Come il Covid ha reso sempre più centrale la questione ambientale
Il 2020 sarà tragicamente ricordato come l’anno della pandemia che si spera verrá definitivamente sventata dal buon esito della campagna vaccinale. È chiaro che tra le tante problematiche sollevate da questa crisi sanitaria quella ambientale sia tra le più prorompenti, in quanto è stato abbastanza evidente il fatto che l’inquinamento di determinate zone sia stato un “boost per il virus”. L’ipocondria è dietro l’angolo, ma è pur sempre un dato di fatto che problemi come lo scioglimento dei ghiacciai e i cambiamenti climatici potrebbero favorire l’insorgere di nuove malattie o ancora peggio “risvegliare antichi virus congelati nel permafrost”.
All’unisono
E’ stato evidente come i mesi di lockdown abbiano diminuito i tassi d’inquinamento e ciò ha reso più chiaro quanto, oggi più che mai, sia necessario un cambio di rotta, che riguardi gli stili di vita del singolo individuo, i sistemi delle catene di produzione e lo sfruttamento delle risorse.
Adesso Greta non è più sola e a sostengo della questione ambientale si sollevano all’unisono più voci. Papa Francesco quando afferma che “il mondo è scosso dalla crisi causata dalla pandemia Covid19 che mette in evidenza un'altra sfida globale: la crisi socio-ambientale”, pone l’attenzione sul filo che lega lo sfruttamento delle risorse ambientali con quello delle persone che lavorano nelle miniere di cobalto in Congo.
Il Ministro della Salute Speranza che ha spesso posto l’accento sulla necessità di contemperare il diritto alla salute con la tutela dell'ambiente, ha sostenuto che "i due aspetti si tengono insieme, l'uno non è possibile senza l'altro" e lo ha affermato questa estate in audizione in commissione Ecomafie, preoccupandosi di porre un accento sulla necessità di adeguate politiche del ciclo di smaltimento dei dispositivi di protezione individuale. Gli fanno eco gli 11 Ministri per l’ambiente Ue e il Ministro per l’ambiente italiano Costa, il quale afferma che "La sfida delle sfide è la sostenibilità ambientale. Una strada da percorrere come singoli Paesi e a livello planetario".
Ognuno di noi, nel nostro piccolo…
È ormai sempre più evidente come il mondo (soprattutto quello occidentale e industrializzato), a partire dalla prima metà del 900', abbia vissuto al di sopra delle proprie possibilità. "Antropocene" è il nome con cui è stata definita dagli scienziati la nuova era geologica caratterizzata dal predominio dell'uomo sul pianeta. Un predominio che porterà notevoli cambiamenti e che rischia di determinare danni irreversibili, perché la natura pur non senziente, se danneggiata trova sempre un modo per "vendicarsi", tentando di riprendersi ciò che le è stato negato dall'uomo.
Problemi come il riscaldamento climatico e lo scioglimento dei ghiacciai sono solo la punta dell'iceberg (per restare in tema) di ciò che ci aspetta, e se non matureremo un atteggiamento responsabile sarà sempre più difficile tornare indietro. È stato dimostrato che numerosi ceppi virali preistorici risiedono nei ghiacci che fra qualche anno si potrebbero sciogliere, così come è risaputo che l'eccessivo consumo di carne, con la conseguente diffusione di allevamenti intensivi e il commercio non controllato, favoriscono la diffusione zoonotica dei virus (come è accaduto appunto con il nuovo coronavirus ).
Infine gli sconvolgimenti climatici potrebbero portare a disastri naturali come uragani, incendi nelle foreste e inondazioni di intere città, allo stesso modo in cui le plastiche che ormai riempiono le nostre campagne, le spiagge e gli oceani - sono state trovate persino nella placenta di alcune madri gestanti.
Tutti questi avvertimenti, che pure avremmo potuto evitare, dovrebbero farci capire quanto sia necessario un mutamento sostanziale, il quale non dovrà avvenire soltanto da parte dei politici che sanciscono accordi internazionali ma anche da parte di ogni cittadino, perché soltanto tutti uniti potremo riuscire a cambiare le cose. Basteranno piccoli accorgimenti come non gettare la spazzatura per strada, preferire la bici all'auto, consumare meno carne, differenziare la spazzatura e usare i piatti di carta, anziché quelli di plastica o ancora meglio quelli di ceramica che abbiamo a casa. Ma soprattutto sarà necessario sensibilizzare i nostri giovani insegnando loro, sin da piccoli, che è dai loro atteggiamenti che dipende il futuro del bellissimo pianeta che abbiamo la fortuna di abitare.
Fonti:
https://www.ansa.it/ansa2030/notizie/asvis/2020/04/07/crisi-climatica-e-pandemia-linquinamento-e-stato-un-boost-per-il-virus_e92a8c75-0386-4475-bc7c-9173c9cea8f3.html
https://www.repubblica.it/scienze/2015/09/14/news/quel_virus_preistorico_potrebbe_risvegliarsi_per_colpa_del_riscaldamento_globale-122597610/
http://www.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2020/10/10/videomessaggio-ted-clima.html
https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2020/05/26/camera-audizione-speranza-su-rifiuti-e-covid-19_11dc2c50-0751-4e5f-a337-17e1d844631d.html
https://www.primapaginanews.it/articoli/giornata-dell-ambiente-min.-costa-la-sfida-delle-sfide-la-sostenibilit-ambientale-474728