Questa settimana vi parleremo del libro “La nazione delle piante” di Stefano Mancuso.
La tesi principale da cui poi si muove tutto il libro è che siamo talmente abituat* a vedere le piante come oggetti ornamentali per le nostre case che non ci rendiamo conto dell’importanza che esse hanno per il nostro Pianeta: grazie a loro la vita funziona perfettamente (basti pensare che la specie animale riguarda solo lo 0,3% della vita mentre le piante ben l’85%!)
Proprio per questa importanza fondamentale delle piante, l’autore ha deciso di creare una Costituzione composta da 8 articoli contenenti nozioni su quanto sia importante tutelare le piante e su quanto non sia la competizione (che prevale nel mondo degli esseri umani) ma la cooperazione la vera forza trainante dei rapporti tra le specie. Essa è lo strumento primario attraverso il quale si forma il progresso delle comunità.
Sono tanti gli spunti che si possono trarre da questo libro, vi lasciamo con una tra le tante belle frasi presenti:
“Non crediamo che riusciremo a sopravvivere come specie così a lungo perché abbiamo ben presente che il nostro grande cervello, di cui siamo così orgogliosi, e stato in grado di produrre, oltre alla Divina Commedia, anche una serie di innumerevoli pericoli che in qualunque momento potrebbero spazzarci via dal pianeta. Così le scimmie, le mucche, gli albicocchi, le felci, i batteri e le muffe continueranno ad estinguersi soltanto in coincidenza di catastrofi apocalittiche, la cui frequenza sulla Terra si misura in milioni di anni, mentre noi rischiamo in ogni momento di sparire. E se svanissimo domani, fra mille anni o fra centomila, in altri centomila anni cosa rimarrebbe della Cappella Sistina, della Venere di Milo, della teoria della relatività, della Divina Commedia, delle piramidi e di tutti i nostri ragionamenti?"
Nulla. A chi importerebbe di queste meraviglie?
É per questo che la molto saggia nazione delle piante, nata centinaia di milioni di anni prima di qualunque nazione umana, garantisce a tutti gli esseri viventi la sovranità sulla Terra: per evitare che delle singole specie molto presuntuose possano estinguersi prima del tempo, dimostrando che il loro grosso cervello non era affatto un vantaggio, ma uno svantaggio evolutivo.”
Per saperne di più, non resta che leggerlo! ;)
Approfondimento molto consigliato per farsi coinvolgere dalla passione dell’autore:
Valeria Lotti