Abbiamo chiesto ai team di approfondire la tematica utilizzando il format del processo, suddividendo la propria classe in 4 soggetti: il giudice, la giuria popolare e le 2 controparti, accusa e difesa rappresentate dai rispettivi avvocati (portavoce).
Vi presentiamo il video del team Master and Commander dell'ISS "Alessandro Rizza" di Siracusa.
Di seguito potete leggere gli atti del processo allestito da questa squadra. Complimenti ragazzi!!!!
Giudice
Buongiorno a tutti, possiamo chiamare il procedimento.
Cancelliere
Chiamiamo il procedimento n. 2018 a carico dell’imputato Olio Di Palma, libero assente, difeso dall'avvocato di fiducia La Spina Valentina.
Giudice
Esaminate le notifiche ed accertata la regolarità della stessa a carico dell'imputato OLIO DI PALMA, dichiaro aperto il dibattimento e do la parola alla pubblica accusa.
Accusa
Buongiorno signor giudice.
Olio Di Palma, imputato del reato di cui all'articolo 800 del codice penale, a seguito delle indagini condotte su basi scientifiche, è emerso che l’imputato è un olio vegetale indubbiamente pericoloso e nocivo per la salute.
Stiamo parlando dell’olio vegetale più consumato al mondo: rappresenta il 37% dell’intera produzione mondiale di oli vegetali.
Il suo utilizzo è cresciuto nel corso della seconda metà del 20° secolo, tanto da farlo divenire un ingrediente di uso diffuso dell'industria alimentare, che lo preferisce ad altri grassi perché costa poco ed è in grado di dare consistenza cremosa agli alimenti. Tuttavia si tratta di un ingrediente con un contenuto di acidi grassi saturi- responsabili dell’innalzamento dei livelli di colesterolo nel sangue, superiore alla maggior parte degli altri oli.
Gli acidi grassi saturi, sono oggetto di studio clinico da diverso tempo e gli effetti sulla salute umana sono ben noti.
Associazioni mediche cardiologiche, e autorità governative, come l'Organizzazione Mondiale della Sanità, affermano che l'olio di palma aumenta i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, quali infarti, ischemie ed ictus.
Numerose ricerche sistematiche hanno fatto emergere relazioni tra grassi saturi nella dieta e altre patologie, come il cancro, mentre prove crescenti indicano che la quantità e il tipo di grassi nella dieta può avere effetti importanti sulla salute delle ossa.
I potenziali problemi per la salute, dovuti a un eccessivo consumo di olio di palma, sono legati anche alla presenza di tre sostanze tossiche, una delle quali classificata come genotossica e cancerogena, appartenenti al gruppo dei glicidil esteri. Per questo motivo il consumo abituale di prodotti alimentari contenenti quantità rilevanti di olio di palma viene indicato come potenzialmente rischioso, soprattutto per bambini e adolescenti da parte dell’Autorità per la sicurezza alimentare europea .
Un recente studio ha messo in luce che la raffinazione dell’olio di palma produce alcune sostanze cancerogene e potenzialmente tossiche per l’organismo. Per tutto quanto esposto e provato, si chiede il rinvio a giudizio dell'imputato per i fatti contestati.
Giudice
Grazie avvocato.
Prende la parola l'avvocato Romano Martina, difensore dell'imputato.
Difesa
Buongiorno signor giudice.
La maggior parte di queste accuse non sono scientificamente fondate o dimostrate: le evidenze sono inesistenti o insufficienti.
Non c’è alcuna evidenza scientifica per giustificare la demonizzazione dell’olio di palma.
L'Università degli studi Federico II di Napoli ha riabilitato l'olio di palma, nell'ambito di un convegno tenutosi recentemente presso il dipartimento di Farmacia dell'ateneo campano al quale ha preso parte, tra gli altri, il professor Marco Silano dell'Istituto Superiore di Sanità.
Secondo gli esperti non esiste un olio completamente buono e uno nocivo, perché la composizione dei grassi vegetali che mangiamo è la stessa con percentuali diverse dei singoli componenti: alcuni sono più ricchi di grassi saturi, altri di monoinsaturi, altri di polinsaturi.
Secondo Silano, la criticità dell'olio di palma rientra nella quantità di acidi grassi saturi che compongono la dieta di una persona. Non basta eliminare un singolo prodotto, ma va valutata l'intera dieta.
A scagionare l’olio di palma c’è anche un recente studio dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, che ha ridimensionato il ruolo negativo degli acidi grassi saturi sull’innalzamento del colesterolo sanguigno, principale fattore di rischio delle malattie cardiovascolari.
Anche il timore che l’olio potesse favorire l’insorgere del diabete di tipo 2 è stato smentito dagli esperti.
Quanto alla possibile sostituzione dell’olio di palma con altri alimenti, bisogna fare molta attenzione. Se la sostituzione deve avvenire con grassi idrogenati che contengono grassi trans, allora cento mila volte meglio l’olio di palma.
Ciò che il consumatore deve fare, è regolarsi in maniera tale che gli acidi grassi saturi non superino il 10% nella dieta giornaliera.
La vera criticità dell'olio di palma è legata ai contaminanti che si formano durante i processi di raffinazione, ovvero quando l'olio viene trattato a una temperatura superiore ai 200 gradi. Queste sostanze, però, non sono intrinseche all'olio, ma si presentano durante questi processi.
Ad ogni modo l'industria alimentare sta affrontando questo problema e sta cercando di individuare processi di raffinazione che non producano questi contaminanti.
Per tutto quanto esposto e provato si chiede l'archiviazione del procedimento a carico dell'olio di palma, perché il fatto non sussiste o comunque non costituisce ipotesi di reato.
Giudice
Ascoltate le parti, il collegio si ritira in camera di consiglio per deliberare.
Giudice
In nome del popolo italiano, il tribunale dell’istituto Rizza di Siracusa, classe terza b web, visti gli atti del procedimento a carico dell'imputato Olio Di Palma, ritenuta la fondatezza dei fatti contestati, rinvia a giudizio l'imputato Olio di palma per i capi di imputazione.
L’udienza pubblica è terminata. Secondo molti la sua coltivazione è poco sostenibile. Malesia e Indonesia, i due più grandi produttori di olio, hanno dovuto tagliare gran parte delle loro foreste per lasciare spazio alle piantagioni di palma. Secondo Greenpeace, negli ultimi 15 anni l’area occupata dalle piantagioni di palma da olio in Indonesia è raddoppiata, passando da quattro a otto milioni di ettari. E si prevede che entro il 2020 crescerà di ulteriori cinque milioni di ettari. Quest’espansione secondo gli ambientalisti ha causato deforestazione e drenaggio delle torbiere per anni, creando le condizioni ideali per il dilagare dei vasti incendi boschivi che hanno devastato l’Indonesia negli ultimi due decenni.
L’ultimo capitolo della battaglia sull’olio di palma è stata scritta nei giorni scorsi, con un verdetto di assoluzione, al salone del Gusto di Torino dove si è tenuta una conferenza stampa sul tema.