Fino a poco tempo fa pensavamo che i pregiudizi fossero caratterizzati da credenze false, inflessibili e di orientamento negativo. Tuttavia oggi sappiamo che anche pensieri come quelli sopra citati sono pregiudizi solo apparentemente positivi e, per citare gli studiosi sociali Simpson e Yinger, “se il pregiudizio esiste è perché qualcuno ci guadagna”. Contribuiscono, infatti, a mantenere disuguaglianze presenti nella società e posizioni di subalternità di alcuni gruppi sociali.
Il sessismo benevolo
Un grande esempio sono gli stereotipi riguardanti le donne, considerate per natura calorose, amorevoli, comprensive. Tutte caratteristiche positive, ma che rendono impossibile considerarle competenti, razionali e indipendenti. Il cosiddetto sessismo benevolo è proprio quello che considera in modo paternalistico la figura femminile ed in modo condiscendente concede caratteristiche “positive” che non sono considerate utili per lo svolgimento di mansioni difficili e per il raggiungimento di ruoli di potere, semmai sono viste come degli ostacoli. Le donne vengono considerate bisognose di protezione da parte degli uomini, emotive, accudenti e spesso si fa riferimento anche a qualità estetiche, anch’esse utili unicamente per lusingarle.
Un altro esempio?
Potremmo riflettere sulle rappresentazioni che abbiamo degli italiani e dei tedeschi. Chi di loro è simpatico, caloroso e amabilmente pasticcione? Chi di loro è preciso, serio e abile? A chi affidereste il compito di praticarvi una procedura chirurgica o di pilotare l’aereo su cui vi trovate?
Pregiudizi e stereotipi orientano quotidianamente le nostre scelte, in modo ingiusto quanto inconsapevole e rinforzano gerarchie. Le caratteristiche di calorosità non sono che un premio di consolazione che mantiene le ultime e gli ultimi all’ultimo posto. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 includono l’eliminazione delle disuguaglianze (SdG 10), la parità di genere (SdG 5) e quanto ne consegue. La lotta alle rappresentazioni ingiuste di individui e categorie è fondamentale per il loro raggiungimento.
Veronica Lacorte