“Open space. Giovani attori di trasformazione sociale” è il progetto Uisp che ha coinvolto centinaia di ragazzi su tutto il territorio nazionale, dando vita ad esperienze di progettazione partecipata e restituendo alle città spazi abbandonati per metterli a disposizione dei cittadini. Il progetto, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito della legge 383/2000, era rivolto a giovani tra i 16 e i 24 anni in condizione di disagio sociale, in particolare NEET (non occupati e non in istruzione) e giovani a rischio devianza, con l’obiettivo di costituire crew di street sport nelle periferie di undici città italiane, indirizzate all’utilizzo e valorizzazione dello spazio pubblico, con finalità di riattivazione sociale e contrasto all’emarginazione giovanile.
“Sul territorio Open space ha dato vita ad un caleidoscopio di esiti riconducibili ad un medesimo obiettivo – commenta Tommaso Iori, responsabile del progetto e delle politiche per l’impiantistica e i beni comuni Uisp – Sono stati realizzati interventi che rimarranno, dando la possibilità di portare avanti queste attività anche grazie all’attivazione dei giovani che si sono messi in gioco insieme a noi. La creazione di rapporti di fiducia con i ragazzi era una sfida interna al progetto che abbiamo lanciato e abbiamo vinto, aprendoci a contesti informali che costruiscono attivazione sociale e di comunità, oltre il contesto sportivo. Siamo riusciti ad abitare i luoghi dello sport per tutti, che vanno oltre quelli tradizionali, abitati dai cittadini che vogliamo al nostro fianco per immaginare il futuro delle nostre città”.
“Il progetto è stato interpretato con declinazioni territoriali in base al proprio contesto – continua Iori – partendo da obiettivi e strategie comuni si è realizzato in modo differenziato sul territorio, a seconda delle condizioni interne all’associazione e relative alle istituzioni che hanno collaborato e delle realtà con cui c’è stata occasione di fare rete. Il dosaggio di questi tre elementi ha portato ad esiti molto diversi, ma tutti positivi”.
Ad Empoli è stato fato un lavoro molto lungo coinvolgendo un gruppo informale di giovani e arrivando a costituire un’associazione: “Il Comune ha visto nel progetto l’opportunità per riqualificare un parco pubblico cittadino abbandonato da anni, costruendoci uno skate park e un campo da basket - conclude Tommaso Iori - In questo modo ha riconosciuto lo sport come strumento per intervenire sul disegno della città, al fine di renderla più vivibile e adatta all’attività e al movimento dei cittadini. Un elemento di ulteriore valore è stato dato dal coinvolgimento di un istituto di geometri nella progettazione dello skate park: un intreccio virtuoso di attivazione e partecipazione”. (Elena Fiorani)
GUARDA IL VIDEO della diretta Facebook realizzata da Empoli domenica 18 novembre
Ad esempio a Crotone, Open space ha permesso di prendere contatto con nuove proposte e interventi rivolti ai giovani creando le possibilità di fare rete con altre organizzazioni con cui condividere ipotesi di lavoro comune. È nata una nuova prospettiva di rigenerazione e cura condivisa di uno spazio, attraverso il coinvolgimento di ragazzi che vivono un contesto sociale di grande bisogno. GUARDA LA GALLERIA FOTOGRAFICA delle attività di Crotone
A Verona l’Uisp è riuscita a coinvolgere tutte le culture di strada: dal parkour, alla break dance e lo skate, fino a un gruppo hip hop. “Il colpo d’occhio delle attività veronesi a Cerea, nella ex fabbrica riqualificata dal comune, conferma che i luoghi possono trasformarsi completamente grazie all’intervento di associazioni e realtà territoriali - continua Iori - Anche in questo caso il percorso è partito da una diffidenza iniziale che poi si è tradotta in coinvolgimento attivo, tanto da far diventare i ragazzi protagonisti e attivatori del progetto, dando vita a prospettive lavorative per il futuro di questi giovani, grazie all'interessamento del comune di Legnago. Il progetto Uisp è riuscito nella non facile missione di accorciare le distanze tra istituzioni, associazionismo e gruppi giovanili, contrastando la diffidenza reciproca”. GUARDA IL VIDEO della diretta Facebook realizzata da Cerea sabato 17 novembre