Una scuola differente parte da noi: possiamo tutto!

Negli ultimi anni si è sempre di più diffuso e rafforzato l’immaginario dei giovani come generazione disillusa, pigra e che non ha voglia di fare nulla. Ma è veramente così?  

Come emerge anche dalla seconda stagione del Podcast “La Mia Parte”, prodotto da ActionAid in collaborazione con Chora Media, la realtà dei fatti sembra essere un’altra. 

I giovani sono molto consapevoli dei problemi ma anche dei propri diritti e riescono a immaginare e introdurre delle reali alternative alle molteplici crisi che stiamo vivendo e si intersecano tra loro: crisi climatica, crisi economica, crisi dei diritti sociali e civili ma anche crisi della democrazia e rappresentanza.  

La società però non solo non riconosce il potenziale trasformativo dei e delle giovani, ma lì dove provano a far sentire la propria voce, a rivendicare spazi e diritti e a proporre alternative li reprime, stigmatizza o accusa di essere (eco)vandali. 

Le scuole sono purtroppo uno specchio della società più ampia, quando invece dovrebbero rappresentare un luogo di crescita personale e collettiva in cui si possano non solo apprendere nozioni ma si possa anche imparare ad essere cittadini attivi che non subiscono passivamente le scelte che li riguardano. Non a caso, parliamo di scuola come palestra di democrazia.  

La petizione “Possiamo tutto!” 

È a partire da queste consapevolezze che più di due anni fa come ActionAid e Unione degli Studenti abbiamo deciso di collaborare e lanciare, a partire dalle rivendicazioni del Manifesto per la Scuola Pubblica e della Piattaforma “I diritti non si meritano”, la campagna “Possiamo Tutto” per chiedere una riforma degli spazi e strumenti di partecipazione e rappresentanza studentesca.  

Da oggi è possibile firmare la nostra petizione per fare sì che gli studenti e le studentesse abbiano più potere rispetto alle decisioni che li e le riguardano.

Le nostre richieste 

A partire da bisogni e rivendicazioni di studenti e studentesse abbiamo identificato le seguenti richieste prioritarie per rafforzare la partecipazione e rappresentanza studentesca: 

  • L’aumento del numero di rappresentanti degli studenti nel Consiglio d’istituto.
  • L’istituzione in ciascun istituto superiore di una commissione paritetica docenti-studenti, finalizzata a formulare proposte riguardanti la didattica, la valutazione, l’orientamento, il PTOF (Piano dell’offerta formativa), l’istruzione integrata, le alleanze della scuola con il territorio, la didattica transfemminista, la salute e il benessere degli e delle adolescenti.
  • L’introduzione di ore curricolari obbligatorie, rivolte a studenti e docenti, dedicate ai principi della partecipazione e al funzionamento degli organi collegiali e una maggiore focalizzazione dell’educazione civica in questo ambito.
  • Il rafforzamento e l’attribuzione di potere decisionale alle consulte studentesche e agli organi nazionali di rappresentanza nell’ambito del Ministero dell’Istruzione e ampliare lo statuto delle studentesse e degli studenti.

Questa proposta permette di aumentare la decisionalità di studentesse e studenti all’interno delle loro scuole e sulle materie di loro interesse. L’obiettivo finale della nostra campagna però non riguarda la rappresentanza fine a sé stessa, ma vuole far sì che questa possa fare da ponte per permettere una partecipazione più ampia possibile dei giovani studenti e studentesse.

Se una classe, ad esempio, volesse introdurre delle ore di educazione sessuale e all’affettività o approfondire argomenti specifici, ad oggi non avrebbe gli strumenti per farlo. L’introduzione di un organo come la commissione paritetica consentirebbe invece a studenti e studentesse di confrontarsi e avere maggiore voce in capitolo rispetto ai programmi didattici.  

Questo è solo un esempio di come aumentare la rappresentanza studentesca significhi aumentare la partecipazione, condizione essenziale per formare cittadini e cittadine emancipate e con pensiero critico, non subordinate alla società che li circonda, ma capaci di cambiarla in meglio. 

 

FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE!

La Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

La Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza si celebra il 20 novembre di ogni anno. La data scelta coincide con il giorno cui l’Assemblea generale ONU adottò la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, nel 1959, e la Convenzione sui diritti del fanciullo, nel 1989. In particolare, il 20 novembre 2023 ha sengato i 34 anni dall’approvazione della CRC (Convention on the Rights of the Child). Questi documenti sono la base giuridica per la protezione dei diritti delle bambine e dei bambini, in Italia e nel mondo.

Conflitti, povertà, fame e crisi climatica stanno spingendo milioni di bambine e bambini sull’orlo del baratro. Nel mondo, circa 468 milioni di bambine e bambini, cioè più di 1 su 6, vive in una zona di guerra e sono 160 milioni i bambini e le bambine tra i 5 e i 17 anni, nelle maglie dello sfruttamento e del lavoro minorile, mentre si stima che 29,9 milioni di ragazze adolescenti vivano nei 10 Paesi con il più alto numero di matrimoni infantili.

Ancora una volta, i dati sottolineano l’importanza di perseguire gli impegni presi e aumentare gli sforzi fatti finora per assicurare la protezione e il rispetto dei diritti dei bambini nel mondo, in un momento in cui questi sono messi particolarmente a rischio.

Per approfondire: 20 novembre: Giornata internazionale dei diritti dei bambini (actionaid.it)

Presentazione del 13° rapporto di aggiornamento della CRC in Italia

Il 21 novembre 2023, il Gruppo CRC ha pubblicato il 13° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della CRC in Italia (13° Rapporto CRC). ActionAid, da quest’anno è entrata a far parte del gruppo di lavoro, in particolare contribuendo su tematiche quali violenza, partecipazione, contrasto alla dispersione scolastica e cittadinanza.

Dal rapporto è emerso come, da un lato, la situazione attuale in Italia ritrae una quotidianità in cui ragazze e ragazzi esprimono in modi diversi un malessere diffuso che tocca tutte le sfere esistenziali e che coinvolge le diverse fasce d’età. Senza subbio, crisi economiche ricorrenti, crescenti disuguaglianze, pandemia, guerre non fanno altro che creare malessere e rendere il futuro sempre più incerto e precario.

Dall’altro lato, resta viva in molti bambini e ragazzi, sia la consapevolezza delle sfide e degli ostacoli che il mondo sta attraversando, sia la forte volontà di impegnarsi personalmente e collettivamente per affrontarle. Su questo aspetto si può e si deve far leva per rendere bambini e ragazzi più protagonisti del loro presente e del loro futuro.

Dunque, è essenziale e doveroso che gli adulti si assumano le proprie responsabilità e riconoscano le lacune del sistema attuale in modo da avviare un ripensamento delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza che coinvolga l’intera comunità educante e che sia sostenibile nel lungo periodo. Quindi, è importante porsi all’ascolto di ragazze e ragazzi, promuovendo il loro protagonismo e tenendo conto dei loro bisogni e della loro opinione per vedere la piena attuazione dei loro diritti.

Il Gruppo CRC, facendo leva anche sul prossimo appuntamento con il Comitato ONU, vuole portare l’attenzione delle istituzioni sulle problematicità di questo sistema, valorizzando i punti di forza emersi delle molteplici esperienze condotte a livello territoriale, per avviare un cambiamento sistematico che veda tutti gli attori protagonisti farsi carico delle esigenze di una generazione sospesa tra sogni e incertezze.

 

Possiamo Tutto!

La campagna Possiamo Tutto

POSSIAMO TUTTO. Siamo la generazione che cambierà l’Italia a partire dalla scuola” ha trasformato le richieste di studenti e studentesse in proposte di cambiamento legislativo, per rafforzare la partecipazione attiva degli e delle studentesse alle politiche educative, fornendo maggiori strumenti per potenziare la loro leadership, partendo dalle forme di rappresentanza che la normativa già prevede. Il Manifesto della rappresentanza e della partecipazione studentesca riassume i punti prioritari di richiesta della campagna, iniziata a settembre 2022 da Unione degli Studenti ed ActionAid, e ulteriormente rilanciata durante l’Assemblea della rappresentanza dell’11-13 febbraio 2023 a Roma. Le richieste della campagna sono state presentate e discusse a settembre 2023 in occasione del Festival della Partecipazione a rappresentanti del parlamento e della società civile con l’obiettivo di avviare un iter legislativo che porti a una riforma degli organi collegiali della scuola.

 

Richieste della campagna

Riteniamo che un potenziamento della rappresentanza studentesca, unita ad una vera promozione della cultura democratica a scuola antidoto alle diseguaglianze, possa aumentare la nostra capacità di incidere e stimolare un numero sempre maggiore di giovani a coinvolgersi.

Per questo chiediamo:

  1. l’aumento del numero di rappresentanti degli studenti nel Consiglio d’istituto
  2. l’istituzione in ciascun istituto superiore di una commissione paritetica docenti-studenti, finalizzata a formulare proposte riguardanti la didattica, la valutazione, l’orientamento, il PTOF (Piano dell’offerta formativa), l’istruzione integrata, le alleanze della scuola con il territorio, la didattica transfemminista, la salute e il benessere degli e delle adolescenti
  3. l’introduzione di ore curricolari obbligatorie, rivolte a studenti e docenti, dedicate ai principi della partecipazione e al funzionamento degli organi collegiali e una maggiore focalizzazione dell’educazione civica in questo ambito
  4. il rafforzamento e l’attribuzione di potere decisionale alle consulte studentesche e agli organi nazionali di rappresentanza nell’ambito del Ministero dell’Istruzione e ampliare lo statuto delle studentesse e degli studenti.

Vuoi saperne di più?

 

Ma qualcuno, coi giovani, ci ha mai parlato?

I giovani passano troppo tempo attaccati al telefono, escono e bevono troppo.
Si avvicinano al sesso sempre prima, non hanno più un legame con le istituzioni, non si interessano di politica. I giovani parlano e scrivono in modo imbarazzante.

Se questa sequela di luoghi comuni vi suona familiare, è perché lo è. O meglio, potrebbe. In realtà queste parole, qui tradotte e riassunte, sono state pubblicate il 21 novembre 1958 sul New Yorker. “Pecoroni”, “bamboccioni”, “choosy”, “sdraiati”. La lettura che gli adulti danno delle generazioni più giovani è sempre passata per appellativi poco lusinghieri e la narrativa secondo cui “i giovani di oggi sono dei buoni a nulla” è, dagli anni ‘50 in poi, più o meno sempre la stessa.

La lettura che gli adulti danno dei comportamenti dei giovani a quanto pare è sempre stata un po’ svalutante. Ma qualcuno, coi giovani, ci ha mai parlato? Noi in questo podcast abbiamo provato a farlo. Abbiamo deciso di sfatare i luoghi comuni e metterci all’ascolto delle nuove generazioni. Il risultato è la seconda stagione del podcast “La Mia Parte” prodotto con Chora Media con l’obiettivo di dare ai giovani la possibilità di raccontare le loro rivendicazioni.

Nel corso di quattro episodi, il giornalista e autore Alessandro Sahebi raccoglie le testimonianze di giovani attiviste e attivisti che si stanno facendo strada nel mondo della cittadinanza attiva in Italia e oltre i confini nazionali.

Attiviste e attivisti di ActionAid e delle realtà che collaborano con noi raccontano il movimento giovanile e studentesco insieme all’Unione degli Studenti, le azioni contro il cambiamento climatico in Tanzania, la lotta per i diritti delle comunità LGBTQIA+ grazie a progetti come Youth for Love Italia e l’impegno quotidiano contro la violenza di genere a Roma con il collettivo Marielle e Lucha y Siesta.

Diamo voce ai giovani

“La nostra generazione, secondo dati OCSE, non solo è una delle prime generazioni a essere più povera e più svantaggiata rispetto a quella precedente. Abbiamo molte meno prospettive di futuro rispetto ai nostri genitori a cui era stato promesso un certo mondo”, afferma nel primo episodio Bianca Chiesa, 21 anni e coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti. “[…] Quando veniamo definiti in maniera un po’ paternalista, come giovani svogliati, mammoni o bamboccioni, il tema è un po’ che non abbiamo proprio i mezzi per elaborare proposta politica e soprattutto poi per avere una voce, un’attenzione e delle risposte da parte della politica attuale”.

Ogni episodio offre uno sguardo autentico e approfondito sulle sfide e le vittorie dei giovani di oggi, grazie alle preziose testimonianze di chi crede fermamente nel proprio impegno, inclusa quella di Pietro Turano, noto non solo per il suo ruolo nella serie Skam Italia ma anche come attivista LGBT e vicepresidente di ArciGay Roma.

ASCOLTA IL PODCAST QUI: La mia parte | Podcast on Spotify