Cesvi e Ispi hanno elaborato uno studio - “Migranti: la sfida dell’integrazione”, in cui viene presentato il primo modello per prevedere l’andamento futuro degli sbarchi sulle coste italiane.
Secondo questo modello, si è stimato un calo di circa 140.000 migranti in 12 mesi a partire da luglio 2017.
Questo calo ha portato al risparmio, in termini di costi evitati, di quasi due miliardi di euro all’anno; risorse che potrebbero essere investite nell’istruzione e nel lavoro dei migranti stessi. In pratica, potrebbero essere investite in politiche per l’integrazione.
Il risultato? Una riduzione dei costi e un aumento dei benefici.
Secondo il paper Cesvi/Ispi: “una maggiore spesa in integrazione oggi è un fattore importante per aumentare la probabilità che gli stranieri riescano a trovare un lavoro, generando ricadute positive dal punto di vista economico e fiscale, ma anche sociale. L’investimento oggi in spese per l’integrazione genera infatti minori costi futuri (meno
assegni di disoccupazione, minor livello di criminalità) e maggiori benefici (un reddito più alto, maggiori consumi che alzano il Pil del Paese, maggiori entrate fiscali per lo Stato).
Approfondisci l’argomento a questo link:
https://www.cesvi.org/approfondimenti/la-sfida-dellintegrazione/
FOTO: Fabio Bussalino