Di cosa parla la Convenzione di Istanbul?

Parliamo oggi di un tema attuale su cui è importante riflettere: la lotta alla violenza contro le donne.

Il documento più importante che è stato redatto a riguardo è la “Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica” detta anche Convenzione di Istanbul,  approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa nel 2011.

Non è il primo documento che tratta l’argomento, ma è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante volto a creare un quadro normativo completo a tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza.

Può sembrare implicito, ma un aspetto rilevante della Convenzione di Istanbul è che riconosce che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani, oltre che una forma di discriminazione contro le donne (art. 3 della Convenzione).

La violenza contro le donne è definita come:

una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione.

L’obiettivo di questo strumento è quello di combattere e punire le forme di violenza nei confronti delle donne, ma anche prevenirle attraverso politiche sociali integrate rivolte alla protezione non solo delle donne, ma anche dei bambini e degli anziani (quali soggetti più deboli all’interno della famiglia).

Cosa fare quindi? Promuovere tutti quei cambiamenti nei comportamenti che eliminino “pregiudizi, costumi, tradizioni basati sull’idea dell’inferiorità della donna o su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini”.

Per saperne di più:

Cosa sono le MST o le IST e come prevenirle

Le “malattie sessualmente trasmissibili”, dette MST o IST ovvero “infezioni sessualmente trasmesse” si trasmettono per contagio diretto tramite contatto sessuale. Sono in genere causate da batteri, virus e protozoi che passano da un individuo con il passaggio di liquidi biologici infetti attraverso le mucose. Queste patologie possono colpire gli organi genitali o altri organi e apparati.

L’attività sessuale ovviamente gioca un ruolo fondamentale nella diffusione di queste infezioni in tutto il mondo, mail contagio può avvenire anche senza contatto sessuale: è quello che accade, ad esempio, nel caso di trasmissione da madre a bambino durante la gravidanza o il parto (trasmissione verticale), attraverso trasfusioni di sangue infetto o tramite l’uso di aghi o strumenti chirurgici non adeguatamente sterilizzati (per esempio con i tatuaggi).

Da una recente indagine realizzata dall’Associazione laboratorio adolescenza e dall’Istituto di Ricerca Iard nel corso dell’anno scolastico 2017-2018 su un campione nazionale rappresentativo di 2.890 studenti delle scuole medie superiori, è emerso che gli adolescenti sono poco informati sulle diverse malattie sessualmente trasmissibili e su come prevenirle.

È importante sensibilizzarli all’argomento e informarli sulle diverse tipologie al fine di una maggiore prevenzione.

Tra le malattie veneree più diffuse in tutto il mondo ci sono:

Come prevenirle?

Per quanto riguarda l’HIV, la Gonorrea, la Tricomoniasi, la Clamidia e la Sifilide il metodo di prevenzione principale consiste nel sesso sicuro con l’uso di preservativi di qualità che, se conservati in maniera appropriata (ovvero in condizioni ambientali che godano di temperature equilibrate) e se utilizzati in maniera corretta, impediscono alle secrezioni dell’uomo e della donna di entrare in contatto con le mucose del rispettivo partner. È bene comunque ricordare che per altre malattie l’uso dei preservativi può ridurre notevolmente il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, ma non riduce le possibilità a zero in quanto numerose tipologie di virus e batteri hanno la capacità di contagiare anche solamente tramite un semplice contatto cutaneo che avviene tra le zone dei genitali non protette dal lattice del preservativo.

Ad oggi in commercio sono disponibili inoltre vaccini, testati e sicuri, che sono in grado di tutelare il soggetto dalla possibilità di contrarre l’epatite A e B, nonché alcune forme di HPV (Human Papilloma Virus).