Questa giornata è stata resa possibile grazie ai responsabili del Progetto “Agente 0011” e all’associazione ActionAid che ha organizzato tale incontro. Nei giorni precedenti avevamo preparato con il nostro professore di Inglese delle presentazioni in lingua.
Quando si è aperto il collegamento eravamo tutti molto entusiasti ma soprattutto molto colpiti dalle loro evidenti condizioni di vita; i nostri interlocutori vivono negli slum di Bangalore che hanno fatto da sfondo, ma, nonostante tutto, ci hanno accolto con il sorriso, allegri e gioiosi.
In quel momento ci siamo sentiti dei privilegiati e abbiamo avvertito un immediato senso di disagio nel considerare quante volte ci sentiamo insoddisfatti per quello che non abbiamo.
Inizialmente la responsabile di ActionAid, Corinne, ha fatto presentare tutti i ragazzi indiani e poi è toccato a noi che abbiamo descritto la nostra scuola e i nostri hobby .
Successivamente un nostro compagno ha chiesto ai ragazzi indiani quale fosse stato il contributo dato da ActionAid alle loro vite. Ha risposto Satish, un ragazzo di 16 anni.
Ci ha raccontato che ora nella zona il tasso di matrimonio sotto i 18 anni si è abbassato moltissimo ed ha quasi raggiunto lo zero.
Satish ci ha anche parlato della formazione ricevuta grazie ad ActionAid e dell’opportunità di vedere attuati i loro diritti in diverse sedi: scolastiche, nelle comunità e nelle commissioni.
Infine ci siamo congedati con il loro saluto: Namasté.
L’importanza che tale esperienza ha avuto per noi è notevole perché riguarda la nostra formazione interculturale, verso cui ogni giorno tendiamo.
Ormai quotidianamente ci confrontiamo con realtà diverse dalla nostra, apprendiamo diversi modi di vivere e agire e di queste diversità dovremo farne tesoro.
Occasioni come quella appena vissuta possono diventare per noi momenti per abbattere le distanze fisiche e soprattutto mentali, possono essere un trampolino per affacciarci al mondo e lanciarci verso orizzonti nuovi, inesplorati ma tanto utili alla nostra crescita.