Una buona notizia però esiste! A partire dallo scorso anno, e in particolare negli ultimi mesi, è partita finalmente una campagna sperimentale di vaccinazioni, coordinata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per i bambini in Ghana, Kenya e Malawi. Si tratta di un vaccino sperimentale, sviluppato dopo oltre trent’anni di ricerca e approvato dal 2015, che se da una parte non risolve il grave problema sanitario, dall’altra regala una speranza grazie a un tasso di successo di circa il 40%. Si tratta del primo farmaco in grado di aumentare sensibilmente le possibilità di sopravvivere all’infezione, anche più dei medicinali salva-vita.
Per il momento la campagna di vaccinazione coinvolge i bambini tra i 6 e i 9 mesi in alcuni distretti dei tre paesi, e prevede che, solo in Kenya, vedrà coinvolti circa 120mila bambini ogni anno. Secondo quanto emerso dalle sperimentazioni, il farmaco ha dimostrato di essere efficace su 4 bambini su 10 nell’arco di 4 anni.
Certo, non si può affermare che il vaccino da solo possa essere in grado di risolvere il problema, anche a causa della sua efficacia parziale (comunque la più alta fin’ora), ma se confermerà la propria capacità di impedire ai piccoli di ammalarsi rappresenterà una svolta nella storia della lotta a questa diffusissima malattia.