Il verdetto doveva arrivare il 10 dicembre 2020 ma è slittato. Gli e le imputate rischiano fino a tre anni di reclusione semplicemente per aver organizzato e preso parte alla marcia del Pride nel campus, che la direzione dell’ateneo aveva illegittimamente vietato.
Le 19 persone sono accusate di “partecipazione a una riunione illegittima” e “di mancata dispersione nonostante gli avvertimenti”. Tutto ciò malgrado la Corte amministrativa di appello di Ankara avesse eliminato, nel febbraio del 2019, il divieto generalizzato introdotto durante lo stato di emergenza che proibiva tutte le attività LGBTIQ+ ad A8nkara e sul quale si fondava la motivazione giuridica della direzione dell’università per vietare il Pride annuale nel campus.
Nonostante avessero ricevuto diversi appelli per assicurare che il Pride potesse svolgersi, il giorno della marcia le autorità universitarie hanno chiamato la polizia per disperdere gli studenti. Mentre erano seduti tranquillamente sul prato, gli studenti sono stati affrontati con spray al peperoncino, proiettili di plastica e gas lacrimogeni. Molti sono rimasti feriti e tanti sono stati arrestati arbitrariamente.
Un anno dopo, nel giugno del 2020, un altro tribunale amministrativo di Ankara ha ribaltato il divieto illegale dell’università, confermando l’assenza di basi giuridiche.
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https://www.amnesty.it/appelli/firma-per-melike-e-ozgur/