“Costruire Futuro, Insieme!”: scopri il progetto

Si è concluso il progetto di ActionAid e Fondazione CDP per aumentare la partecipazione civica di ragazze e ragazzi e per contrastare le diseguaglianze educative: tra Aprile 2021 e Marzo 2022 sono stati coinvolti oltre 20 istituti scolastici di I e II grado e realtà del terzo settore, nelle città di Roma, Reggio Calabria, Siracusa, Bari, Napoli e Palermo. Il progetto, attraverso percorsi formativi e di cittadinanza attiva, ha coinvolto docenti, educatori, genitori e giovani in attività curriculari ed extracurriculari di grande innovazione e partecipazione.

Grazie al progetto “Costruire Futuro, Insieme!”, circa 9.000 studenti, studentesse e giovani di tutta Italia tra gli 11 e i 19 anni, hanno potuto sviluppare le proprie competenze tramite attività di cittadinanza attiva e percorsi di formazione, in presenza e a distanza, sui temi di educazione civica, orientamento e prevenzione della violenza di genere, con un focus sul cyberbullismo. L’iniziativa ha previsto anche percorsi di formazione rivolti a docenti, educatori ed educatrici sulle stesse tematiche e sulla didattica inclusiva ed un percorso di supporto alla genitorialità per i genitori.

Ma le attività sono andate anche oltre la formazione e gli eventi in presenza: grazie ad Agente 0011 – il portale di ActionAid dedicato alla cittadinanza attiva che propone missioni per attivarsi sul territorio e realizzare il cambiamento in prima persona – i ragazzi e le ragazze si sono visti coinvolti in missioni e compiti di realtà dedicati al progetto, con azioni concrete mirate all’obiettivo di essere cittadine e cittadini consapevoli e attivi.

Inoltre, attraverso il Serious Game InclusiCity (gioca anche tu cliccando qui! https://agente0011.it/inclusi-city/), ragazze e ragazzi sono stati chiamati a vestire i panni del/la sindaco/a di una città con l’obiettivo di renderla inclusiva, sperimentato così il potere decisionale, per mantenere un equilibrio tra sostenibilità economica, benessere cittadino e rispetto ambientale.

La partecipazione è stata entusiasta: ragazze e ragazzi coinvolti nel progetto si sono sentiti ascoltati e parte attiva della loro comunità, per la quale hanno progettato un miglioramento che in alcuni casi sta vedendo una realizzazione effettiva, grazie all’attivazione della scuola che, in dialogo con il territorio, ha sostenuto studenti e studentesse nell’implementazione dei progetti ideati nell’ambito dell’iniziativa nell’obiettivo comune di costruire il futuro, insieme!

Vuoi scoprire di più su alcuni dei progetti realizzati da studenti e studentesse?

  • Qui puoi ascoltare i podcast realizzati da 4 scuole che hanno partecipato (l’IC Via Casale del Finocchio di Roma, l’IC Catanoso De Gasperi di Reggio Calabria, l’Istituto Rizza di Siracusa e l’Istituto Casanova di Napoli): https://www.spreaker.com/show/on-air-for-future
  • Qui puoi trovare i materiali realizzati da ragazze e ragazzi dell’IC Via Casale del Finocchio di Roma per il percorso dedicato all’Orientamento scolastico:

3A: https://padlet.com/francescaalemanno/ev77qstglcyicztk

3B: https://padlet.com/monicadibernardo/kxx6tr3do4brm5fh

Violenza fra pari? Ecco che cosa ne pensano ragazze e ragazzi!

Nelle precedenti edizioni di Agente0011, abbiamo dedicato news e missioni a “Youth For Love”, un progetto europeo di prevenzione e contrasto della violenza di genere. Grazie alle esperienze e alle lezioni apprese nel corso della prima edizione, a maggio dello scorso anno, è partita la seconda edizione del progetto che allarga il focus sulla violenza fra pari fra adolescenti. La violenza e le discriminazioni in tutte le loro interdipendenze vengono affrontate con un forte approccio di coinvolgimento di tutta la comunità al fine di costruire un potere collettivo contro le diverse forme di discriminazione e disuguaglianza. 

La prima attività di progetto prevedeva un’indagine qualitativa dei bisogni e delle esperienze vissute da ragazze e ragazzi, docenti e genitori in merito alla violenza tra pari e di genere. Studentesse e studenti hanno risposto prontamente con una grande voglia di partecipare ma, soprattutto, di raccontare le loro storie. I e le docenti hanno raccontato che studentesse e studenti si portano dietro un’enorme rabbia repressa, ma è anche vero che le stesse e gli stessi hanno un’altrettanta sconfinata voglia di liberarsi da quelli che sono stati i loro traumi passati mettendosi in gioco per costruire un futuro migliore. 

 

 In Italia questa attività ha coinvolto 56 student*, 32 docenti e 22 genitori di 2 Istituti professionali di Milano e 1 di Roma. 

Quali sono stati, a livello nazionale, i risultati di questa indagine? Che cosa pensano studentesse e studenti della violenza fra pari? È emerso che ragazzi e ragazze fanno esperienza di molteplici forme di violenza, a scuola e nelle loro vite fuori dalle mura scolastiche. In tutti gli istituti, gli episodi di violenza fisica e verbale superano nettamente quelli del cyberbullismo che, appare un fenomeno piuttosto marginale nei loro racconti. I motivi scatenanti sono spesso futili e quasi sempre legati a litigi amorosi e gelosie, ovvero alla presunta presenza di altre ragazze/altri ragazzi nelle relazioni di coppia. 

Questi episodi non si sono fermati con l’arrivo della pandemia Covid-19 anzi, spesso, le risse e gli episodi di violenza sono stati l’occasione di ritrovo e di sfogo della propria rabbia (repressa). Il dover sfogare o il sentire l’esigenza di dover sfogare la propria rabbia sembra essere un punto molto importante nei racconti delle ragazze e dei ragazzi. 

Rispetto ai ragazzi, le ragazze hanno riportato con più frequenza di essere state pesantemente prese in giro per il proprio aspetto fisico, quasi sempre declinato con l’avere un peso eccessivo, l’essere sovrappeso. Non solo, riportano di essere vittime quotidiane di episodi di cat-calling (o molestie di strada): da fischi e urla (a distanza) mentre passeggiano da sole o con altre amiche fino a vere e proprie violenze sessuali. Appare importante sottolineare come queste ragazze siano pienamente coscienti, in un certo senso, del fatto di poter essere molestate in pubblico, in qualsiasi momento, per il solo fatto di essere donne! 

Rispetto agli strumenti a disposizione, quello che comunità e territorio offrono per la prevenzione e il contrasto della violenza fra pari, la maggior parte delle studentesse e degli studenti dice di non aver mai partecipato a corsi dedicati alla prevenzione e gestione della violenza di genere o fra pari. Solo poch* di loro ricordano alcune iniziative ma le definiscono tutte inutili, e non hanno conservato alcun ricordo degli argomenti; inoltre, l’esperienza di apprendimento è stata frontale senza coinvolgimento, non ricordano neppure qualche tipo di interazione. 

In generale, le studentesse e gli studenti che hanno partecipato all’indagine, hanno poca fiducia nella scuola come Istituzione in grado di rispondere alle loro esigenze. Al contempo, però, è importante sottolineare come sia le studentesse che gli studenti cerchino nei propri docenti delle persone con le quali confidarsi e chiedere aiuto e/o consiglio.  

La scuola viene vista negativamente da ragazzi e ragazze, ma le persone che la vivono e la abitano, rappresentano per loro un riferimento e possono fare la differenza ed valid* alleat* nella prevenzione e nel contrasto della violenza fra pari!  

 

Una ciotola di Poke 🥗

I sistemi di approvvigionamento del cibo del mondo globalizzato, oltre a connettere sempre di più il Nord e il Sud del Mondo, implicano enormi impatti da un punto di vista ambientale (riduzione della biodiversità, alterazione degli ecosistemi naturali), sociale (sfruttamento del lavoro, insicurezza alimentare) ed economico (aumento delle diseguaglianze).

Prima che il cibo raggiunga le nostre tavole, percorre un bel po’ di kilometri e passa per molte mani. Per assicurarci un futuro più sostenibile è fondamentale trovare nuovi modi per gestire e ridurre la nostra impronta in tutte le fasi del processo alimentare. Le criticità che caratterizzano buona parte delle filiere globalizzate e determinano per esempio la dieta delle persone in Europa possono anche coesistere in un unico piatto: per esempio una ciotola di Poke. 

Il Poke, nella sua interpretazione occidentale della ricetta originale hawaiana, è al momento uno dei piatti più di tendenza anche in Italia e rappresenta un ottimo esempio per evidenziare e rappresentare la portata di alcuni degli impatti delle filiere del cibo Nord-Sud. Il Poke è composto da diversi ingredienti: base, proteina, topping, parte croccante e salsa. Generalmente, il suo ingrediente principale è il pesce crudo affettato (poke è un verbo hawaiano che significa tagliare, affettare), servito in una ciotola di riso e condita con molti altri ingredienti: frutta secca (noci, anacardi), verdure (cipollotto, pomodorini, cavolo, alghe), frutta (avocado, ananas, mango, lime), salse e altro (zenzero, erbe, germogli).  

 

Perché è così di tendenza? 

Ci fa scoprire uno stile tropicale. È altamente personalizzabile perché ti permette di scegliere la composizione in base ai tuoi gusti. Sembra sano, è colorato e bello da guardare. Ma soprattutto, segue la tendenza dietetica del momento: pochi carboidrati e tante proteine.  

 

Ma…il Poke è sostenibile? 

Probabilmente la risposta migliore a questa domanda è: potrebbe esserlo, ma nella maggior parte dei casi non lo è.

Potrebbe esserlo perché dipende dalle caratteristiche delle filiere agro-alimentari di ogni ingrediente che compone il piatto e lo rende così ricco. Dato che non esistono al momento standard di sostenibilità internazionalmente riconosciuti per tutti i prodotti, molti degli ingredienti sopra citati hanno filiere lunghe e frammentate. Ciò significa che il processo di trasformazione dei prodotti può avvenire in diversi momenti e paesi o continenti, con tragitti di trasporto lunghi e ripetuti. In aggiunta, le differenze geo-economiche dei paesi coinvolti in queste relazioni commerciali, specialmente quelle Nord-Sud, lasciano spesso spazio alla violazione di alcuni diritti, come i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici o il diritto di accesso all’acqua.  

 

Cosa possiamo fare? 

Di fronte alla consapevolezza della complessità e spesso dell’insostenibilità di alcune delle filiere di approvvigionamento alimentare, ogni consumatore può contribuire con le sue scelte e fare la propria parte.

Come? Innanzitutto, informarsi sulla filiera che coinvolge il prodotto che si vuole acquistare per assicurarsi che sia sostenibile da un punto di vista sociale e ambientale. Cittadine e cittadini europei, specialmente le generazioni più giovani, chiedono filiere agro-alimentari sostenibili che garantiscano il la sicurezza alimentare e la salute, e sostengano la crescita, l’occupazione e i diritti di lavoratori e lavoratrici nelle filiere alimentari. È comprendendo la complessità dei sistemi di cibo che diventa possibile mettere in campo strategie per correggere distorsioni e criticità. Un’altra soluzione è scegliere ingredienti più sostenibili, cercando di comporre un Poke alternativo. Al posto dei classici ingredienti il vostro Poke potrebbe contenere una proteina vegetale, come i legumi, pesci più sostenibili e verdure meno impattanti, noci e cereali, sarebbe già un primo passo verso la sostenibilità! 

Consulta le infografiche che illustrano le filiere dei prodotti maggiormente contenuti nel Poke a questo link: https://www.foodwave.eu/wp-content/uploads/2022/04/Food-Wave-18-cities-report-FINAL-affiancate_POKE.pdf  

 

Fonte: Està per Food Wave 

 

Best Team of the Month: Aprile 2022!

Care e cari agenti,

Eccoci con il nostro appuntamento mensile per scoprire i nomi dei vincitori del mese di aprile!

Congratulazioni invece ai team che sono riusciti ad aggiudicarsi il primo posto nelle relative categorie. Scopriamoli insieme!

SCUOLA:

    1. Categoria 5-10 anni: Unicors  Team, di Manciano (GR)
    2. Categoria 11-13 anni: Thunderclass, di Melito di Porto Salvo (RC)
    3. Categoria 14-19 anni: Invincibili,  di Messina (ME)

Potete consultare la classifica definitiva sul portale, attraverso la pagina personale del vostro team. Ricordiamo che si aggiudica il titolo di “Best Team of the Month” il team con più punti che non ha ancora vinto il titolo. La classifica generale sarà tenuta in considerazione per decretare i “Best Team of the Year” alla fine della challenge.

Ancora congratulazioni ai team che hanno raggiunto la vetta per questo mese, e un grande in bocca al lupo a tutti gli altri che riusciranno a farlo nelle prossime settimane.