Nell’Agenda 2030 il tema della parità dei diritti tra uomini e donne è riportato nel Goal 5 che punta a raggiungere la parità di genere e l'empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze nel mondo. Nel 2019 le Nazioni unite hanno presentato “The gender snapshot 2019”, una ricerca che analizza la situazione della parità di genere rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Dalla ricerca vediamo che, per ogni obiettivo, le donne risultano sempre svantaggiate rispetto agli uomini e che la disuguaglianza è dovuta a diversi fattori come lo status sociale, la collocazione geografica, la ricchezza e l’etnia.
Facciamo alcuni esempi: le donne, svolgendo attività di cura e lavori domestici non retribuiti, hanno meno tempo disponibile per studiare e formarsi (Goal 4) e quindi anche meno opportunità di ottenere un lavoro dignitoso (Goal 8), oltre al fatto che, stando ai dati del 2018, le donne dai 25 ai 54 anni hanno più del doppio delle probabilità di essere disoccupate perché il matrimonio e la gravidanza spesso ne rendono più difficoltosa l’assunzione. Rispetto al Goal 3 (Salute e benessere) nel 2017, quasi 300mila donne sono morte per complicazioni legate alla gravidanza e al parto, un fenomeno particolarmente grave nelle aree rurali come ad esempio in Colombia, dove oltre un terzo (33,4%) delle donne indigene che vivono in famiglie rurali povere partorisce senza assistenza sanitaria.
Ma non finisce qui! In molti Paesi poveri, le disuguaglianze di genere riguardano anche l’accesso ai beni di primissima necessità come l’acqua pulita (Goal 6). Infatti dove l'acqua corrente non è disponibile a casa, le donne sono le principali fornitrici di acqua per uso domestico e per ottenerla esse spesso percorrono lunghe distanze. Allo stesso modo, la deforestazione aumenta il tempo che le donne impiegano a raccogliere legna da ardere. In Zambia, le donne trascorrono in media 800 ore all'anno per quel compito!
Infine le donne sono vittime di numerose forme di violenza, spesso con atti impuniti, come lo stupro, il femminicidio, la tratta, lo sfruttamento sessuale, le forme mediatiche di violenza fino alle mutilazioni genitali femminili.
Per scoprirne di più leggi l’articolo completo qui
Video pubblicato in occasione della 20esima giornata mondiale contro la violenza sulle donne (11/2019)
Responsabilità editoriale e i contenuti dell’articolo sono a cura dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS)