La leggenda narra che Re Salomone avesse un anello che gli permetteva di comunicare con gli animali. Da qui il titolo dell’opera del 1949 di Konrad Lorenz, figura singolare, premio Nobel e padre dell’etologia.
Che cos’è l’etologia?
E’ una particolare branca della zoologia che studia il comportamento degli animali. Gli studi di Lorenz furono fondamentali per aumentare le nostre conoscenze sul fenomeno dell’attaccamento dei nuovi nati ai genitori. Egli studiò l’imprinting, meccanismo attraverso il quale fin dalla nascita e dal primo contatto con chi se ne prende cura, gli animali comprendono a quale specie appartengono e come comportarsi. In particolare, sono famosi i suoi studi con gli uccelli, che egli allevava e da cui era considerato come un genitore. Vi sono anche dei video dei volatili (soprattutto taccole e oche) che accorrono in volo al suo richiamo, lo seguono nelle sue passeggiate, durante le sue nuotate e i giri in canoa.
In L’anello di Re Salomone racconta dei suoi studi e della sua convivenza, a volte difficile, con gli animali. Il primo capitolo si intitola “Quando gli animali combinano guai” e recita:
“Perché incomincio proprio dal lato più sgradevole della nostra convivenza con gli animali? Perché il nostro amore per loro si misura proprio dai sacrifici cui siamo disposti a sobbarcarci.”
Nel corso dell’opera descrive fatti curiosi, ad esempio come anziché ingabbiare gli animali avesse barricato la casa per non farli entrare, di come un’oca avesse sottratto la cuccia al cane e come per tenere lontano un uccello a nulla servissero
“ le grida più selvagge, i più energici movimenti con le braccia. L’unico mezzo intimidatorio di una certa efficacia era un enorme ombrellone rosso scarlatto: simile ad un cavaliere con lancia in resta, mia moglie, l’ombrello chiuso sotto il braccio, piombava sulle oche che avevano ripreso a pascolare sull’aiuola appena seminata e, gettando un grido bellicoso, l’apriva con mossa repentina”
Quindi racconta di come suo padre, che amava molto gli anatroccoli, vanificasse questi sforzi, lasciandoli entrare per il tè del pomeriggio. Il libro prosegue con altri capitoli affascinanti e divertenti, tra cui “Una cosa che non fa danni: l’acquario”, “Quando gli animali ci fanno ridere” e un’intera sezione di capitoli intitolata “Storie di cani”.
Mosso da un grande amore e rispetto per gli animali che lo caratterizzerà per tutta la vita, inserisce anche il capitolo dal dall’esaustivo titolo “Non comprate fringuelli!” in cui spiega che
“è vero che ogni animale costituisce un pezzetto di natura, ma non ogni animale è adatto a rappresentare la natura in casa vostra. Gli animali che non dovete comprare si possono distinguere in due grandi categorie: quelli che non potrebbero vivere con voi, e quelli con i quali voi non potreste vivere”
Quest’opera, scritta più di settant’anni fa, può ancora farci riflettere sul nostro rapporto con gli animali e le altre forme di vita del pianeta, sul loro rispetto e la loro salvaguardia. Questi temi sono alla base degli obiettivi 13, 14 e 15 dell’Agenda 2030. Buona lettura!
Veronica Lacorte