Festival dei Giovani: il contributo del team “I Grimaldini”

Attraverso la missione Il Festival dei Giovani® abbiamo invitato gli Agenti 0011 a realizzare un filmato con cui raccontare come hanno inserito principi dell'Agenda 2030 nella loro quotidianità.

Complimenti a tutti i partecipanti, ma come indicato nel regolamento della missione abbiamo potuto premiare solo due team che vinceranno la possibilità di partecipare al Festival e di presentare il loro lavoro a Gaeta l’11 e il 12 Aprile.

Si tratta dei:

  • Team "Le Querce”, Scuola Secondaria di II Grado Francesco Morano, Caivano (NA).
  • Team "Grimaldini", Classe 5DE, Istituto Principi Grimaldi, Modica (RG) 

Vi presentiamo il contributo del team I Grimaldini. 
 
MISSIONE IMPOSSIBILE?
 
Siamo il team Grimaldini dell’Istituto Alberghiero di Modica e abbiamo già svolto 63 missioni.
Ogni missione è una sfida ma anche un momento di confronto, di riflessione, di crescita.
Noi come Agenti 0011 ci stiamo impegnando nel cercare di raggiungere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile approvati dalle Nazioni Unite il 25 settembre 2015.
Si tratta di ‘Obiettivi comuni’. Significa che essi riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui: nessuno deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità.

I 17 Obiettivi sono interconnessi tra loro e sicuramente l’Obiettivo n. 4 è di cruciale importanza considerato che “L’istruzione è l’arma più potente per cambiare il mondo” come affermava Nelson Mandela.

Per una vita migliore bisogna iniziare da un consumo responsabile e sostenibile (Obiettivo n. 12) puntando a “fare di più e meglio con meno”, aumentando i benefici in termini di benessere, attraverso la riduzione dell'impiego di risorse, del degrado e dell’inquinamento nell'intero ciclo produttivo, migliorando così la qualità della vita.

Garantire la food security è il primo passo, cioè garantire l’accesso universale ad una quantità sufficiente di cibo salubre e garantire a tutti l’accesso all’acqua potabile ed ai servizi igienici (obiettivo n.1, obiettivo n. 2). Tra le manifestazioni del sottosviluppo  ci sono la fame e la malnutrizione, l’accesso limitato all’istruzione e agli altri servizi di base, la discriminazione e l’esclusione sociale, così come la mancanza di partecipazione nei processi decisionali.

Quando parliamo di sostenibilità non dobbiamo pensare solo all’impatto ambientale, ma anche alla sostenibilità sociale ed economica.

La crescita economica deve essere inclusiva, allo scopo di creare posti di lavoro e di promuovere l’uguaglianza eliminando cosi la povertà. Bisognerebbe gestite bene, l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca per offrire cibo nutriente a tutti e generare redditi adeguati, sostenendo uno sviluppo rurale centrato sulle persone e proteggendo l’ambiente allo stesso tempo.

Per eliminare la fame nel mondo (795 milioni di persone nel mondo non hanno abbastanza da mangiare) è necessario limitare gli sprechi che sono enormi. 
È urgente agire per il clima, per la terra e per la vita sott’acqua. Al giorno d’oggi, suoli, fiumi, oceani, foreste e la  biodiversità si stanno degradando rapidamente. Il cambiamento climatico sta esercitando pressioni crescenti sulle risorse dalle quali dipendiamo, aumentando i rischi associati a disastri ambientali come siccità e alluvioni. Per raggiungere lo sviluppo sostenibile è fondamentale garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età. Un punto fondamentale da dove iniziare è quello di ridare valore al cibo ed adottare  uno stile di vita sano e sostenibile. 
Stiamo provando a modificare il nostro stile di vita, ma non è tanto facile. Siamo abituati a vivere una vita comoda.
Ci sembra una missione impossibile, però stiamo iniziando a riflettere su ciascuna delle nostre azioni quotidiane e forse questo è il primo passo.

Questi i nostri piccoli tentativi:

  1. Percorrere a piedi le piccole distanze: il pedibus fa bene all’ambiente ed alla salute;
  2. Sprecare meno acqua quando ci laviamo i denti o quando facciamo la doccia;
  3. Avere un piccolo orto dove coltivare il nostro cibo per conoscere la stagionalità, consumare cibo fresco, apprezzarlo come dono della nostra Madre Terra;
  4. Cucinare il nostro cibo per controllarne gli ingredienti, per sentirne l’odore, evitando il cibo già pronto ed il packaging;
  5. Adottare cibo sostenibile della nostra tradizione mediterranea, quindi cereali, legumi, ortaggi, frutta, olio extravergine di oliva, frutta a guscio;
  6. Conservare gli avanzi e riproporli con gusto e creatività;
  7. Utilizzare gli scarti per preparare brodi, minestre, decorazioni con fantasia.
  8. Rispettare il paesaggio che ci circonda e vivere in armonia con la natura;
  9. Rispettare le persone che incontriamo ogni giorno condividendo problemi, conquiste, idee e valori;
  10. Rinnegare ogni forma di violenza e di bullismo, denunciando gli atteggiamenti sbagliati e proteggendo chi è più debole.

Sembra una missione impossibile, ma tutti uniti potremmo rendere possibile l’impossibile.
                                                    
 

Agenti0011 dell’IISS Alessandro Rizza di Siracusa – SIRACUSA

Dopo aver terminato la fase di analisi e mappatura dei problemi e delle risorse del loro territorio, gli Agenti speciali coinvolti nelle progettazioni territoriali hanno realizzato dei laboratori di comunità durante i quali studenti, cittadini, associazioni locali e istituzioni si sono confrontati su temi quali le politiche giovanili, l’integrazione, la parità di genere, le questioni ambientali, il miglioramento dei servizi alle persone.

A Siracusa gli studenti e le studentesse degli Istituti Superiori Alessandro Rizza e Filadelfio Insolera, insieme ai loro docenti, al Gruppo Locale di Siracusa per ActionAid e ImpactHub Siracusa, hanno organizzato un laboratorio di comunità presso l’auditorium dell’IIS Insolera. 
A Siracusa sin dall’inizio è emersa la forte esigenza di uno spazio per i giovani in città che risponda ai loro bisogni e desideri e ci siamo quindi concentrati già nella fase di mappatura e conoscenza del territorio sulla realizzazione di uno spazio co-gestito dai giovani. Durante il laboratorio di comunità i nostri agenti speciali si sono confrontati con cittadini, istituzioni e associazioni locali riguardo allo spazio giovani che vorrebbero, dividendosi in cinque tavoli di lavoro: sostenibilità ambientale, diritti delle donne, innovazione, legalità e inclusione. Fra le proposte: rendere lo “Spazio giovani” di Siracusa un luogo in cui organizzare eventi e formazioni sul tema del femminismo e, allo stesso tempo, prevedere delle azioni che lo rendano un luogo adatto anche ad ospitare le mamme che lo frequentano (intrattenimento per bambini, attrezzature ecc…); attività ludico- ricreative di decostruzione degli stereotipi, che favoriscano la conoscenza e  l’interazione fra le persone; corsi di lingua fra pari per migliorare l’integrazione dei migranti; co-gestione fra studenti, insegnanti e associazioni dello “Spazio giovani” e realizzazione di laboratori sul tema della legalità per sensibilizzare sul  rispetto delle regole del vivere democratico.

Qui sotto potete vedere video realizzato dagli studenti e dalle studentesse dell’IISS Alessandro Rizza di Siracusa per raccontare il loro territorio nell’ambito del progetto “Agente 0011 gli studenti delle scuole italiane si attivano sul territorio per città più sostenibili e inclusive (SDG11) e per un’Italia più responsabile verso l’Agenda 2030”, co-finanziato dall’AICS, Agenzia Italiana della cooperazione alla sviluppo, nell’ambito del bando Educazione alla Cittadinanza Globale 2016. 
Il video è stato realizzato durante un workshop di videmaking realizzato da ActionAid in collaborazione con StudioMeme. Un grazie speciale a Pierre di StudioMeme e a tutti i nostri agenti speciali che hanno partecipato con grande entusiasmo alla realizzazione di questo video!

Condividi il video sui tuoi canali social usando l’hashtag #agente0011 #licenzadisalvareilpianeta #actionaid #AICS #agenda2030 #qualitàdemocrazia 

Agenti0011 del Liceo Amaldi – ROMA

Gli Agenti speciali coinvolti nelle progettazioni territoriali, dopo aver terminato la fase di analisi e mappatura dei problemi e delle risorse del loro territorio avviata a ottobre, hanno realizzato dei laboratori di comunità durante i quali studenti, cittadini, associazioni locali e istituzioni si sono confrontati su temi quali le politiche giovanili, l’integrazione, la parità di genere, le questioni ambientali, il miglioramento dei servizi alle persone.

A Tor Bella Monaca (Roma) il laboratorio di comunità è stato organizzato dagli studenti e dalle studentesse del Liceo Amaldi insieme ad ActionAid, l’associazione culturale “El CHEntro”, il Centro AntiViolenza “Marie Anne Erize”, il CAS di Grotte Celoni, l’Associazione Eutopia. Durante l’evento “Tempo di Cambiamento” si sono svolti quattro tavoli di confronti sui temi dell’ambiente, dei giovani, della criminalità e dell’inclusione a cui hanno partecipato anche gli Assessori del VI Municipio di Roma. Tutte le persone coinvolte hanno partecipato con grande entusiasmo ai tavoli di lavoro e sono emerse tane idee, tra cui: la possibilità di dedicare delle ore dell’alternanza scuola-lavoro alla realizzazione di laboratori nelle scuole sui temi del rispetto dell’ambiente e organizzare, in rete con le altre associazioni del territorio, delle giornate di pulizia del quartiere; potenziare le attività di doposcuola; organizzare dei corsi di cucina multietnica per favorire l’integrazione nel quartiere; creare un meccanismo di scambio e riutilizzo di materiali e libri scolastici.

Qui sotto potete vedere video realizzato dagli studenti e dalle studentesse del Liceo per raccontare il loro territorio nell’ambito del progetto “Agente 0011 gli studenti delle scuole italiane si attivano sul territorio per città più sostenibili e inclusive (SDG11) e per un’Italia più responsabile verso l’Agenda 2030”, co-finanziato dall’AICS, Agenzia Italiana della cooperazione alla sviluppo, nell’ambito del bando Educazione alla Cittadinanza Globale 2016. Il video è stato realizzato durante un workshop di videmaking realizzato da ActionAid in collaborazione con StudioMeme. Un grazie speciale a Pierre di StudioMeme e a tutti i nostri agenti speciali che hanno partecipato con grande entusiasmo alla realizzazione di questo video!

Condividi il video sui tuoi canali social usando l’hashtag #agente0011 #licenzadisalvareilpianeta #actionaid #AICS #agenda2030 #qualitàdemocrazia

Festival dei Giovani: il contributo del team “Le querce”

Attraverso la missione Il Festival dei Giovani® abbiamo invitato gli Agenti 0011 a realizzare un filmato con cui raccontare come hanno inserito principi dell'Agenda 2030 nella loro quotidianità.

Complimenti a tutti i partecipanti, ma come indicato nel regolamento della missione abbiamo potuto premiare solo due team che vinceranno la possibilità di partecipare al Festival e di presentare il loro lavoro a Gaeta l’11 e il 12 Aprile.

Si tratta dei:

  • Team "Le Querce”, Scuola Secondaria di II Grado Francesco Morano, Caivano (NA).
  • Team "Grimaldini", Classe 5DE, Istituto Principi Grimaldi, Modica (RG) 

Vi presentiamo il contributo del team Le Querce. 

Noi nativi ambientali per la lotta al cambiamento climatico

L’uomo si rivela, anno dopo anno, sempre più “vorace” e le risorse naturali, quelle che la Terra è in grado di rigenerare da sola, si esauriscono sempre prima.
L’Earth Overshoot Day, è il giorno in cui la popolazione mondiale consuma tutte le risorse terrestri disponibili, per il 2018 arriva nei primi giorni dell’ottavo mese (Agosto).
Il nostro pianeta viene sovrasfruttato a seguito di un tasso di consumo 1,7/2 volte più veloce della capacità naturale degli ecosistemi di rigenerarsi.
Lo dimostra il fatto che ogni anno questa giornata ricorre sempre prima a causa dell’aumento dei consumi mondiali di natura che comprendono frutta e verdura, carne e pesce, acqua e legno. L’anno scorso era stata celebrata l’8 agosto, due anni fa il 13 agosto, nel 2000 a fine settembre.
Bisogna invertire la tendenza, attraverso una campagna #allontanaladata, cercando di posticipare l’Earth l’Overshoot Day.
Se riuscissimo a spostare in avanti questa data di 4/5 giorni ogni anno, spiegano, ritorneremmo “in pari” con l’uso di risorse naturali entro il 2050.
Si può contribuire con piccole azioni, un esempio sarebbe quello di diminuire le emissioni di anidride carbonica o abbattere la stessa attraverso con la reazione della fotosintesi.
6 CO2+ 6 H2O  =  C6H12O6+ 6 O2
 
Il 60% di questo budget è rappresentato dalla richiesta di natura per l’assorbimento delle emissioni di anidride carbonica. I costi di questo crescente sbilanciamento ecologico stanno diventando sempre più evidenti nel mondo e li vediamo sotto forma di deforestazione, siccità, scarsità di acqua dolce, erosione del suolo, perdita di biodiversità e accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera e cambiamenti climatici.
#movethedate: sposta la data verso la sostenibilità. Questo lo possiamo fare centrando diversi obiettivi.

  1. Piantumando alberi
  2. La mobilità di noi studenti 
  3. Mobilitandoci Il 22 aprile 2018 data della “Giornata Mondiale della Terra”    

Primo obiettivo: Il Team “10 Querce” un gruppo di giovani studenti, guidati dal loro docente di Scienze, intende diventare dei “nativi per la sostenibilità ambientale”, ragazzi che vogliono sperimentare la possibilità di onorare il loro motto “Ognuno di noi nel 2018 pianterà 10 querce
Per far fronte all’emergenza ci vuole più ossigeno e ridurre l’anidride carbonica per diminuire l'effetto serra. Secondo i dati di alcuni studi, mettendo a dimora dieci piante (per ognuno di noi) risparmieremmo all’ambiente circa 6 tonnellate di CO2, pari alla quantità emessa da un pendolare che in un anno effettui 200 volte una tratta di 150 km in automobile!!!
Piantare alberi, arbusti e siepi può essere un piano per il recupero della fauna e della flora locale. 
Perché adottare un albero? Adottandone uno potrai prenderti anche tu cura del tuo territorio! 
Piantare alberi è un’attività che non garantisce alcun ritorno economico, tangibile nell’immediato ma nel tempo può avere un ritorno importante nel portare la salute al pianeta. Un albero accoglie forme di vita vegetali, offre dimora, riparo e cibo per piccoli insetti, api e uccelli ed altri mammiferi e produce ossigeno e abbatte l’anidride carbonica. Tutto temi che riguarda la difesa della biodiversità e lotta al cambiamento climatico.
Secondo obiettivo: In una classe formata da 24 alunni abbiamo calcolato la loro distanza media dalla scuola, è risultata essere di 1,7 Km. 
Tale percorso a passo d’uomo normale può essere fatto in 15/20 minuti, in bicicletta 10 minuti o anche meno.
Abbiamo fatto quattro conti con questi risultati espressi in tabella:
Essere accompagnati dai genitori in auto distanza percorsa in A/R = 3,4 Km
200 sono i giorni di presenza scolastica, un genitore accompagnando il figlio a scuola percorre 680 Km.
In una classe, se viene accompagnato il 50% degli alunni il totale dei Km è pari a 8160
Un auto che con un litro percorre 15 Km = c’è un consumo di 544 litri di carburante
 
Il nostro obiettivo è di convincere il 25% degli alunni pari a 200 a una diversa mobilità per avere un risparmio di 25 tonnellate di anidride carbonica prodotta. 
La nostra inchiesta “ Terra di Lavoro  o terra di plastica”
Con i componenti del Team abbiamo girovagato per le campagne del nostro Territorio e abbiamo fatte foto e alcune riprese e…… ci siamo posti una domanda: Quale cultura ambientale hanno i coltivatori, i produttori e i consulenti agrari per le aziende che seminano le nostre campagne? 
Il nostro territorio appartiene alla piana fertile Terra di Lavoro e infatti vi sono molte aziende agricole che producono ortaggi sotto serra che poi verranno venduti sui mercati regionali e nazionali.
Molte di queste aziende vengono seguite da esperti agronomi. Dalle immagini riportate possiamo dire che sia i coltivatori, i produttori che gli Agronomi hanno o fanno poco per il rispetto del Territorio, per la salute del consumatore e delle norme giuridiche per il riciclo dei materiali plastici utilizzati in agricoltura. 
Abbiamo osservato quantità spaventose di prodotti in polietilene quali: teli nero film polietilene che utilizzano per la pacciamatura, i teli bianchi ricoprenti le serre, Telo per serra Film in Polietilene 150 Micron, contenitori di polistirolo espanso per piantine da fiori e ortaggi, manichette, funi per tiraggio eee …… altro.
Riunitici tra noi ne abbiamo discusso e preso delle iniziative.

  1. Denuncia agli organi preposti.
  2. Dare una patente a punti, e utilizzare lo stesso metodo della patente di Guida, chi infrange il codice viene multato, paga e deve partecipare a corsi per il recupero e la riqualificazio3 ne del territorio agricolo.
  3. La domenica del 22 Aprile è la Giornata Mondiale della Terra dove raccoglieremo tali rifiuti e li consegneremo alla ditta specializzata per il recupero e riciclaggio di questi materiali 

Questa iniziativa verrà svolta insieme con alcuni soggetti associativi quali: il Giornale di Caivano. La protezione civile, le Guardie Ambientali D’Italia e cittadini sensibili a queste tematiche.  
Il modo migliore per fare una cosa è farla.
Il futuro dipende da ciò che si fa oggi.
Vi terremo aggiornati.
 

 

Ribaltiamo gli stereotipi: il contributo dei Caretta Caretta

La violenza sulle donne ha forme diverse. Dalla violenza domestica tra le mura di casa, alla tradizione culturale nel caso delle mutilazioni genitali femminili.
In Italia e in tutto il mondo, Actionaid si propone di contrastare gli stereotipi di genere nella società e promuove il diritto per le donne a una vita senza violenza.

Poichè è importante fin da piccoli capire che non ci devono essere differenze di genere per il mese di marzo abbiamo proposto alla community di Agente 0011 la missione "Ribaltiamo gli stereotipi". Perché purtroppo almeno una volta nella vita, una donna su tre in tutto il mondo ha subito violenza fisica o sessuale. La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale e purtroppo trasversale a tutti i paesi e a tutte le classi sociali. Rappresenta tristemente una delle violazioni dei diritti umani più diffuse al mondo.

Gli stereotipi di genere sono presenti nel nostro mondo e nutrono il nostro immaginario.

Ecco perché è importante offrire un’educazione analitico per aiutare i bambini a leggere la realtà con spirito critico.

Pur riferendosi al contesto delle favole affermazioni come questa che seguono fanno parte del linguaggio del mondo dei media e della pubblicità:

“Esiste un mondo popolato da valorosi cavalieri, dotti scienziati e padri severi, ma anche da madri dolci e affettuose, casalinghe felici, streghe e principesse; in questo stesso mondo i bambini sono indipendenti, coraggiosi e dispettosi mentre le loro coetanee – bionde e carine – vestono di rosa, sono educate e servizievoli, a tratti pettegole e vanitose. Questo universo fantastico è quello con cui si interfacciano quotidianamente i bambini e le bambine che frequentano le elementari, quando leggono le storie raccolte nei loro libri di lettura.” (Biemmi, 2010).

Secondo uno studio Osservatorio Europeo sulle Rappresentazioni di Genere / CENSIS:

  • il 53% delle donne che appaiono in TV non ha voce;
  • il 43% delle donne è associato a temi come sesso, moda, spettacolo e bellezza;
  • il 37,4% delle inquadrature televisive delle donne sono su parti del corpo (es.: scollatura, gambe).

Le stesse Nazioni Unite allertano che gli stereotipi sono una delle cause delle diseguaglianze ancora esistenti tra uomini e donne in tutti gli ambiti della vita, pubblica e privata. 

Ecco perché abbiamo invitato gli Agenti 0011 a segnalarci attraverso la missione 2 pubblicità (sia di giornale o di TV): una stereotipata e una non stereotipata.

Ecco il contributo del team "Caretta Caretta 1A". La classe 1 A ITI "Istituto Aletti" di Trebisacce (CS).

LA DONNA NELLA PUBBLICITA’
La televisione in primis, presenta spesso l’immagine del corpo femminile e ciò si verifica in modo particolare nel settore pubblicitario.
L’immagine femminile viene infatti utilizzata con elevata frequenza per pubblicizzare ed incrementare le vendite di un ampio numero di prodotti che spazia dagli alimenti, ai prodotti di bellezza, all’abbigliamento, alle automobili e via dicendo.
Le ricerche hanno evidenziato che nell’ambito della pubblicità,in modo più marcato negli spot televisivi, è presente una forte discriminazione tra la rappresentazionedegli uomini e delle donne.
Le donne vengono in genere presentate come meno intelligenti, attive, potenti ed autoritarie ed al contempo più emotive, attraenti e giovani rispetto agli uomini.
Nel corso degli ultimi decenni l’immagine delle donne offerta in campo pubblicitario ha registrato, nei paesi economicamente e culturalmente più avanzati, una lenta evoluzione verso la parità tra i generi, ma benché sia stata progressivamente costruita l’immagine di una donna emancipata e dinamica permangono, in modo più o meno evidente, delle sensibili differenze tra la rappresentazione che viene offerta del genere femminile e di quello maschile.
L’aspetto che emerge in modo più significativo è che sebbene si cerchi di offrire l’immagine di una donna indipendente e sicura di sé viene invece presentato il modello della donna-oggetto ed al contempo suggerita, in modo più o meno velato, l’inferiorità del genere femminile rispetto a quello maschile.
Tale discriminazione si evince con forza attraverso alcune tecniche che vengono utilizzate nell’elaborazione e nella costruzione dei messaggi pubblicitari.
Tali tecniche possono essere ricondotte principalmente a 4:
1) frammentazione del corpo femminile;
2) annullamento della donna in quanto persona;
3) sguardo delle donne raffigurate;
4) ruolo della donna.

1) frammentazione del corpo femminile: il corpo femminile viene presentato come “frammentato”; ovvero ne vengono mostrate solo alcune sue parti, come nella foto a lato. Le parti del corpo che vengono raffigurate sono perfette; vengono infatti mostrati dei gluteiscolpiti, delle bocche turgide e dei sorrisi smaglianti, come se questa costituisse la normalità, incrementando così sentimenti di insoddisfazione da parte delle donne riguardo al proprio corpo e sovente una conseguente diminuzione dell’autostima che dà origine in modo sempre crescente ad un rapporto problematico con il cibo e all'insorgenza di disturbi alimentari.
Inoltre ciò porta alla perdita dell’identitàdel soggetto in quanto persona ed alla perdita della sua soggettività rendendo in questo modo il corpo femminile, o alcune delle sue parti, un mero oggetto. Questo ci permette di collegarci all’aspetto successivo: l’annullamento della donna in quanto persona.

2) annullamento della donna in quanto persona: la donna presente nel messaggio pubblicitario viene spesso annullata in quanto persona.
Si attua infatti un processo attraverso cui la modella passa da soggetto ad oggetto, prendendo così il posto dell’oggetto che pubblicizza, ed al contempo il prodotto reclamizzato viene come “umanizzato”.

3) sguardo delle donne raffigurate: altro aspetto che differenzia la rappresentazione dell’uomo e della donna nella pubblicità è costituito dallo sguardo.
Lo sguardo dei soggetti femminili presenti negli spazi pubblicitari in genere è rivolto frontalmente verso lo spettatore con il fine non solo di creare un coinvolgimento ed un legame ma anche con quello di sedurre.
Al contrario gli uomini non rivolgono quasi mai lo sguardo verso il pubblico; ciò sta ad indicare un atteggiamento autoritarioed al contempo contribuisce a definire l’uomo come un soggetto sicuro di sé ed indipendente.

4) ruolo della donna: infine un altro elemento che denota la discriminazione tra uomini e donne nella pubblicità è dato dal ruoloche assumono i soggetti presenti all’interno di un messaggio pubblicitario.
All’uomo viene infatti in genere attribuito un ruolo attivo in quanto viene presentato come un osservatore che opera attivamente all’interno del contesto in cui si trova.
Ciò indica conseguentemente che la donna, oggetto dello sguardo maschile, è invece relegata ad un ruolo passivo e che l’agire ed il prendere delle decisioni sono prerogative maschili.

Tali discriminazioni sono indubbiamente favorite anche dalle prerogative che caratterizzano i messaggi pubblicitari; in primis la struttura e la breve durata.
Ciò emerge in modo particolare negli spot televisivi, che hanno una durata che in genere varia tra i 15 e i 30 secondi.
Gli spazi pubblicitari vengono infatti costruiti al fine di comunicare velocemente, in modo diretto ed efficace il messaggio commerciale, per questo motivo presentano spesso allo spettatore una visione della realtà estremamente semplificata e stereotipata; aspetto che si ripercuote anche sulla rappresentazione dei generi.

Negli spot italiani quando compaiono personaggi di entrambi i sessi l'uomo è mostrato nell'atto di lavorare, mentre la donna è raffigurata mentre chatta, fa shopping, guarda film». Secondo la fondatrice di “La pubblicità sessista offende tutti” ai personaggi femminili sono quasi sempre legate «attività superficiali, quando non stupide. A volte la donna è mostrata come isterica mentre l'uomo è sempre serio, posato. Pubblicità sessiste più diffuse sono quelle «che fanno leva sul richiamo sessuale, abbinando un'immagine provocante a un prodotto. Si cerca di fare una specie di transfert dall'impulso sessuale a quello all'acquisto.
Sui cartelloni pubblicitari di una linea di traghetti per la Sicilia una scritta rivendicava orgogliosamente, sullo sfondo di un gruppo di ragazze fotografate di spalle mentre si imbarcano: «Abbiamo le poppe più famose d'Italia»
 

 

No impact team: l’esperienza dei Km Zero

La storia di Colin Beavan e della sua famiglia è diventata un best seller mondiale. "Un anno a impatto zero" è un libro che è stato tradotto in moltissime lingue.

La famiglia Beavan si è impegnata per non produrre rifiuti. Ridurre le emissioni di anidride carbonica. Non versare tossine nell'acqua. Usare solo trasporti ecologici (come la bici).  Ha fatto sempre a piedi le scale per salire e scendere dal loro appartamento al nono piano. Hanno acquistato cibo e prodotti solo al mercato locale. Si sono sbarazzati del televisore… hanno addirittura staccato l'elettricità.

Con la missione "No impact team" abbiamo invitato i nostri Agenti 0011 a prendere ispirazione dalla famiglia Beavan e a diventare per una settimana “ambasciatori no impact”. 

Abbiamo scelto tra i tanti contributi ricevuti quello inviato dal team Km Zero composto dagli studenti della Classe IG dell'Istituto Comprensivo "Giuseppe Mazzini" di Marsala. Facciamoci raccontare come è andata:

Come sempre abbiamo accettato anche questa sfida degli Agenti 0011.
 Abbiamo provato a imitare per una settimana la famiglia Beavan per provare a diventare anche noi “ambasciatori no impact”.

Ecco come è andata la settimana:

– Giorno 1: siamo andati a scuola in bici. 

– Giorno 2: abbiamo risparmiato la luce elettrica spegnendo le lampadine e alzando le tapparelle. La luce che proviene dal sole è veramente luminosa!

– Giorno 3: abbiamo evitato di utilizzare l’ascensore e abbiamo utilizzato le scale.

– Giorno 4: abbiamo utilizzato solo elettrodomestici A+++

– Giorno 5: abbiamo comprato solo prodotti a chilometro zero.

– Giorno 6: abbiamo cercato di non sprecare l'acqua.

L’ultimo giorno abbiamo capito che è decisamente meglio essere “ambasciatori no impact” che essere “consumatori spreconi.

NOI SIAMO AMBASCIATORI NO IMPACT! 

Il Signore delle Mosche immaginato dai Super Sustainable

Abbiamo chiesto ai nostri Agenti 0011 di immaginare di dover vivere su un’isola deserta. Un pò come succede ai ragazzi protagonisti del romanzo “Il Signore delle Mosche” dello scrittore Premio Nobel per la letteratura 1983 William Golding.

Li abbiamo invitati a riflettere sull'organizzazione del loro gruppo di naufraghi. Su quali regole si sarebbero potuti dare. Su quali diritti e doveri avrebbe dovuto avere ciascuno di loro.

Pubblichiamo il contributo inviato dal team "Super Sustainable". Si tratta della classe VA della Scuola Primaria di Vernole (LE) coordinata dalle docenti Gabriella Martina e Sabina De Giorgi.

Leggiamo insieme la loro storia e poi gustiamoci il loro video racconto!

Dopo aver letto la sintesi del romanzo di William Golding “I Signori delle Mosche”, abbiamo provato ad immaginare di dover vivere su un’isola deserta.

L’entusiasmo iniziale e il pensiero che fosse tutto semplice è svanito prestissimo perchè, appena indossati gli abiti di improbabili naufraghi, ci siamo resi conto delle numerosissime difficoltà.

Come organizzare il gruppo? Innanzitutto all’insegna della positività e della correttezza. 
Una cosa importantissima da stabilire subito sono delle regole chiare e condivise e la suddivisione dei compiti per ogni componente.
Ognuno, infatti, dovrà essere utile ai compagni individuando subito ciò che ognuno sa fare meglio.

Nessuno dovrà essere isolato perché la forza del gruppo è proprio la coesione.

Bisognerà essere molto accomodanti e non pensare solo ai propri bisogni ma cercare di individuare quali sono le necessità più urgenti per tutto il gruppo.

Gli obiettivi primari del gruppo non dovranno mai essere messi da parte.

Bisogna ricordare sempre che tutti abbiamo dei diritti ma anche dei doveri.
Ognuno di noi avrà il dovere di rispettare i compagni e godrà del diritto di essere rispettato.

Una gestione corretta farà diventare ognuno di noi una risorsa per tutti gli altri.

Alla base di tutto ci dovrà essere un grande ottimismo e tanto rispetto per ogni componente del gruppo, questo atteggiamento sicuramente ci metterà sulla strada giusta e nel giusto stato d’animo per affrontare l’avventura.

Super Sustainable
 
 

Agenti0011 dell’ITIS Leonardo Da Vinci – NAPOLI

Febbraio e marzo sono stati due mesi molto intensi per gli studenti sui territori: gli Agenti speciali coinvolti nelle progettazioni territoriali, dopo aver terminato la fase di analisi e mappatura dei problemi e delle risorse del loro territorio avviata a ottobre, hanno realizzato dei laboratori di comunità durante i quali studenti, cittadini, associazioni locali e istituzioni si sono confrontati su temi quali le politiche giovanili, l’integrazione, la parità di genere, le questioni ambientali, il miglioramento dei servizi alle persone.

A Napoli gli studenti dell’ITIS Leonardo da Vinci, insieme ad ActionAid, l’Associazione Archintorno, l’Università L’Orientale di Napoli hanno partecipato a un laboratorio di comunità. L’evento “Napoli Partecipa!” ha portato all’emersione di priorità negli ambiti della mobilità sostenibile, dell’integrazione e degli spazi per giovani. Si è deciso di incentivare l’utilizzo della bici fra gli studenti organizzando, ad esempio, una massa critica di ragazzi che si dirige in bici da casa a scuola in giorni prestabiliti con un percorso concordato, inserendo l’iniziativa in un più ampio progetto di sensibilizzazione della cittadinanza e delle istituzioni sull’incremento dell’utilizzo della bici. Una app o un libro interattivo per la condivisione di storie di migranti e la rigenerazione di spazi urbani, come quello di Piazza Nazionale, sono solo alcune delle altre proposte fatte dai partecipanti.

Qui sotto potete vedere il video realizzato dagli studenti e dalle studentesse dell’ITIS Leonardo Da Vinci per raccontare il loro territorio nell’ambito del progetto “Agente 0011 gli studenti delle scuole italiane si attivano sul territorio per città più sostenibili e inclusive (SDG11) e per un’Italia più responsabile verso l’Agenda 2030”, co-finanziato dall’AICS, Agenzia Italiana della cooperazione alla sviluppo, nell’ambito del bando Educazione alla Cittadinanza Globale 2016. Il video è stato realizzato durante un workshop di videmaking realizzato da ActionAid in collaborazione con StudioMeme. Un grazie speciale a Pierre di StudioMeme e a tutti i nostri agenti speciali che hanno partecipato con grande entusiasmo alla realizzazione di questo video!
Condividi il video sui tuoi canali social usando l’hashtag #agente0011 #licenzadisalvareilpianeta #actionaid #AICS #agenda2030 #qualitàdemocrazia

Insieme a Studenti.it per un’educazione condivisa

Il quarto Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG 4) è quello di fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti. E chi meglio del nostro media-partner Studenti.it può raccontarci l’impegno quotidiano per garantire una migliore educazione per tutti?
Studenti.it è un portale nato nel 1998 da un gruppo di ragazzi con l’obiettivo di costituire un data base di appunti e consentire agli studenti di scambiare con altri il proprio materiale didattico, nella convinzione che un’istruzione condivisa sia la base più solida su cui cominciare a migliorare la vita delle persone.
Oggi il portale può vantare 12 milioni di visite al mese e, rispetto al 1998, è cambiato molto, anche nella sua offerta di contenuti: oltre ai materiali degli studenti, infatti, sono stati aggiunti approfondimenti curati da ricercatori e professori universitari per migliorare sempre di più la qualità del materiale che i ragazzi possono trovare sul sito. 
Il tempo passato non ha però mutato la filosofia di Studenti.it. Sul sito i ragazzi di tutta Italia possono infatti trovare, messi a disposizione del tutto gratuitamente, materiali per studiare, pillole video per un ripasso last minute ma anche guide, approfondimenti e test per misurare il loro livello di preparazione, guide e test per l’orientamento (sia per la scuola superiore sia per la scelta dell’università), aggiornamenti dal mondo del lavoro ma anche articoli curati da psicologi per affrontare l’ansia e tutti i dubbi che porta con sé l’adolescenza.
Ma soprattutto, ora come allora rimane il desiderio di rendere i ragazzi protagonisti del loro domani e aiutarli a studiare perché la conoscenza è l'unico modo per rimanere liberi e indipendenti.
 
Fatti e cifre sull’educazione (fonte: Uniric)

  • L’iscrizione nelle scuole primarie nei Paesi in via di sviluppo ha raggiunto il 91%, ma 57 milioni di bambini ne sono ancora esclusi
  • Più della metà dei bambini non iscritti a scuola vive in Africa subsahariana
  • Si calcola che il 50% dei bambini che possiedono un’età per ricevere l’istruzione primaria ma che non frequentano la scuola vive in zone colpite da conflitti
  • Nel mondo, 103 milioni di giovani non possiedono capacità di base in lettura e scrittura, di cui oltre il 60% donne.

Lo sciacallo ha attraversato il Po

Per quanto questo canide ci faccia pensare subito a posti esotici, non si tratta del solito animale scappato dalla gabbia di un collezionista: la presenza dello sciacallo in Italia è nota sin dalla metà degli anni '80 del secolo scorso, quando alcuni esemplari varcarono il confine sloveno verso il Friuli Venezia Giulia. Quello che però ha sorpreso anche gli esperti della specie è che in così breve tempo abbia già attraversato il Po, presumibilmente a nuoto o usando un ponte, e stia ora incominciando la colonizzazione dell'Italia peninsulare.
Guardate il video del National Geographic.