Dal dopoguerra in poi, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e altri organismi internazionali hanno stilato una serie di convenzioni internazionali dedicate ai diritti umani fondamentali, alcune, in particolar modo, dedite alla protezione dei diritti dell’infanzia.
Cenni storici
La Convenzione ONU sui Diritti dell'infanzia fu approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 con l'idea di dover rivolgere particolare attenzione e protezione ai/alle bambini/e, come dichiarato anche nella convenzione di Ginevra (1924), nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (1948) e nella Dichiarazione dei diritti del fanciullo (1959).
Essa esprime un consenso su quali siano gli obblighi degli Stati e della comunità internazionale nei confronti dell’infanzia. Tutti i paesi del mondo (ad oggi aderiscono alla Convenzione 194 Stati), ad eccezione degli Stati Uniti, hanno ratificato questa Convenzione. La Convenzione è stata ratificata dall'Italia il 27 maggio 1991 con la legge n. 176.
Gli articoli
La Convenzione è composta da 54 articoli che possono essere raggruppati in quattro categorie in base ai principi guida che informano tutta la Convenzione:
- Principio di non discriminazione, il quale impegna gli Stati ad assicurare i diritti sanciti a tutti i minori, senza distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione del/della bambino/a e dei genitori;
- Superiore interesse del/della bambino/a, il quale prevede che in ogni decisione, azione legislativa, provvedimento giuridico, iniziativa pubblica o privata di assistenza sociale, l'interesse superiore del bambino/della bambina deve essere una considerazione preminente;
- Diritto alla vita, sopravvivenza e sviluppo, il quale sancisce il riconoscimento da parte degli Stati membri del diritto alla vita del bambino/della bambina e l'impegno ad assicurarne, con tutte le misure possibili, la sopravvivenza e lo sviluppo;
- Ascolto delle opinioni del/della bambino/a, il quale include il diritto dei bambini e delle bambine ad essere ascoltati in tutti i procedimenti che li/le riguardano, soprattutto in ambito legale. L'attuazione del principio comporta il dovere, per gli adulti, di ascoltare il/la bambino/a capace di discernimento e di tenerne in adeguata considerazione le opinioni. In questo modo, la Convenzione pone in relazione l'ascolto delle opinioni del bambino/della bambina al livello di maturità e alla capacità di comprensione raggiunta in base all'età.
Vuoi conoscere tutti gli articoli della Convenzione nel dettaglio?
https://www.unicef.it/pubblicazioni/i-diritti-dei-bambini-in-parole-semplici/
Diritti dell’infanzia e Unione Europea
La Strategia del Consiglio d’Europa sui diritti dei bambini/delle bambine per gli anni 2016 – 2021 ha messo al centro dell’attenzione 7 EMERGENZE che minacciano i diritti dei/delle più piccoli/piccole:
- La minaccia della povertà e deprivazione, da cui conseguono disuguaglianza ed esclusione sociale (un circolo vizioso che intrappola 1 bambino/bambina su 5 cinque in Europa);
- La violenza, in particolare quella sessuale, oltre che il crescere della violenza virtuale;
- L’amministrazione della giustizia fatta a misura di adulti;
- La dimensione familiare;
- Il razzismo, i discorsi d’odio e la radicalizzazione che irretiscono i/le giovani in situazioni di particolare fragilità o marginalità;
- Il contesto digitale, con tutte le questioni che pone dalle violazioni della privacy allo sfruttamento sessuale, passando per il cyber bullismo;
- Le problematiche legate alle migrazioni soprattutto negli aspetti che riguardano direttamente i/le minori in migrazione.
Segui il link per conoscere la condizione dell’infanzia nel mondo!
https://www.savethechildren.it/la-condizione-dei-bambini-nel-mondo
Giulia D’Alessandro