“Comprenderete la mia emozione per essere la prima donna nella storia d'Italia a ricoprire una delle più alte cariche dello Stato. Io stessa – non ve lo nascondo – vivo quasi in modo emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo, che supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso la loro emancipazione. Essere stata una di loro e aver speso tanta parte del mio impegno di lavoro per il loro riscatto, per l'affermazione di una loro pari responsabilità sociale e umana, costituisce e costituirà sempre un motivo di orgoglio della mia vita.”
20 giugno 1979. Discorso di insediamento di Nilde Iotti alla Presidenza della Camera dei Deputati.
Leonilde Iotti è una delle figure più importanti della storia italiana. Protagonista assoluta della Prima Repubblica, ha ricoperto importanti incarichi istituzionali fin dagli albori costituenti della nostra democrazia, servendo umilmente lo Stato fino praticamente alla sua morte e dedicando tutta la sua vita e la sua passione all’impegno civile. Nonostante una vita privata considerata “scandalosa”, che le causò continui attacchi e della quale dovette costantemente giustificarsi, la sua forza e la sua determinazione le permisero di non farsi condizionare dai pregiudizi e dalle dicerie. Anzi, vivendo lei stessa le grandi questioni sociali del tempo, si fece personalmente portatrice di enormi progressi socio-politici, spingendo per un nuovo ruolo della Donna nello Stato e nella società e lottando per la sua completa emancipazione. Le sue battaglie per la libertà e i diritti di tutti, ma in particolare di tutte le Donne, e il suo esemplare senso dello Stato e delle Istituzioni, la rendono un esempio da ricordare e rispettare.
Leonilde Iotti, detta Nilde, è la Donna e la Politica dell’Italia repubblicana.
LA STORIA DI NILDE
La Politica
Nilde Iotti si avvicina alla politica durante la guerra di liberazione antifascista, quando, poco più che ventenne (nasce il 10 aprile 1920 a Reggio Emilia), partecipa alla resistenza attraverso i Gruppi di Difesa della Donna (GDD). Nilde aderisce al Partito Comunista Italiano (PCI) e ricopre i suoi primi incarichi politici venendo eletta, nel dopoguerra, presidente dell'Unione Donne Italiane (UDI) di Reggio Emilia e nel consiglio comunale della città come indipendente del PCI.
Il 2 giugno 1946 è “una delle 21 donne elette nell'Assemblea costituente, una delle cinque chiamate nella Commissione dei Settantacinque. A pieno titolo la consideriamo una delle madri della Repubblica” come la ricorda l’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Nel 1948 viene eletta nuovamente alla Camera dei deputati e resterà a Montecitorio fino al 1999 rimanendo deputata ininterrottamente dalla prima alla tredicesima legislatura. Inoltre dal 1979 al 1992 presiede l'Assemblea: è infatti eletta Presidente della Camera dei Deputati per tre legislature consecutive, ancora oggi è la presidente della Camera più longeva: 4.688 giorni di presidenza.
Nel 1956, entra a far parte del comitato centrale del Partito comunista e nel 1962 della direzione nazionale. Nel 1963 alla Camera è membro della Commissione Affari Costituzionali concentrando la sua attività sulla nuova rilevanza del ruolo femminile nel mondo del lavoro e delle relazioni familiari. Nilde Iotti è promotrice della legge sul diritto di famiglia del 1975, della battaglia sul referendum per il divorzio del 1974 e della legge sull'aborto del 1978.
Nel 1969, primo anno della partecipazione dei parlamentari comunisti al Parlamento europeo, viene nominata nella delegazione italiana, impegnandosi per riformare l'elezione del parlamento stesso verso il suffragio europeo diretto. Nilde rimane deputata europea fino al 1979, anno delle prime elezioni dirette del Parlamento europeo.
Nel 1987 viene incaricata Presidente del Consiglio, seppur con un mandato esplorativo, nel 1992 è in corso per la nomina di Presidente della Repubblica. Nel 1993 ottenne la Presidenza della Commissione Parlamentare per le riforme istituzionali. Nel 1997 venne eletta Vicepresidente del Consiglio d'Europa.
Il suo senso civico e la sua passione politica la porteranno ad abbandonare la sua attività politica solo il 18 novembre 1999, giorno in cui è costretta a dimettersi per gravi problemi di salute. Morirà pochi giorni dopo, il 4 dicembre 1999.
La Donna
La vita privata di Nilde Iotti è stata per anni oggetto di polemiche.
La sua relazione sentimentale con Palmiro Togliatti, Segretario del Partito Comunista Italiano, le portò attacchi da ogni fronte, soprattutto dai suoi stessi compagni di partito. Il leader comunista, sposato con un figlio, e Nilde si conobbero proprio durante i lavori dell’Assemblea costituente, e da un rapporto personale di stima e rispetto nacque una relazione amorosa dalla quale la Iotti dovette continuamente difendersi. La loro relazione, che durerà fino alla morte del leader comunista nel 1964, fu inizialmente tenuta segreta, e anche quando resa pubblica, non fu mai, anche se felice e con una figlia adottata, una relazione, una famiglia “normale”. Solo dopo la morte di Togliatti la Iotti riuscì a emancipare il suo nome e i suoi meriti da quelli del compagno.
La storia di Nilde è così fotografia della condizione sociale della donna nel secondo dopoguerra, rincorsa da pregiudizi, costretta a dover dare spiegazioni su questioni personali, nella difficoltà di conciliare vita privata e vita lavorativa.
Per comprendere quanto complesso sia stato il percorso di Nilde e di tutte le donne è importante ricordare ancora alcune date: solo nel 1963 le donne possono finalmente accedere alla magistratura; solo dal 1968 l’adulterio femminile non è più considerato reato; solo dal 1970 è possibile divorziare; solo dal 1975 esiste parità tra i coniugi nel diritto di famiglia; solo nel 1978 viene approvata la legge sull’aborto; solo nel 1981 il “delitto d’onore” non è più riconosciuto nel diritto penale; solo dal 1996 la violenza sessuale è reato contro la persona e non contro la moralità pubblica e il buoncostume. E solo nel 2012, dopo la sua morte, si è completata la piena parità giuridica tra figli nati dentro e fuori del matrimonio.
IL TESTAMENTO DI NILDE
Prima donna eletta a una delle più alte cariche dello Stato; prima donna incaricata, con mandato esplorativo, alla Presidenza del Consiglio; prima donna in corsa per la Presidenza della Repubblica. Una vita intera dedicata al servizio delle istituzioni, fautrice di importanti riforme sociali e politiche, paladina di moltissime conquiste femminili.
La Donna
Nilde, fin dai suoi lavori nell’Assemblea dei Settantacinque si occupò di definire un nuovo ruolo della donna. La donna doveva essere considerata non più come moglie e madre, ma come cittadina. Il suo continuo impegno per una piena emancipazione femminile la vide impegnata soprattutto sulle tematiche del divorzio, della parità tra i coniugi e dei diritti dei figli nati fuori dal matrimonio, temi incontrati anche nella sua stessa vita privata.
“La donna, era ed è tuttora legata a condizioni arretrate, che la pongono in stato di inferiorità e fanno sì che la vita familiare sia per essa un peso e non fonte di gioia e aiuto per lo sviluppo della propria persona. Dal momento che alla donna è stata riconosciuta, in campo politico, piena eguaglianza, col diritto di voto attivo e passivo, ne consegue che la donna stessa dovrà essere emancipata dalle condizioni di arretratezza e di inferiorità in tutti i campi della vita sociale e restituita ad una posizione giuridica tale da non menomare la sua personalità e la sua dignità di cittadina”. Nilde Iotti
La Politica
“Il suo percorso civile e politico reca impressi i caratteri di quella straordinaria crescita democratica, che ha consentito al nostro popolo di liberarsi dal fascismo, di dotarsi di una Costituzione rispettosa degli originari e inviolabili diritti della persona, di progredire nel benessere economico e nella solidarietà sociale". Nilde Iotti “spese tutta la vita nelle istituzioni per dare piena attuazione ai principi costituzionali e consolidare così i legami tra democrazia e società" e “il suo impegno e la sua testimonianza rimangono patrimonio della memoria della Repubblica" ha sottolineato Sergio Mattarella, in occasione della ricorrenza dei cento anni dalla nascita di Nilde Iotti (1920-2020).
“Sarebbe un fatto estremamente importante se il giorno in cui avessimo portato il nostro paese fuori dal guado, fuori dalla crisi, potessimo dire che, dall’inizio alla fine della nostra battaglia, comunque ci siamo chiamati e qualunque forma abbiamo dato alla nostra attività politica, noi abbiamo servito per difendere i lavoratori, per garantire la libertà degli individui e la democrazia del nostro paese”.
Nilde Iotti
Simone Gennari
Approfondimenti:
http://www.fondazionenildeiotti.it/
https://www.raiplay.it/programmi/leonildeiottidettanilde
https://www.raiplay.it/programmi/storiadinilde
Nilde Iotti – Il tempo delle donne