Ad esempio riciclando, laddove possibile, i prodotti che utilizziamo e i loro imballaggi.
Il nostro Paese può vantare risultati molto positivi su economia circolare e industria del riciclo raggiunti negli ultimi 20 anni. Nel 1998 la percentuale di recupero e riciclo era inferiore al 20%. Da allora, i quantitativi di rifiuti da imballaggio che hanno evitato la discarica sono sempre cresciuti fino a raggiungere gli obiettivi di riciclo fissati dall’Unione europea al 2025, per cinque dei sei materiali di imballaggio.
Ma possiamo immaginare anche nuovi modelli di business sostenibili? Certamente sì! Alcune idee innovative di start up sono state presentate da studenti di scuole superiori durante la Changemaker competition, tenutasi a Roma lo scorso 4 novembre. Alcuni ragazzi, ad esempio, hanno presentato la start up Number wine, proponendo di rivoluzionare il sistema di packaging nell’industria vinicola tramite la ridefinizione delle fasi del processo produttivo del vetro, del tappo, della colla e della carta dell’etichetta e l’utilizzo di materiali sostenibili e riciclabili. Non sono mancate proposte digitali come App-Orti, un’app volta a potenziare la condivisione di pratiche sostenibili nella creazione e nel mantenimento di orti urbani in spazi inutilizzati.
Insomma ognuno può trovare il proprio modo di fare la differenza! Contano molto anche le scelte di consumo che tutti noi possiamo fare privilegiando l’acquisto di beni prodotti in maniera responsabile, secondo criteri che garantiscano non solo il rispetto dell’ambiente, ma anche i diritti dei lavoratori. Va in questa direzione l’iniziativa “Saturdays for future” promossa dall’ASviS e da Next – Nuova economia x tutti, che mira a sensibilizzare persone e imprese sul consumo e la produzione responsabili.
L’obiettivo è trasformare il sabato, durante il quale la maggior parte degli italiani si dedica alla spesa settimanale, nel giorno dell’impegno a favore dello sviluppo sostenibile per contribuire a realizzare il Goal 12 dell’Agenda 2030. La sensibilizzazione verso il cambio di abitudini di spesa, soprattutto da parte dei giovani e delle loro famiglie, potrà innescare un processo virtuoso, incidere positivamente sui modelli di produzione e rendere le aziende più responsabili e più sostenibili sul piano ambientale e sociale.
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Responsabilità editoriale e i contenuti dell’articolo sono a cura dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS)