Pur essendo un elemento indispensabile per la vita e la sopravvivenza dell’uomo, nel 2018, 844 milioni di persone nel mondo non avevano ancora accesso all’acqua potabile e 2,3 miliardi non avevano servizi igienici di base. Il diritto di accesso e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie è descritto nell’Obiettivo 6 dell’Agenda 2030 “Acqua pulita e servizi igienico-sanitari”
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) mette in guardia però anche chi gode del privilegio di avere disponibile l’acqua del rubinetto e in bottiglia dal problema delle micro e nanoplastiche che vi sono presenti. Le principali fonti di inquinamento sono costituite dal deflusso terrestre e dalle acque reflue e anche se e il 90% delle microplastiche può essere eliminato se adeguatamente trattato, una parte significativa della popolazione mondiale non dispone di un sistema di trattamento delle acque potabili e delle acque reflue. A oggi tuttavia non è stato possibile per gli scienziati stimare l’entità del rischio per la salute umana.
Un altro aspetto importante legato all’acqua e alla sua relazione con il cambiamento climatico è l’aumento della temperatura che produce desertificazione e obbliga intere popolazioni a fare i conti con la mancanza d’acqua, fattore che genera migrazioni forzate e conflitti. Il World Resources Institute ha creato uno strumento che combina più di 80 variabili ambientali, sociali ed economiche per analizzare in quali parti del pianeta si scateneranno violenze per stress idrico nel futuro prossimo. Le zone più a rischio risultano in Africa, Medio oriente, Sud e Sud-est asiatico.
Per celebrare l’acqua in tutte le sue forme, nel 2016 è nato l’Aqua Film Festival, il primo festival di cinema internazionale con cortometraggi, incontri, workshop ed eventi speciali tutti incentrati sul tema dell’acqua. Il festival quest’anno si appresta a celebrare la sua quinta edizione che si terrà a Roma dal 2 al 4 aprile 2020.
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