Lo studio evidenzia che queste popolazioni hanno tre volte la probabilità di trovarsi in condizioni di estrema povertà rispetto agli altri: quando si parla di povertà estrema, pensate, si intende vivere con meno di 1,90 dollari al giorno!
Troppo spesso ci si dimentica di queste persone, e troppo spesso immaginiamo che i problemi affliggano un piccolissima parte della popolazione. Ma non è così. Pensate che si calcola che nel mondo le comunità indigene siano circa 5mila, equivalenti a oltre 476 milioni di persone..il 6% delle popolazione di tutto il mondo!
Uno degli aspetti fondamentali rispetto al rischio di esclusione di queste popolazioni è dato dalla condizione delle donne all’interno delle comunità. Se la situazione è già complessa in partenza per tutti, non si può non tenere in conto che le donne hanno possibilità ancora più basse degli uomini di poter completare l’istruzione di base, e hanno ancora maggiori probabilità di trovarsi in condizioni di indigenza estrema. Per fare un esempio, pensate che solo un quarto delle donne indigene ha un lavoro retribuito, contro quasi la metà alle donne non indigene.
Questi sono alcuni dati, estrapolati dallo studio, con i quali si vuole mettere in luce le profonde disuguaglianze che le popolazioni indigene della terra si trovano ad affrontare ogni giorno. Conoscere queste situazioni è molto importante, ma lo è anche agire e attivarsi concretamente per tutelare e cambiare le vite di queste persone.
Ad oggi, tuttavia, esiste un solo trattato internazionale che si propone di salvaguardare i diritti delle popolazioni indigene e tribali (Convenzione n. 169 del 1989) ma è stato ratificato solo da 23 dei 189 paesi che fanno parte dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Ciò significa che solo il 15% di quel quasi mezzo miliardo di persone vive in paesi che riconoscono il trattato e ne mettono in pratica le linee guida. Ancora troppo, troppo poco per poter sconfiggere davvero le disuguaglianze globali.