L’attività fisica e motoria strumento di prevenzione e tutela della salute per tutte le età della vita

26 Marzo 2021

Da Fabrizio Pregliasco, epidemiologo dell'Università di Milano e presidente Anpas, all’Unesco, molte le voci qualificate che promuovono  il ruolo dello sport per tutti per combattere il Covid-19


La pandemia da Covid-19, con cui tutto il mondo sta combattendo da ormai un anno, ha messo in luce l’importanza della tutela della salute e della prevenzione. Quasi un quarto della popolazione mondiale ha una condizione di salute di base che aumenta la vulnerabilità al virus. Durante la pandemia, inoltre, i problemi di salute mentale sono aumentati in modo esponenziale, in particolare tra i giovani, e l'inattività fisica può ora essere considerata come una pandemia parallela.


Su questi temi è intervenuto anche l’epidemiologo Fabrizo Pregliasco, presidente dell’Anpas, in occasione di un incontro on line organizzato dall'Uisp per la chiusura del progetto europeo Eyess





“Ormai è dimostrato come lo stile di vita sia fondamentale in termini di aspettativa di vita e qualità della stessa - ha detto nel suo intervento Pregliasco - Quindi dobbiamo lavorare per promuovere questo aspetto attraverso lo sport dilettantistico, passando in particolare dai giovani. I fattori di rischio delle patologie croniche, ma anche per il sistema immunitario, dipendono in grande misura dallo stile di vita: alimentazione eccessiva e sedentarietà sono i principali indiziati. Indagini nazionali e internazionali confermano che questi fenomeni si manifestano soprattutto nei giovani protraendosi poi nel tempo”



L’attività fisica e motoria può essere, quindi, un antidoto da promuovere anche contro le malattie: “L’attività fisica deve essere adattata a tutte le età e abilità, e non va intesa come prestazione ai massimi livelli, perché l'eccesso porta conseguenze negative, e non parlo solo del doping. Se estremizzato lo sport può far male, invece l'attività deve essere adattata alle caratteristiche delle persone e all’età, deve essere gratificante, motivante ma anche divertente, che sia strutturata o meno”.


L’attenzione posta in questo ultimo anno alla salute, alla prevenzione, all’igiene come strategia per proteggersi dal virus, potrebbe portare a cambiare il nostro stile di vita. “Credo che il Covid ci abbia fatto scoprire queste cose - ha detto Pregliasco - e spero che possa costituire un elemento di consapevolezza rispetto all’esigenza della prevenzione, che è meno efficace delle terapie e quindi più faticosa: il farmaco risolve il problema ed è immediato, invece la prevenzione per le malattie infettive è un impegno giornaliero, che richiede motivazione e voglia di fare. Lo sport è aggregazione e va pensato come un farmaco preventivo. Purtroppo questo periodo ci sta chiedendo un grande sforzo per l’assenza di socializzazione ma, come gli altri elementi di cui abbiamo parlato, il movimento fa parte di uno stile di vita che, se acquisito fin da giovani, permette uno sviluppo equilibrato, che comprende anche principi di correttezza, lealtà e capacità di stare insieme, quale è lo sport promosso e praticato dall'Uisp. Alimentazione, sedentarietà e fumo sono i killer del futuro: abbiamo guadagnato anni di vita ma nelle fasce più avanzate la qualità della vita non è ancora adeguata. L’attività sportiva è fondamentale, nei suoi aspetti di aggregazione, metodica, tecnica, per un futuro in salute dei giovani di oggi che saranno gli adulti di domani”.


In tempi di pandemia anche l'Unesco è scesa in campo per proporre l'attività fisica e motoria come strumento di prevenzione in tutte le età della vita, sostenendo un progetto teso all'implementazione di una educazione fisica di qualità, che metta al centro la persona e promuova sani stili di vita, partendo dai giovani e per tutta la vita. La partecipazione a programmi di attività fisica che adottino questo approccio, secondo l'Unesco, migliora la salute fisica, riduce le patologie mentali croniche e sviluppa la resilienza socio-emotiva. Il programma fornisce, inoltre, un’indicazione per la partecipazione all'attività fisica in tutte le età della vita, educando a sani e corretti stili di vita fin da giovani. Per questi motivi, l'educazione fisica di qualità rappresenta una componente importante nella nuova campagna dell'Unesco, denominata "Fit for life", che intende contrastare gli effetti del Covid. La campagna è stata progettata per rispondere agli effetti immediati della pandemia in corso sulla salute fisica e mentale.


Contrariamente ai programmi di educazione fisica tradizionali, che adottano un approccio uguale per tutti, un'educazione fisica di qualità si basa sull'opportunità data a tutti gli studenti di accedere a un programma bilanciato e inclusivo. Il progetto QPE (Quality Physical Education) supporta l'acquisizione di abilità psicomotorie, sociali ed emotive, che definiscono cittadini sicuri di sé e resilienti. Sottolinea, inoltre, il valore dell'alfabetizzazione fisica come pietra miliare dello sviluppo che contribuisce alla consapevolezza del proprio corpo, alla competenza fisica e al divertimento nello svolgimento dell’attività fisica e motoria.


Le tre nuove pubblicazioni QPE sono basate su evidenze scientifiche e rendono operativi i risultati del progetto pilota sull'educazione fisica di qualità promosso dall'UNESCO in quattro Paesi del mondo (Fiji, Messico, Sudafrica e Zambia), considerato "una delle iniziative globali più notevoli e significative nel campo dell'educazione fisica del secolo scorso" da un team di valutatori indipendenti dell'Istituto per lo sport e lo sviluppo in Sud Africa.


Le pubblicazioni includono un documento basato sulle evidenze scientifiche, che presenta le ragioni per investire in un'educazione fisica di qualità (QPE). Il contenuto attinge direttamente ai risultati degli interventi nei paesi pilota che dimostrano il valore dei partenariati intersettoriali nello sviluppo delle politiche QPE e nell'erogazione di una programmazione di educazione fisica di qualità che può accelerare gli sforzi di recupero post-COVID. Viene presentato, inoltre, un kit di strumenti progettato per incoraggiare i giovani e le organizzazioni giovanili a sostenere e contribuire efficacemente allo sviluppo di politiche di educazione fisica di qualità. Offre principi generali per un sostegno politico di successo che possono essere adattati ai diversi contesti nazionali. Infine, un rapporto tecnico che include il background e le motivazioni del progetto, i risultati dei processi di revisione delle politiche nei quattro contesti dei paesi pilota, le lezioni apprese e una sintesi globale dei risultati. Il rapporto si conclude con una serie di raccomandazioni pratiche per arricchire e adattare il progetto a diversi contesti nazionali.


Per leggere l'articolo integrale, in lingua inglese, che presenta il progetto dell'Unesco clicca qui


Contenuto editoriale a cura di Uisp
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