Come scrive anche il movimento Non Una Di Meno nell’appello per lo sciopero, quest’anno “lo sciopero femminista e transfemminista è la nostra risposta alla produzione e riproduzione di un sistema basato sulla violenza strutturale, di cui le guerre sono una delle espressioni più organizzate e intense. Per questo l’8 marzo di quest’anno lo sciopero femminista e transfemminista sarà anche uno sciopero contro la guerra e contro il riarmo! Dire no ai conflitti militari con una lettura femminista e transfemminista è riconoscere che sono il frutto di una violenza imperialista e di Stato ed espressione di rapporti di dominio, che impongono conseguenze pesantissime alle popolazioni coinvolte con differenze determinate dalle gerarchie sessiste, classiste e razziste”.
È infatti evidente come l’attuale sistema economico, politico e sociale stia drasticamente rafforzando le diseguaglianze e sfruttando in maniera insostenibile il nostro pianeta: la crisi climatica, così come sessismo, razzismo, neocolonialismo ed etero-normatività sono i cardini di questo sistema che rafforza in particolare gli squilibri tra Nord e Sud del mondo.
È quindi indispensabile che movimenti, comunità e persone si uniscano per far sentire la loro voce e promuovere alternative radicali e femministe attraverso un’agenda che promuova una transizione giusta, verde e femminista per rispondere alla crisi multiple che si intersecano e sono ulteriormente esacerbate dalla pandemia in corso.
Una transizione giusta, verde e femminista significa riorganizzare l’economia, la società e la politica mettendo la cura al centro. Un’economia basata sulla cura si basa sulla redistribuzione delle risorse e sul diritti al lavoro dignitoso; sulla cura per l’ambiente e gli ecosistemi; sulla trasformazione profonda dei nostri sistemi di produzione e consumo; sulla riaffermazione del contratto sociale tra istituzioni internazionali, gli Stati e le persone seguita da un forte investimento nell’infrastruttura pubblica e nella cura; significa mettere al centro le persone, in particolare donne e giovani che stanno pagando il prezzo più alto di questa crisi, riconoscendo il loro potere nel guidare il cambiamento; significa favorire la pace e la sicurezza a livello globale.
Le battaglie per una transizione giusta, verde e femminista si pongono l’obiettivo di sovvertire le dinamiche di potere ineguali e mettere in campo un approccio femminista intersezionale, decoloniale e antirazzista che metta al centro la capacità di agire (agency) attiva di donne e giovani che affronti le discriminazioni multiple basate su razza, genere, sesso, orientamento sessuale, disabilità, età, etnia, nazionalità, religione etc.
Qui trovi il racconto di Radiosonar della giornata di sciopero in diverse città: https://radiosonar.net/lotto-marzo-2022-no-war/?fbclid=IwAR06mkXlkL_Fh2VkS8tm5lBMojVdo0vc7gmufTex6aVXV_x2BgUZlA4ipoI
Qui trovi la raccolta foto delle manifestazioni che si sono svolte in tutta Italia in occasione dello sciopero femminista: https://www.facebook.com/media/set/?vanity=nonunadimeno&set=a.3417237575163110 (foto credit copertina: facebook NUDM)