Rubrica CooperiAmo – Episodio 3

18 Maggio 2021

The Mitti Collective e l’agricoltura sostenibile


Care e cari agenti, eccoci con il terzo episodio della rubrica CooperiAmo 


 

Sui canali social di Agente0011 oggi trovate l’intervista a Daria, la nostra cooperante della settimana. Dopo essersi laureata in politiche ambientali all’università di Edimburgo nel 2020, Daria ha scelto di iniziare il suo percorso professionale nel mondo della sostenibilità, come ricercatrice e creatrice di contenuti social per The Mitti CollectiveThe Mitti Collective è un’organizzazione di giovani ricercatori e ricercatrici provenienti da diverse parti del mondo, che promuovono l’agricoltura sostenibile. La loro missione è condividere e confrontare varie conoscenze su pratiche agricole rigenerative, in modo da arrivare a produrre cibo in modo sostenibile in tutto il mondo. Visita il loro sito per saperne di più! 

  

Ma perché è importante parlare di agricoltura sostenibile?


 L’agricoltura sostenibile comprende tutte le tecniche agricole alternative a quelle dell’agricoltura industriale. Il modello di agricoltura “industriale”ancora dominante nei Paesi occidentali, è insostenibile per diverse ragioni. L’obiettivo principale dell’agricoltura industriale è produrre le maggiori tonnellate possibili di prodotti alimentari per ettaro coltivato, in modo da commerciare su mercati a larga scala. 

Spesso si basa sulla coltura intensiva di un solo tipo di pianta, e prevede anche l’utilizzo di pesticidi, fertilizzanti chimici e altri composti derivati dal petrolio. Si usano sementi selezionate, solitamente estranee al territorio in cui si coltiva; si lavora su vari tipi di terreni, anche quelli non favorevoli all’agricoltura, e si sfruttano eccessivamente le risorse idriche. Tutti questi processi portano all’impoverimento e all’inquinamento del suolo, alla riduzione della sua biodiversità naturale e, più in generale, al deterioramento del territorio. L’abbondante impiego di prodotti chimici sul suolo ne altera la composizione fisica e biologica, e la lavorazione intensiva del terreno tramite macchinari porta al dissesto idrogeologico, cioè alla distruzione dei suoi “strati naturali”. In più, i residui di erbicidi e antiparassitari sono rifiuti non facilmente smaltibili dalla terra. 

Per rispondere alla domanda del mercato, si va contro i ritmi naturali. Come ci spiega Daria nella sua intervista, c’è uno stretto rapporto tra l’agricoltura industriale, la degradazione dell’ambiente e la crisi climatica. L’agricoltura intensiva contribuisce al consumo di petrolio, alla deforestazione, al sovrasfruttamento delle acque e all’accumulo di rifiuti. Secondo l’attivista statunitense Charles Eisenstein, per fronteggiare la crisi climatica è necessario abbandonare il desiderio di dominare la natura nelle pratiche agricole. Bisogna invece “collaborare umilmente” con essa, costruendo un sistema che metta il rispetto dell’ambiente e dei suoi equilibri al primo posto, nonostante ciò richieda tempi più lunghi per ottenere benefici economici dalle colture.  

Proprio di questo si propone l’agricoltura sostenibile, i cui obiettivi principali includono la rigenerazione del suolo e l’aumento della sua fertilità, il rispetto della biodiversità e della naturale capacità di assorbimento dei rifiuti della terra, e la valorizzazione delle colture locali e della specificità di ogni territorio. Impiega tecniche quali la rotazione delle colture, l’utilizzo di fertilizzanti naturali, la gestione efficiente delle acque. Il progetto dell’agricoltura sostenibile punta anche a migliorare la qualità di vita dell’intera società, tutelando il reddito dell’agricoltore e la salute dell’operatore agricolo e del consumatore. Infine, il suo progetto si prospetta di soddisfare la domanda alimentare dei Paesi in via di sviluppo, perseguendo così il secondo obiettivo dell’ONU per lo sviluppo sostenibile, “Zero Hunger”. 

Si tratta di una vera e propria rivoluzione dal punto di vista tecnico, politico ed educativo. È necessario sensibilizzare il più possibile il pubblico sull’argomento – per questo il lavoro di Daria è così importante!

Approfondimenti:


 

“Energy Efficient Nature” – The Mitti Collective 

L’agricoltura intensiva  

Agricoltura rigenerativa: per cosa si distingue e quali sono i suoi vantaggi? 

Video: Agricoltura Intensiva vs Agricoltura Sostenibile 

 
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