Ribaltiamo gli stereotipi: il contributo dei Caretta Caretta

La violenza sulle donne ha forme diverse. Dalla violenza domestica tra le mura di casa, alla tradizione culturale nel caso delle mutilazioni genitali femminili.
In Italia e in tutto il mondo, Actionaid si propone di contrastare gli stereotipi di genere nella società e promuove il diritto per le donne a una vita senza violenza.

Poichè è importante fin da piccoli capire che non ci devono essere differenze di genere per il mese di marzo abbiamo proposto alla community di Agente 0011 la missione "Ribaltiamo gli stereotipi". Perché purtroppo almeno una volta nella vita, una donna su tre in tutto il mondo ha subito violenza fisica o sessuale. La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale e purtroppo trasversale a tutti i paesi e a tutte le classi sociali. Rappresenta tristemente una delle violazioni dei diritti umani più diffuse al mondo.

Gli stereotipi di genere sono presenti nel nostro mondo e nutrono il nostro immaginario.

Ecco perché è importante offrire un’educazione analitico per aiutare i bambini a leggere la realtà con spirito critico.

Pur riferendosi al contesto delle favole affermazioni come questa che seguono fanno parte del linguaggio del mondo dei media e della pubblicità:

“Esiste un mondo popolato da valorosi cavalieri, dotti scienziati e padri severi, ma anche da madri dolci e affettuose, casalinghe felici, streghe e principesse; in questo stesso mondo i bambini sono indipendenti, coraggiosi e dispettosi mentre le loro coetanee – bionde e carine – vestono di rosa, sono educate e servizievoli, a tratti pettegole e vanitose. Questo universo fantastico è quello con cui si interfacciano quotidianamente i bambini e le bambine che frequentano le elementari, quando leggono le storie raccolte nei loro libri di lettura.” (Biemmi, 2010).

Secondo uno studio Osservatorio Europeo sulle Rappresentazioni di Genere / CENSIS:

  • il 53% delle donne che appaiono in TV non ha voce;
  • il 43% delle donne è associato a temi come sesso, moda, spettacolo e bellezza;
  • il 37,4% delle inquadrature televisive delle donne sono su parti del corpo (es.: scollatura, gambe).

Le stesse Nazioni Unite allertano che gli stereotipi sono una delle cause delle diseguaglianze ancora esistenti tra uomini e donne in tutti gli ambiti della vita, pubblica e privata. 

Ecco perché abbiamo invitato gli Agenti 0011 a segnalarci attraverso la missione 2 pubblicità (sia di giornale o di TV): una stereotipata e una non stereotipata.

Ecco il contributo del team "Caretta Caretta 1A". La classe 1 A ITI "Istituto Aletti" di Trebisacce (CS).

LA DONNA NELLA PUBBLICITA’
La televisione in primis, presenta spesso l’immagine del corpo femminile e ciò si verifica in modo particolare nel settore pubblicitario.
L’immagine femminile viene infatti utilizzata con elevata frequenza per pubblicizzare ed incrementare le vendite di un ampio numero di prodotti che spazia dagli alimenti, ai prodotti di bellezza, all’abbigliamento, alle automobili e via dicendo.
Le ricerche hanno evidenziato che nell’ambito della pubblicità,in modo più marcato negli spot televisivi, è presente una forte discriminazione tra la rappresentazionedegli uomini e delle donne.
Le donne vengono in genere presentate come meno intelligenti, attive, potenti ed autoritarie ed al contempo più emotive, attraenti e giovani rispetto agli uomini.
Nel corso degli ultimi decenni l’immagine delle donne offerta in campo pubblicitario ha registrato, nei paesi economicamente e culturalmente più avanzati, una lenta evoluzione verso la parità tra i generi, ma benché sia stata progressivamente costruita l’immagine di una donna emancipata e dinamica permangono, in modo più o meno evidente, delle sensibili differenze tra la rappresentazione che viene offerta del genere femminile e di quello maschile.
L’aspetto che emerge in modo più significativo è che sebbene si cerchi di offrire l’immagine di una donna indipendente e sicura di sé viene invece presentato il modello della donna-oggetto ed al contempo suggerita, in modo più o meno velato, l’inferiorità del genere femminile rispetto a quello maschile.
Tale discriminazione si evince con forza attraverso alcune tecniche che vengono utilizzate nell’elaborazione e nella costruzione dei messaggi pubblicitari.
Tali tecniche possono essere ricondotte principalmente a 4:
1) frammentazione del corpo femminile;
2) annullamento della donna in quanto persona;
3) sguardo delle donne raffigurate;
4) ruolo della donna.

1) frammentazione del corpo femminile: il corpo femminile viene presentato come “frammentato”; ovvero ne vengono mostrate solo alcune sue parti, come nella foto a lato. Le parti del corpo che vengono raffigurate sono perfette; vengono infatti mostrati dei gluteiscolpiti, delle bocche turgide e dei sorrisi smaglianti, come se questa costituisse la normalità, incrementando così sentimenti di insoddisfazione da parte delle donne riguardo al proprio corpo e sovente una conseguente diminuzione dell’autostima che dà origine in modo sempre crescente ad un rapporto problematico con il cibo e all'insorgenza di disturbi alimentari.
Inoltre ciò porta alla perdita dell’identitàdel soggetto in quanto persona ed alla perdita della sua soggettività rendendo in questo modo il corpo femminile, o alcune delle sue parti, un mero oggetto. Questo ci permette di collegarci all’aspetto successivo: l’annullamento della donna in quanto persona.

2) annullamento della donna in quanto persona: la donna presente nel messaggio pubblicitario viene spesso annullata in quanto persona.
Si attua infatti un processo attraverso cui la modella passa da soggetto ad oggetto, prendendo così il posto dell’oggetto che pubblicizza, ed al contempo il prodotto reclamizzato viene come “umanizzato”.

3) sguardo delle donne raffigurate: altro aspetto che differenzia la rappresentazione dell’uomo e della donna nella pubblicità è costituito dallo sguardo.
Lo sguardo dei soggetti femminili presenti negli spazi pubblicitari in genere è rivolto frontalmente verso lo spettatore con il fine non solo di creare un coinvolgimento ed un legame ma anche con quello di sedurre.
Al contrario gli uomini non rivolgono quasi mai lo sguardo verso il pubblico; ciò sta ad indicare un atteggiamento autoritarioed al contempo contribuisce a definire l’uomo come un soggetto sicuro di sé ed indipendente.

4) ruolo della donna: infine un altro elemento che denota la discriminazione tra uomini e donne nella pubblicità è dato dal ruoloche assumono i soggetti presenti all’interno di un messaggio pubblicitario.
All’uomo viene infatti in genere attribuito un ruolo attivo in quanto viene presentato come un osservatore che opera attivamente all’interno del contesto in cui si trova.
Ciò indica conseguentemente che la donna, oggetto dello sguardo maschile, è invece relegata ad un ruolo passivo e che l’agire ed il prendere delle decisioni sono prerogative maschili.

Tali discriminazioni sono indubbiamente favorite anche dalle prerogative che caratterizzano i messaggi pubblicitari; in primis la struttura e la breve durata.
Ciò emerge in modo particolare negli spot televisivi, che hanno una durata che in genere varia tra i 15 e i 30 secondi.
Gli spazi pubblicitari vengono infatti costruiti al fine di comunicare velocemente, in modo diretto ed efficace il messaggio commerciale, per questo motivo presentano spesso allo spettatore una visione della realtà estremamente semplificata e stereotipata; aspetto che si ripercuote anche sulla rappresentazione dei generi.

Negli spot italiani quando compaiono personaggi di entrambi i sessi l'uomo è mostrato nell'atto di lavorare, mentre la donna è raffigurata mentre chatta, fa shopping, guarda film». Secondo la fondatrice di “La pubblicità sessista offende tutti” ai personaggi femminili sono quasi sempre legate «attività superficiali, quando non stupide. A volte la donna è mostrata come isterica mentre l'uomo è sempre serio, posato. Pubblicità sessiste più diffuse sono quelle «che fanno leva sul richiamo sessuale, abbinando un'immagine provocante a un prodotto. Si cerca di fare una specie di transfert dall'impulso sessuale a quello all'acquisto.
Sui cartelloni pubblicitari di una linea di traghetti per la Sicilia una scritta rivendicava orgogliosamente, sullo sfondo di un gruppo di ragazze fotografate di spalle mentre si imbarcano: «Abbiamo le poppe più famose d'Italia»
 

 

No impact team: l’esperienza dei Km Zero

La storia di Colin Beavan e della sua famiglia è diventata un best seller mondiale. "Un anno a impatto zero" è un libro che è stato tradotto in moltissime lingue.

La famiglia Beavan si è impegnata per non produrre rifiuti. Ridurre le emissioni di anidride carbonica. Non versare tossine nell'acqua. Usare solo trasporti ecologici (come la bici).  Ha fatto sempre a piedi le scale per salire e scendere dal loro appartamento al nono piano. Hanno acquistato cibo e prodotti solo al mercato locale. Si sono sbarazzati del televisore… hanno addirittura staccato l'elettricità.

Con la missione "No impact team" abbiamo invitato i nostri Agenti 0011 a prendere ispirazione dalla famiglia Beavan e a diventare per una settimana “ambasciatori no impact”. 

Abbiamo scelto tra i tanti contributi ricevuti quello inviato dal team Km Zero composto dagli studenti della Classe IG dell'Istituto Comprensivo "Giuseppe Mazzini" di Marsala. Facciamoci raccontare come è andata:

Come sempre abbiamo accettato anche questa sfida degli Agenti 0011.
 Abbiamo provato a imitare per una settimana la famiglia Beavan per provare a diventare anche noi “ambasciatori no impact”.

Ecco come è andata la settimana:

– Giorno 1: siamo andati a scuola in bici. 

– Giorno 2: abbiamo risparmiato la luce elettrica spegnendo le lampadine e alzando le tapparelle. La luce che proviene dal sole è veramente luminosa!

– Giorno 3: abbiamo evitato di utilizzare l’ascensore e abbiamo utilizzato le scale.

– Giorno 4: abbiamo utilizzato solo elettrodomestici A+++

– Giorno 5: abbiamo comprato solo prodotti a chilometro zero.

– Giorno 6: abbiamo cercato di non sprecare l'acqua.

L’ultimo giorno abbiamo capito che è decisamente meglio essere “ambasciatori no impact” che essere “consumatori spreconi.

NOI SIAMO AMBASCIATORI NO IMPACT! 

Il Signore delle Mosche immaginato dai Super Sustainable

Abbiamo chiesto ai nostri Agenti 0011 di immaginare di dover vivere su un’isola deserta. Un pò come succede ai ragazzi protagonisti del romanzo “Il Signore delle Mosche” dello scrittore Premio Nobel per la letteratura 1983 William Golding.

Li abbiamo invitati a riflettere sull'organizzazione del loro gruppo di naufraghi. Su quali regole si sarebbero potuti dare. Su quali diritti e doveri avrebbe dovuto avere ciascuno di loro.

Pubblichiamo il contributo inviato dal team "Super Sustainable". Si tratta della classe VA della Scuola Primaria di Vernole (LE) coordinata dalle docenti Gabriella Martina e Sabina De Giorgi.

Leggiamo insieme la loro storia e poi gustiamoci il loro video racconto!

Dopo aver letto la sintesi del romanzo di William Golding “I Signori delle Mosche”, abbiamo provato ad immaginare di dover vivere su un’isola deserta.

L’entusiasmo iniziale e il pensiero che fosse tutto semplice è svanito prestissimo perchè, appena indossati gli abiti di improbabili naufraghi, ci siamo resi conto delle numerosissime difficoltà.

Come organizzare il gruppo? Innanzitutto all’insegna della positività e della correttezza. 
Una cosa importantissima da stabilire subito sono delle regole chiare e condivise e la suddivisione dei compiti per ogni componente.
Ognuno, infatti, dovrà essere utile ai compagni individuando subito ciò che ognuno sa fare meglio.

Nessuno dovrà essere isolato perché la forza del gruppo è proprio la coesione.

Bisognerà essere molto accomodanti e non pensare solo ai propri bisogni ma cercare di individuare quali sono le necessità più urgenti per tutto il gruppo.

Gli obiettivi primari del gruppo non dovranno mai essere messi da parte.

Bisogna ricordare sempre che tutti abbiamo dei diritti ma anche dei doveri.
Ognuno di noi avrà il dovere di rispettare i compagni e godrà del diritto di essere rispettato.

Una gestione corretta farà diventare ognuno di noi una risorsa per tutti gli altri.

Alla base di tutto ci dovrà essere un grande ottimismo e tanto rispetto per ogni componente del gruppo, questo atteggiamento sicuramente ci metterà sulla strada giusta e nel giusto stato d’animo per affrontare l’avventura.

Super Sustainable
 
 

Agenti0011 dell’ITIS Leonardo Da Vinci – NAPOLI

Febbraio e marzo sono stati due mesi molto intensi per gli studenti sui territori: gli Agenti speciali coinvolti nelle progettazioni territoriali, dopo aver terminato la fase di analisi e mappatura dei problemi e delle risorse del loro territorio avviata a ottobre, hanno realizzato dei laboratori di comunità durante i quali studenti, cittadini, associazioni locali e istituzioni si sono confrontati su temi quali le politiche giovanili, l’integrazione, la parità di genere, le questioni ambientali, il miglioramento dei servizi alle persone.

A Napoli gli studenti dell’ITIS Leonardo da Vinci, insieme ad ActionAid, l’Associazione Archintorno, l’Università L’Orientale di Napoli hanno partecipato a un laboratorio di comunità. L’evento “Napoli Partecipa!” ha portato all’emersione di priorità negli ambiti della mobilità sostenibile, dell’integrazione e degli spazi per giovani. Si è deciso di incentivare l’utilizzo della bici fra gli studenti organizzando, ad esempio, una massa critica di ragazzi che si dirige in bici da casa a scuola in giorni prestabiliti con un percorso concordato, inserendo l’iniziativa in un più ampio progetto di sensibilizzazione della cittadinanza e delle istituzioni sull’incremento dell’utilizzo della bici. Una app o un libro interattivo per la condivisione di storie di migranti e la rigenerazione di spazi urbani, come quello di Piazza Nazionale, sono solo alcune delle altre proposte fatte dai partecipanti.

Qui sotto potete vedere il video realizzato dagli studenti e dalle studentesse dell’ITIS Leonardo Da Vinci per raccontare il loro territorio nell’ambito del progetto “Agente 0011 gli studenti delle scuole italiane si attivano sul territorio per città più sostenibili e inclusive (SDG11) e per un’Italia più responsabile verso l’Agenda 2030”, co-finanziato dall’AICS, Agenzia Italiana della cooperazione alla sviluppo, nell’ambito del bando Educazione alla Cittadinanza Globale 2016. Il video è stato realizzato durante un workshop di videmaking realizzato da ActionAid in collaborazione con StudioMeme. Un grazie speciale a Pierre di StudioMeme e a tutti i nostri agenti speciali che hanno partecipato con grande entusiasmo alla realizzazione di questo video!
Condividi il video sui tuoi canali social usando l’hashtag #agente0011 #licenzadisalvareilpianeta #actionaid #AICS #agenda2030 #qualitàdemocrazia

Insieme a Studenti.it per un’educazione condivisa

Il quarto Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG 4) è quello di fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti. E chi meglio del nostro media-partner Studenti.it può raccontarci l’impegno quotidiano per garantire una migliore educazione per tutti?
Studenti.it è un portale nato nel 1998 da un gruppo di ragazzi con l’obiettivo di costituire un data base di appunti e consentire agli studenti di scambiare con altri il proprio materiale didattico, nella convinzione che un’istruzione condivisa sia la base più solida su cui cominciare a migliorare la vita delle persone.
Oggi il portale può vantare 12 milioni di visite al mese e, rispetto al 1998, è cambiato molto, anche nella sua offerta di contenuti: oltre ai materiali degli studenti, infatti, sono stati aggiunti approfondimenti curati da ricercatori e professori universitari per migliorare sempre di più la qualità del materiale che i ragazzi possono trovare sul sito. 
Il tempo passato non ha però mutato la filosofia di Studenti.it. Sul sito i ragazzi di tutta Italia possono infatti trovare, messi a disposizione del tutto gratuitamente, materiali per studiare, pillole video per un ripasso last minute ma anche guide, approfondimenti e test per misurare il loro livello di preparazione, guide e test per l’orientamento (sia per la scuola superiore sia per la scelta dell’università), aggiornamenti dal mondo del lavoro ma anche articoli curati da psicologi per affrontare l’ansia e tutti i dubbi che porta con sé l’adolescenza.
Ma soprattutto, ora come allora rimane il desiderio di rendere i ragazzi protagonisti del loro domani e aiutarli a studiare perché la conoscenza è l'unico modo per rimanere liberi e indipendenti.
 
Fatti e cifre sull’educazione (fonte: Uniric)

  • L’iscrizione nelle scuole primarie nei Paesi in via di sviluppo ha raggiunto il 91%, ma 57 milioni di bambini ne sono ancora esclusi
  • Più della metà dei bambini non iscritti a scuola vive in Africa subsahariana
  • Si calcola che il 50% dei bambini che possiedono un’età per ricevere l’istruzione primaria ma che non frequentano la scuola vive in zone colpite da conflitti
  • Nel mondo, 103 milioni di giovani non possiedono capacità di base in lettura e scrittura, di cui oltre il 60% donne.

Lo sciacallo ha attraversato il Po

Per quanto questo canide ci faccia pensare subito a posti esotici, non si tratta del solito animale scappato dalla gabbia di un collezionista: la presenza dello sciacallo in Italia è nota sin dalla metà degli anni '80 del secolo scorso, quando alcuni esemplari varcarono il confine sloveno verso il Friuli Venezia Giulia. Quello che però ha sorpreso anche gli esperti della specie è che in così breve tempo abbia già attraversato il Po, presumibilmente a nuoto o usando un ponte, e stia ora incominciando la colonizzazione dell'Italia peninsulare.
Guardate il video del National Geographic.

BEST TEAM OF THE MONTH / MARZO 2018 – Ecco i vincitori

Complimenti ragazzi!

Marzo è terminato e abbiamo i vincitori del premio BEST TEAM OF THE MONTH di Marzo!

Si sono aggiudicati i kit didattici e i laboratori partecipativi messi in palio da Actionaid i team:

  • Categoria 5-10 anni, team “Difensori della terra“ della Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII di Novara (NO)
  • Categoria 11-13 anni, team “Pianeta 2017” della Scuola Secondaria di Primo Grado Pianciani-Manzoni di Spoleto (PG)
  • Categoria 14-19 anni, team team “Tomorrow Green” dell’I.T.T. "E. Majorana" di Milazzo (ME)

Forza ragazzi mancano ancora due mesi alla conclusione del progetto, ci sono ancora tanti premi da assegnare! Non potete lascerveli scappare!

Continuate a giocare e a seguirci #licenzadisalvareilpianeta #agente0011

 

Una lezione… particolare

Il giorno mercoledì 21 Marzo 2018 alcuni rappresentanti delle seconde classi dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII di Lauria (Pz) hanno partecipato ad un’esperienza stupenda, una Skype call con  ragazzi, bambini e adulti di una scuola indiana
Questa  giornata è stata resa possibile grazie ai responsabili del Progetto “Agente 0011” e all’associazione ActionAid che  ha organizzato tale incontro. Nei giorni precedenti avevamo preparato con il nostro professore di Inglese delle presentazioni in lingua.
Quando si è aperto il collegamento eravamo tutti molto entusiasti ma soprattutto molto colpiti dalle loro evidenti condizioni di vita; i nostri interlocutori vivono negli slum di Bangalore che hanno fatto da sfondo, ma, nonostante tutto, ci hanno  accolto  con il sorriso, allegri e gioiosi.
In quel momento ci siamo sentiti dei privilegiati e abbiamo avvertito un immediato senso di disagio nel considerare quante volte ci sentiamo insoddisfatti per quello che non abbiamo.
Inizialmente la responsabile di ActionAid, Corinne, ha fatto presentare tutti i ragazzi indiani e poi è toccato a noi che abbiamo descritto la nostra scuola e i nostri hobby .
Successivamente un nostro compagno ha chiesto ai ragazzi indiani quale fosse stato il contributo dato da ActionAid alle loro vite. Ha risposto Satish, un ragazzo di 16 anni.
Ci ha raccontato che ora nella zona il tasso di matrimonio sotto i 18 anni si è abbassato moltissimo ed ha quasi raggiunto lo zero.   
Satish ci ha anche parlato della formazione ricevuta grazie ad ActionAid e dell’opportunità di vedere attuati i loro diritti in diverse sedi: scolastiche, nelle comunità e nelle commissioni.
Infine ci siamo congedati con il loro saluto: Namasté.
L’importanza che tale esperienza ha avuto per noi è notevole perché riguarda la  nostra formazione interculturale, verso cui ogni giorno tendiamo.
Ormai quotidianamente ci confrontiamo con realtà diverse dalla nostra, apprendiamo diversi modi di vivere e agire e di queste diversità dovremo farne tesoro.
Occasioni come quella appena vissuta possono diventare per noi momenti per abbattere le distanze fisiche e soprattutto mentali, possono essere un trampolino per affacciarci al mondo e lanciarci verso orizzonti nuovi, inesplorati ma tanto utili alla nostra crescita.

Agenti 0011 al lavoro insieme alle istituzioni e comunità locali

Febbraio e marzo sono stati due mesi molto intensi per gli studenti sui territori: da Milano, Roma e Siracusa, passando per Napoli, gli Agenti speciali hanno realizzato dei laboratori di comunità con l’obiettivo di stimolare il dialogo tra cittadini e amministrazione locale, riflettendo sulle problematiche del territorio ed elaborando proposte per un suo miglioramento.  A partire da analisi, mappature dei servizi e dei luoghi significativi dei quartieri e sondaggi somministrati alla cittadinanza, gli studenti hanno individuato delle problematiche chiave da affrontare per rendere la propria città più inclusiva e sostenibile. Proprio queste tematiche, sono state al centro dei tavoli di confronto organizzati dai ragazzi nel quadro dei laboratori di comunità. Ai tavoli di lavoro ferveva grande energia e passione per confrontarsi sulle politiche giovanili, sull’integrazione tra giovani e migranti, sul miglioramento di servizi alle persone, sulla difesa dei diritti delle donne.

Tante le idee e i progetti messi in cantiere dopo questa esperienza. A Roma, gli studenti del Liceo Amaldi hanno organizzato insieme ad ActionAid, all’Associazione culturale “El Chentro”, al Centro Antiviolenza Marie Anne Erize, al CAS Grotte Celoni, all’Associazione Eutopia, l’evento “Tempo di cambiamento”, durante il quale si sono svolti 4 tavoli di confronto sui temi dell’ambiente, dei giovani, della criminalità e dell’inclusione con Assessori del VI Municipio di Roma. Fra le varie idee emerse: la possibilità di dedicare delle ore dell’alternanza scuola-lavoro alla realizzazione di laboratori nelle scuole sui temi del rispetto dell’ambiente e organizzare, in rete con le altre associazioni del territorio, delle giornate di pulizia del quartiere; potenziare le attività di doposcuola; organizzare dei corsi di cucina multietnica per favorire l’integrazione nel quartiere; creare un meccanismo di scambio e riutilizzo di materiali e libri scolastici.
Sempre a Roma, ma presso il Centro MaTeMu e supportati da Amref, gli studenti del Liceo delle Scienze Umane Leonardo Da Vinci, si sono confrontati con rappresentanti del Municipio I, le associazioni CIES, Binario 95, Comitato Piazza Vittorio Partecipata, Genitori di Donato, Tam Tam d’Afrique, Le Reseau, e il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza. Tra le possibili soluzioni alle problematiche discusse tramite la metodologia del Fish Bowl, i ragazzi hanno identificato la necessità di porre al centro la relazione, l’inclusione (che valorizza la ricchezza della diversità) e il benessere in tutte le sue forme (fisico, psichico, sociale), di valorizzare situazioni di co-gestione/auto-gestione degli spazi e di peer education, quali ad esempio lo stesso MaTeMu, lo stesso Liceo delle Scienze Umane, la Palazzina sociale, Piazza di Vittorio, il Giardino adiacente la scuola.

A Milano protagonisti del laboratorio di comunità “Lambrate Decide”, presso l’Auditorium “Stefano Cerri”, sono stati gli studenti del IS Maxwell, supportati da Cesvi, Pandora Coop. Soc. e dall’APS Cascinet e, non ultimi, rappresentanti istituzionali del Municipio 3, tra cui la Presidente Caterina Antola. In questo caso i tavoli di lavoro sono stati due: degrado urbano e servizi pubblici. Le soluzioni del primo tavolo hanno insistito sulla riqualificazione del parchetto “Panchine di Cimiano” dove i ragazzi vorrebbero ripavimentare il vialetto migliorandone al contempo l’illuminazione, integrandola con l’aggiunta di una nuova area pic-nic, di un distributore d’acqua, di uno spazio gioco o di un “bibliobus”. Il secondo tavolo, invece, ha lavorato con l’obiettivo di promuovere i servizi presenti sul territorio, sconosciuti ai più, attraverso l’installazione di cinque totem informativi in punti strategici del quartiere sui servizi alla persona individuati come prioritari dal tavolo di lavoro, quali i consultori, i servizi sociali, la guardia medica, i centri di ascolto, i centri di supporto alla disabilità, i CAG e i servizi di supporto agli stranieri.

Napoli, invece, ActionAid insieme all’Associazione Archintorno, all’Università L’Orientale di Napoli e agli studenti dell’ITIS Leonardo da Vinci protagonisti del progetto, ha organizzato l’evento “Napoli partecipa!” che ha portato all’emersione di priorità negli ambiti della mobilità sostenibile, dell’integrazione e degli spazi per giovani. Si è deciso di incentivare l’utilizzo della bici fra gli studenti organizzando, ad esempio, una massa critica di ragazzi che si dirige in bici da casa a scuola in giorni prestabiliti con un percorso concordato, inserendo l’iniziativa in un più ampio progetto di sensibilizzazione della cittadinanza e delle istituzioni sull’incremento dell’utilizzo della bici. Una app o un libro interattivo per la condivisione di storie di migranti e la rigenerazione di spazi urbani, come quello di Piazza Nazionale, sono solo alcune delle altre proposte fatte dai partecipanti.
 
A Catania, c’è stata grande partecipazione al laboratorio di comunità promosso dal VIS insieme all’associazione Res Pubblica 2.0, al Consiglio Italiano per i rifugiati – CIR, l’associazione culturale Ashram – Multiculti e co – gestito con gli studenti del Convitto Cutelli, Liceo Don Bosco e Turrisi Colonna. Fondamentale contributo è stato quello dell’Università di Catania e delle istituzioni locali, tra le quali l’Assessore alle politiche giovanili, al Welfare e alla viabilità. I tavoli di confronto promossi sono stati quattro: Ambiente e Sostenibilità, Giovani e spazi di aggregazione, inclusione e mobilità e trasporti. Tra le proposte emerse i ragazi hanno dato priorità all’organizzazione di gruppi di manutenzione di volontari per le zone verdi e azioni di comunicazione a scuola sulla raccolta differenziata; così come a progetti di ASL per innovare la fruibilità di mostre, biblioteche e musei per i giovani; alla promozione di incontri con altre culture e alla mobilità sostenibile in città.
 
Siracusa, i laboratori organizzati dagli studenti e dai docenti degli Istituti Superiori Alessandro Rizza e Filadelfo Insolera, dal Gruppo Locale di Siracusa per ActionAid e da ImpactHub Siracusa,si sono focalizzati sui temi della sostenibilità ambientale, dei diritti delle donne, dell’innovazione, della legalità e dell’inclusione. Fra le proposte: rendere lo “Spazio giovani” di Siracusa un luogo in cui organizzare eventi e formazioni sul tema del femminismo e, allo stesso tempo, prevedere delle azioni che lo rendano un luogo adatto anche ad ospitare le mamme che lo frequentano (intrattenimento per bambini, attrezzature ecc…); attività ludico- ricreative di decostruzione degli stereotipi, che favoriscano la conoscenza e  l’interazione fra le persone; corsi di lingua fra pari per migliorare l’integrazione dei migranti; co-gestione fra studenti, insegnanti e associazioni dello “Spazio giovani” e realizzazione di laboratori sul tema della legalità per sensibilizzare sul  rispetto delle regole del vivere democratico.
 
Tante idee e progetti bollono in pentola e gli Agenti 0011 sono ancora a lavoro per vederli realizzati, grazie al contributo di cittadini, associazioni e istituzioni del territorio. Seguiteci per le proposte finali che saranno presentate a maggio in occasione di eventi di chiusura sul territorio!