

A Siracusa gli studenti e le studentesse degli Istituti Superiori Alessandro Rizza e Filadelfio Insolera, insieme ai loro docenti, al Gruppo Locale di Siracusa per ActionAid e ImpactHub Siracusa, hanno organizzato un laboratorio di comunità presso l’auditorium dell’IIS Insolera. 
A Siracusa sin dall’inizio è emersa la forte esigenza di uno spazio per i giovani in città che risponda ai loro bisogni e desideri e ci siamo quindi concentrati già nella fase di mappatura e conoscenza del territorio sulla realizzazione di uno spazio co-gestito dai giovani. Durante il laboratorio di comunità i nostri agenti speciali si sono confrontati con cittadini, istituzioni e associazioni locali riguardo allo spazio giovani che vorrebbero, dividendosi in cinque tavoli di lavoro: sostenibilità ambientale, diritti delle donne, innovazione, legalità e inclusione. Fra le proposte: rendere lo “Spazio giovani” di Siracusa un luogo in cui organizzare eventi e formazioni sul tema del femminismo e, allo stesso tempo, prevedere delle azioni che lo rendano un luogo adatto anche ad ospitare le mamme che lo frequentano (intrattenimento per bambini, attrezzature ecc…); attività ludico- ricreative di decostruzione degli stereotipi, che favoriscano la conoscenza e  l’interazione fra le persone; corsi di lingua fra pari per migliorare l’integrazione dei migranti; co-gestione fra studenti, insegnanti e associazioni dello “Spazio giovani” e realizzazione di laboratori sul tema della legalità per sensibilizzare sul  rispetto delle regole del vivere democratico.

Qui sotto potete vedere video realizzato dagli studenti e dalle studentesse dell’IISS Alessandro Rizza di Siracusa per raccontare il loro territorio nell’ambito del progetto “Agente 0011 gli studenti delle scuole italiane si attivano sul territorio per città più sostenibili e inclusive (SDG11) e per un’Italia più responsabile verso l’Agenda 2030”, co-finanziato dall’AICS, Agenzia Italiana della cooperazione alla sviluppo, nell’ambito del bando Educazione alla Cittadinanza Globale 2016. 
Il video è stato realizzato durante un workshop di videmaking realizzato da ActionAid in collaborazione con StudioMeme. Un grazie speciale a Pierre di StudioMeme e a tutti i nostri agenti speciali che hanno partecipato con grande entusiasmo alla realizzazione di questo video!

Condividi il video sui tuoi canali social usando l’hashtag #agente0011 #licenzadisalvareilpianeta #actionaid #AICS #agenda2030 #qualitàdemocrazia 

Agenti0011 del Liceo Amaldi – ROMA

Gli Agenti speciali coinvolti nelle progettazioni territoriali, dopo aver terminato la fase di analisi e mappatura dei problemi e delle risorse del loro territorio avviata a ottobre, hanno realizzato dei laboratori di comunità durante i quali studenti, cittadini, associazioni locali e istituzioni si sono confrontati su temi quali le politiche giovanili, l’integrazione, la parità di genere, le questioni ambientali, il miglioramento dei servizi alle persone.

A Tor Bella Monaca (Roma) il laboratorio di comunità è stato organizzato dagli studenti e dalle studentesse del Liceo Amaldi insieme ad ActionAid, l’associazione culturale “El CHEntro”, il Centro AntiViolenza “Marie Anne Erize”, il CAS di Grotte Celoni, l’Associazione Eutopia. Durante l’evento “Tempo di Cambiamento” si sono svolti quattro tavoli di confronti sui temi dell’ambiente, dei giovani, della criminalità e dell’inclusione a cui hanno partecipato anche gli Assessori del VI Municipio di Roma. Tutte le persone coinvolte hanno partecipato con grande entusiasmo ai tavoli di lavoro e sono emerse tane idee, tra cui: la possibilità di dedicare delle ore dell’alternanza scuola-lavoro alla realizzazione di laboratori nelle scuole sui temi del rispetto dell’ambiente e organizzare, in rete con le altre associazioni del territorio, delle giornate di pulizia del quartiere; potenziare le attività di doposcuola; organizzare dei corsi di cucina multietnica per favorire l’integrazione nel quartiere; creare un meccanismo di scambio e riutilizzo di materiali e libri scolastici.

Qui sotto potete vedere video realizzato dagli studenti e dalle studentesse del Liceo per raccontare il loro territorio nell’ambito del progetto “Agente 0011 gli studenti delle scuole italiane si attivano sul territorio per città più sostenibili e inclusive (SDG11) e per un’Italia più responsabile verso l’Agenda 2030”, co-finanziato dall’AICS, Agenzia Italiana della cooperazione alla sviluppo, nell’ambito del bando Educazione alla Cittadinanza Globale 2016. Il video è stato realizzato durante un workshop di videmaking realizzato da ActionAid in collaborazione con StudioMeme. Un grazie speciale a Pierre di StudioMeme e a tutti i nostri agenti speciali che hanno partecipato con grande entusiasmo alla realizzazione di questo video!

Condividi il video sui tuoi canali social usando l’hashtag #agente0011 #licenzadisalvareilpianeta #actionaid #AICS #agenda2030 #qualitàdemocrazia

Festival dei Giovani: il contributo del team “Le querce”

Attraverso la missione Il Festival dei Giovani® abbiamo invitato gli Agenti 0011 a realizzare un filmato con cui raccontare come hanno inserito principi dell'Agenda 2030 nella loro quotidianità.

Complimenti a tutti i partecipanti, ma come indicato nel regolamento della missione abbiamo potuto premiare solo due team che vinceranno la possibilità di partecipare al Festival e di presentare il loro lavoro a Gaeta l’11 e il 12 Aprile.

Si tratta dei:

  • Team "Le Querce”, Scuola Secondaria di II Grado Francesco Morano, Caivano (NA).
  • Team "Grimaldini", Classe 5DE, Istituto Principi Grimaldi, Modica (RG) 

Vi presentiamo il contributo del team Le Querce. 

Noi nativi ambientali per la lotta al cambiamento climatico

L’uomo si rivela, anno dopo anno, sempre più “vorace” e le risorse naturali, quelle che la Terra è in grado di rigenerare da sola, si esauriscono sempre prima.
L’Earth Overshoot Day, è il giorno in cui la popolazione mondiale consuma tutte le risorse terrestri disponibili, per il 2018 arriva nei primi giorni dell’ottavo mese (Agosto).
Il nostro pianeta viene sovrasfruttato a seguito di un tasso di consumo 1,7/2 volte più veloce della capacità naturale degli ecosistemi di rigenerarsi.
Lo dimostra il fatto che ogni anno questa giornata ricorre sempre prima a causa dell’aumento dei consumi mondiali di natura che comprendono frutta e verdura, carne e pesce, acqua e legno. L’anno scorso era stata celebrata l’8 agosto, due anni fa il 13 agosto, nel 2000 a fine settembre.
Bisogna invertire la tendenza, attraverso una campagna #allontanaladata, cercando di posticipare l’Earth l’Overshoot Day.
Se riuscissimo a spostare in avanti questa data di 4/5 giorni ogni anno, spiegano, ritorneremmo “in pari” con l’uso di risorse naturali entro il 2050.
Si può contribuire con piccole azioni, un esempio sarebbe quello di diminuire le emissioni di anidride carbonica o abbattere la stessa attraverso con la reazione della fotosintesi.
6 CO2+ 6 H2O  =  C6H12O6+ 6 O2
 
Il 60% di questo budget è rappresentato dalla richiesta di natura per l’assorbimento delle emissioni di anidride carbonica. I costi di questo crescente sbilanciamento ecologico stanno diventando sempre più evidenti nel mondo e li vediamo sotto forma di deforestazione, siccità, scarsità di acqua dolce, erosione del suolo, perdita di biodiversità e accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera e cambiamenti climatici.
#movethedate: sposta la data verso la sostenibilità. Questo lo possiamo fare centrando diversi obiettivi.

  1. Piantumando alberi
  2. La mobilità di noi studenti 
  3. Mobilitandoci Il 22 aprile 2018 data della “Giornata Mondiale della Terra”    

Primo obiettivo: Il Team “10 Querce” un gruppo di giovani studenti, guidati dal loro docente di Scienze, intende diventare dei “nativi per la sostenibilità ambientale”, ragazzi che vogliono sperimentare la possibilità di onorare il loro motto “Ognuno di noi nel 2018 pianterà 10 querce
Per far fronte all’emergenza ci vuole più ossigeno e ridurre l’anidride carbonica per diminuire l'effetto serra. Secondo i dati di alcuni studi, mettendo a dimora dieci piante (per ognuno di noi) risparmieremmo all’ambiente circa 6 tonnellate di CO2, pari alla quantità emessa da un pendolare che in un anno effettui 200 volte una tratta di 150 km in automobile!!!
Piantare alberi, arbusti e siepi può essere un piano per il recupero della fauna e della flora locale. 
Perché adottare un albero? Adottandone uno potrai prenderti anche tu cura del tuo territorio! 
Piantare alberi è un’attività che non garantisce alcun ritorno economico, tangibile nell’immediato ma nel tempo può avere un ritorno importante nel portare la salute al pianeta. Un albero accoglie forme di vita vegetali, offre dimora, riparo e cibo per piccoli insetti, api e uccelli ed altri mammiferi e produce ossigeno e abbatte l’anidride carbonica. Tutto temi che riguarda la difesa della biodiversità e lotta al cambiamento climatico.
Secondo obiettivo: In una classe formata da 24 alunni abbiamo calcolato la loro distanza media dalla scuola, è risultata essere di 1,7 Km. 
Tale percorso a passo d’uomo normale può essere fatto in 15/20 minuti, in bicicletta 10 minuti o anche meno.
Abbiamo fatto quattro conti con questi risultati espressi in tabella:
Essere accompagnati dai genitori in auto distanza percorsa in A/R = 3,4 Km
200 sono i giorni di presenza scolastica, un genitore accompagnando il figlio a scuola percorre 680 Km.
In una classe, se viene accompagnato il 50% degli alunni il totale dei Km è pari a 8160
Un auto che con un litro percorre 15 Km = c’è un consumo di 544 litri di carburante
 
Il nostro obiettivo è di convincere il 25% degli alunni pari a 200 a una diversa mobilità per avere un risparmio di 25 tonnellate di anidride carbonica prodotta. 
La nostra inchiesta “ Terra di Lavoro  o terra di plastica”
Con i componenti del Team abbiamo girovagato per le campagne del nostro Territorio e abbiamo fatte foto e alcune riprese e…… ci siamo posti una domanda: Quale cultura ambientale hanno i coltivatori, i produttori e i consulenti agrari per le aziende che seminano le nostre campagne? 
Il nostro territorio appartiene alla piana fertile Terra di Lavoro e infatti vi sono molte aziende agricole che producono ortaggi sotto serra che poi verranno venduti sui mercati regionali e nazionali.
Molte di queste aziende vengono seguite da esperti agronomi. Dalle immagini riportate possiamo dire che sia i coltivatori, i produttori che gli Agronomi hanno o fanno poco per il rispetto del Territorio, per la salute del consumatore e delle norme giuridiche per il riciclo dei materiali plastici utilizzati in agricoltura. 
Abbiamo osservato quantità spaventose di prodotti in polietilene quali: teli nero film polietilene che utilizzano per la pacciamatura, i teli bianchi ricoprenti le serre, Telo per serra Film in Polietilene 150 Micron, contenitori di polistirolo espanso per piantine da fiori e ortaggi, manichette, funi per tiraggio eee …… altro.
Riunitici tra noi ne abbiamo discusso e preso delle iniziative.

  1. Denuncia agli organi preposti.
  2. Dare una patente a punti, e utilizzare lo stesso metodo della patente di Guida, chi infrange il codice viene multato, paga e deve partecipare a corsi per il recupero e la riqualificazio3 ne del territorio agricolo.
  3. La domenica del 22 Aprile è la Giornata Mondiale della Terra dove raccoglieremo tali rifiuti e li consegneremo alla ditta specializzata per il recupero e riciclaggio di questi materiali 

Questa iniziativa verrà svolta insieme con alcuni soggetti associativi quali: il Giornale di Caivano. La protezione civile, le Guardie Ambientali D’Italia e cittadini sensibili a queste tematiche.  
Il modo migliore per fare una cosa è farla.
Il futuro dipende da ciò che si fa oggi.
Vi terremo aggiornati.