Secondo l’IPCC (“Intergovernmental Panel on Climate Change” o Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico):
- Le attività umane stanno incrementando le temperature medie globali di 0,2 °C per decennio (IPCC 2018).
- Gli eventi meteorologici estremi come tempeste, incendi, inondazioni e siccità, sono aumentati di frequenza e intensità.
- Complessivamente, il livello medio del mare è cresciuto tra 16 e 21 centimetri rispetto al 1900 (IPCC 2014)
- Il cambiamento climatico è la più importante minaccia per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDG) entro il 2030.
Tra questi anche l’SDG 2 “Fame zero”, sapresti dirci il perché?
Ebbene sì, il cambiamento climatico ha un impatto negativo sulla sicurezza alimentare e sulla fame, perché modifica la produzione e la disponibilità alimentare, l’accesso al cibo, la sua qualità e il suo utilizzo, così come la stabilità dei sistemi alimentari di tutto il mondo.
Purtroppo i Paesi poveri e in via di sviluppo – pur non essendo tra i responsabili del riscaldamento globale – sono quelli a pagarne le spese perché non hanno le risorse necessarie per affrontare gli effetti del cambiamento climatico e la fame. Che si può fare?
Nella prossima COP26 (“Conference of Parties” ovvero Conferenza delle Parti) prevista a novembre 2020 a Glasgow[1], si discuterà anche di questo. Le misure d’intervento previste dall’Accordo sul clima di Parigi del 2015 non sono più sufficienti: è necessario rafforzare la solidarietà mondiale con le comunità e i paesi più vulnerabili al cambiamento climatico. I paesi considerati “ad alto reddito” devono assumersi la responsabilità di mitigare le cause di questi cambiamenti e aiutare i paesi “a basso e medio reddito”[2]
Con il nuovo progetto di sensibilizzazione e attivazione 1Planet4All Cesvi vuole aumentare la consapevolezza e la conoscenza critica tra i giovani di 12 Paesi europei sul cambiamento climatico come minaccia globale per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e attivarli come agenti di cambiamento perchè sviluppino azioni concrete per rendere le proprie città più sostenibili, inclusive e climate-smart.
Il progetto è realizzato con il finanziamento dell’Unione Europea, in collaborazione con 14 organizzazioni in 12 Paesi europei: People in Need, Acted, Cesvi, Welthunherhilfe, Concern, Ayuda en Acciòn, 11 11 11, Vida, Convergences, Mondo, Punto.sud, Suedwind, Ceo, People in Need SK
[1] l'edizione del COP26 prevista per novembre 2020 a Glasgow è stata posticipata al 2021 a causa dell'epidemia di Covid-19
[2] Per approfondimenti: indiceglobaledellafame.org
Contenuto editoriale a cura di Cesvi