L’opera racconta, attraverso canzoni e disegni, il rapporto tra le popolazioni indigene dell’odierna Virginia e la natura, quindi dell’arrivo dei coloni inglesi intenzionati a conquistare i territori e sfruttarne le risorse.
A capo della spedizione c’è il malvagio Ratcliffe, accompagnato da altri personaggi, tra cui il domestico Wiggins e convinto che i “barbari” nascondano dell’oro.
“ Ratcliffe: Wiggins, perché secondo te quei barbari insolenti ci hanno attaccato?
Wiggins: Perché gli abbiamo invaso la patria, tagliato gli alberi, scavato il terreno?
Ratcliffe: È per l'oro! Ce l'hanno e non vogliono che noi riusciamo ad impossessarcene! Bene! Sarò costretto a prendermelo con la forza allora! Dico male?”
Attraverso questa concezione del popolo di Pocahontas come “barbaro”, il film ci spinge a riflettere sull’etnocentrismo.
Che cos’è l’etnocentrismo?
E’ la tendenza a giudicare la storia e la cultura di popoli diversi dal proprio in base alle norme di quest’ultimo, utilizzato come punto di riferimento e termine di paragone “corretto” rispetto al resto del mondo. Anche John Smith, esploratore, membro della spedizione che si innamora di Pocahontas, cade in questo tipo di ragionamento. Tuttavia è combattuto poiché conoscere la protagonista lo spinge ad amarla, ma le sue credenze rispetto al resto della popolazione indigena fanno di lei solo una sorta di “eccezione”.
“John: Possiamo insegnarvi tantissime cose. Abbiamo migliorato la vita di selvaggi in tutto il mondo!
Pocahontas: Selvaggi?!
J: Ah... non che tu sia una selvaggia...
P: Solo il mio popolo.
J: Aspetta! Non fare così! "Selvaggio" è solo una parola... ascolta... un termine che indica... la gente non civilizzata!
P: Come me!
J: Be', quando dico "non civilizzata"... quello che intendo è...
P: Quello che intendi è "Non come te."
Questo finto interesse per l’aiutare i popoli definiti come “primitivi”, “selvaggi”, insomma incapaci di badare a se stessi (e alle proprie risorse), storicamente, è stato il pretesto per assoggettare popoli, privandoli dei loro territori e delle loro ricchezze.
Prendere consapevolezza di questi meccanismi della mente e della società è fondamentale per riflettere in modo critico sulle nostre azioni, i nostri giudizi ed i fatti di cronaca cui assistiamo, in modo da contribuire ad obiettivi dell’Agenda 2030 quali la sconfitta della povertà, la crescita economica dei Paesi, la giustizia sociale e la tutela del pianeta.
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Veronica Lacorte