Anche se in Nuova Zelanda l'85% della popolazione è non fumatrice, sono tra i 4500 e i 5000 le persone che ogni anno nel paese muoiono per cause legate al consumo di tabacco o al fumo passivo. Si tratta di 12-13 persone ogni giorno, in un paese che ne conta appena 5 milioni.
Nel paese, in particolare, il consumo di questa sostanza nociva è particolarmente diffuso tra la popolazione indigena di etnia Māori, come emerso da uno studio commissionato dalla Māori Affairs Committee ("Commissione per gli Affari Māori") nel 2010. Il rapporto, infatti, ha evidenziato come non solo il consumo di tabacco negli anni sia aumentato tra le persone di etnia Māori e di altre etnie del Pacifico, ma anche che le donne Maori hanno uno dei tassi di cancro al polmone più alti del mondo. Non stupisce, se pensiamo che le donne māori coprono da sole circa il 30% del consumo di tabacco al giorno del paese.
E proprio a partire da questo studio si è arrivati alla proposta accolta dal Governo lo scorso mese. A seguito della pubblicazione dello studio, infatti, la Commissione ha richiesto formalmente al Governo di adoperarsi per rimuovere il tabacco dal futuro del proprio paese, "per proteggere la cultura Maori in favore delle future generazioni". Una delle conseguenza cui si pensa meno spesso rispetto ai rischi del tabacco è, infatti, la perdita di trasmissione della cultura e delle tradizioni dovuta alla scomparsa prematura delle fasce adulte e anziane della popolazione.
A seguito della proposta e dopo una serie di consultazioni, il Governo neozelandese ha accolto l'istanza e ha varato il proprio ambizioso piano. Cosa prevede? Beh, è il caso di dire che il Governo ha scelto coerentemente di prendere misure molto serie: non solo implementerà misure che renderanno più costoso e meno "semplice" fumare (oltre all'aumento del costo del tabacco, già di per sè molto alto in Nuova Zelanda, saranno varate molte aree no-smoking e diminuito il numero di negozi in cui è possibile acquistarle, e si dovrà anche incidere sui livelli di nicotina e altre sostanze nocive nei prodotti), ma ha intenzione di incentivare la creazione della prima generazione "smoking-free".
Sì, perchè a partire da quest'anno la vendita di prodotti legati al consumo di tabacco sarà completamente vietata alle persone nate a partire dal 2008. L'obiettivo, ambizioso, è di far sì che le giovani generazioni non inizino proprio a fumare, così da impedire la diffusione di questa malsana abitudine e rafforzare le possibilità che nei prossimi anni il consumo di tabacco resti solo un lontano ricordo.