Pensiamo, per esempio, quando viene commesso un reato da una persona non bianca, nei telegiornali e spesso anche in molti giornali viene specificata immediatamente la nazionalità (o il paese di nascita di queste persone) alimentando implicitamente lo stereotipo dell’immigrato cattivo che viene in Italia per rubare.
O ancora al modo in cui vengono raccontati i casi di violenza di genere e femminicidi, mettendo spesso enfasi sul modo in cui la donna è vestita o se fosse o meno ubriaca alimentando quegli stereotipi legati ai ruoli di genere e normalizzando atteggiamenti possessivi.
Queste tipologie di narrazioni sono presenti soprattutto nei telegiornali e nelle testate online dei giornali più famose, in certi casi (minori) anche nei giornali cartacei
Alcuni esempi e dati:
In un articolo di Internazionale del 13/12/2018 viene analizzato uno studio svolto dall’associazione Carta di Roma, che da anni monitora i toni usati da giornali e tv per parlare del fenomeno migratorio. Lo studio aiuta a capire come sia stato possibile passare rapidamente da un contesto accogliente verso i rifugiati, i migranti e i richiedenti asilo a un atteggiamento diffuso di paura e ostilità.
Ci sono diverse motivazioni analizzate dallo studio:
- il legame troppo stretto tra mezzi d’informazione e politicaà infatti, negli ultimi anni, gli immigrati sono diventati protagonisti dei programmi politici di alcuni partiti à Secondo il rapporto di Carta di Roma, nel 2018 il 43 per cento delle notizie sull’immigrazione contiene un riferimento esplicito a una dichiarazione o a un’azione politica e in alcuni mesi, come luglio e agosto, la percentuale raggiunge il 53 per cento. “Se si guarda all’agenda dei notiziari nel loro complesso, la politica è presente in media nel 21 per cento delle notizie.
- I migranti sono al centro di un confronto, o meglio, uno scontro politico e di valori. Che spinge sulla leva delle emozioni. Anche per questo il tema risulta meno frequente e frequentato sui giornali di carta. Non solo, cioè, perché i giornali di carta hanno subìto un pesante ridimensionamento, negli ultimi anni. E, dunque, sono meno utili sul piano della risonanza e della propaganda. Ma soprattutto perché, per suscitare emozioni, funziona molto meglio la televisione. Che nel 2018 risulta essere ancora il medium più seguito dagli italiani.
Il rapporto ha rilevato che l’attenzione sul fenomeno migratorio è stata maggiore in tv e minore sulla carta stampata. Sulle prime pagine dei principali quotidiani nazionali, si è assistito a una riduzione delle notizie sul tema rispetto agli anni precedenti: nel 2018 sono state 834, contro le 1.006 dello stesso periodo nel 2017. Invece nei telegiornali di prima serata delle reti Rai, Mediaset e La7 è aumentato il numero delle notizie sull’immigrazione: 4.058 nei primi dieci mesi del 2018, il 10 per cento in più rispetto all’anno precedente.
per approfondire:
Il ruolo di giornali e tv rispetto al razzismo in Italia - Annalisa Camilli - Internazionale
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