Secondo il Rapporto annuale Sprar (2017): “nel 2016 circa il 56% dei beneficiari accolti nella rete Sprar (I Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati ) ha avuto difficoltà a iscriversi al Ssn. Le maggiori difficoltà riscontrate riguardano i tempi di rilascio del permesso di soggiorno, le difficoltà a comprendere la normativa vigente, e i tempi di attesa per il rilascio del codice fiscale.” Secondo il report, un altro problema riscontrato è la quantità di servizi cui non si è avuto accesso a causa del loro costo.
In alcuni anni il numero di stranieri non comunitari residenti in Italia che non ha accesso alle visite mediche perché costose raggiunge il 10% e, nel 2015, sfiora addirittura il 14%.
Un altro problema che il Ministero della Salute evidenzia in uno studio in collaborazione con l’Istat (2014) è: “la difficoltà maggiore che affrontano gli stranieri al loro arrivo a comprendere cosa venga detto dal medico, seguita da quella di dover riferire i propri disturbi o sintomi e successivamente svolgere le pratiche amministrative.”
Il rapporto Cesvi/Ispi segnala però un miglioramento nelle problematiche sopra indicate proporzionale al tempo trascorso in Italia dalla persona straniera, tuttavia è altrettanto vero che tale processo appare piuttosto lento, e che potrebbe essere decisamente migliorato.”