Il documento più importante che è stato redatto a riguardo è la "Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica" detta anche Convenzione di Istanbul, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa nel 2011.
Non è il primo documento che tratta l'argomento, ma è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante volto a creare un quadro normativo completo a tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza.
Può sembrare implicito, ma un aspetto rilevante della Convenzione di Istanbul è che riconosce che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani, oltre che una forma di discriminazione contro le donne (art. 3 della Convenzione).
La violenza contro le donne è definita come:
una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione.
L'obiettivo di questo strumento è quello di combattere e punire le forme di violenza nei confronti delle donne, ma anche prevenirle attraverso politiche sociali integrate rivolte alla protezione non solo delle donne, ma anche dei bambini e degli anziani (quali soggetti più deboli all’interno della famiglia).
Cosa fare quindi? Promuovere tutti quei cambiamenti nei comportamenti che eliminino "pregiudizi, costumi, tradizioni basati sull’idea dell’inferiorità della donna o su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini".
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