Referendum cittadinanza: l’8 e il 9 giugno si vota!

15 Maggio 2025

COS’È UN REFERENDUM? 


Il referendum è uno strumento di democrazia diretta che permette a cittadini e cittadine di esprimersi direttamente su un tema specifico. 

Quello previsto per l’8-9 giugno 2025 sarà un referendum abrogativo, articolato in cinque quesiti. Il quinto quesito propone di modificare la legge sulla cittadinanza, riducendo da 10 a 5 anni il periodo minimo di residenza richiesto per presentare domanda. 

Perché un referendum abrogativo sia valido, deve votare almeno il 50% + 1 degli aventi diritto (quorum). Negli ultimi trent’anni, questo obiettivo è stato raggiunto solo due volte: nel 1995 e nel 2011. Un dato che mette in luce una crescente crisi di partecipazione nel nostro Paese. 

 

PERCHÉ È IMPORTANTE? 


La cittadinanza italiana è regolata da norme molto restrittive: 

  • Si ottiene solo se si hanno genitori italiani, o dopo 10 anni di residenza legale e continuativa. 



  • I figli di genitori stranieri nati in Italia possono fare richiesta solo al compimento dei 18 anni. 



  • I tempi per ricevere una risposta possono arrivare fino a 3 anni. 



  • Sono richiesti: conoscenza della lingua italiana, reddito stabile, e assenza di procedimenti penali. 


Il quesito referendario propone di ridurre il requisito della residenza da 10 a 5 anni, senza modificare gli altri criteri, rendendo così più accessibile il percorso verso la cittadinanza per chi vive stabilmente in Italia. Si deve tener conto però che spesso il percorso per l’ottenimento della cittadinanza può durare anche 13 o 14 anni a causa della lentezza burocratica. 

 

PERCHÉ SI CHIEDE UNA MODIFICA ALLA LEGGE? 


Oggi, centinaia di migliaia di persone — spesso nate o cresciute in Italia — vivono una condizione di non riconoscimento giuridico, pur essendo pienamente inserite nella società. 

Non avere la cittadinanza significa essere esclusi ed escluse da diritti fondamentali: non si può votare, non si può partecipare ai concorsi pubblici, e non si può accedere a professioni regolamentate da ordini e albi, come ad esempio insegnanti, medici, giornalisti/e, avvocati/e, assistenti sociali o funzionari/e.
Anche solo poter fare un erasmus o un tirocinio all’estero diventa così un fattore di rischio per l’ottenimento della cittadinanza, poiché andrebbe in contrasto con la residenza continuativa, cosa che comunque con questo referendum non potrà essere cambiata. 

Questo crea una profonda ingiustizia per chi è italiano di fatto, ma non di diritto: studia qui, lavora qui, parla italiano, e contribuisce ogni giorno al Paese.
Modificare la legge non significa “regalare” cittadinanze, ma riconoscere dignità e diritti a chi vive una condizione di esclusione pur facendo parte attiva della nostra società. 

 

PERCHÉ È IMPORTANTE ANDARE A VOTARE? 


Con astensionismo si intende il fenomeno per cui, in una votazione le persone aventi diritto non esprimono il proprio voto ed è un fenomeno che negli ultimi anni è sempre più in aumento. Andare a votare è importante perché è il modo in cui possiamo far sentire la nostra voce, non farlo vuol dire annullare il senso di una società democratica, approvando rappresentanti politici o decisioni che non sono espressione di tutte e tutti. Questo alimenta sempre di più un malessere che non permette alle persone di sentirsi parte delle scelte che riguardano la vita di milioni di persone. 

 

Approfondimento fenomeno astensionismo

Approfondimento su cosa prevede la normativa oggi

 

 

L’edizione 2024-2025 del portale è supportata dal progetto “AGIRE”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Comitato interministeriale per la programmazione economica – CUP C29I23001120001 
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