L’index per l’inclusione

Pubblicato per la prima volta nel Regno Unito nel 2000, l’Index per l’inclusione – scritto da  Tony Booth e Mel Ainscow – è il frutto di una ricerca triennale condotta dal Centre for Studies on Inclusive Education ed è stato elaborato coinvolgendo insegnanti, famiglie e addetti ai lavori.

Si tratta di una proposta di autovalutazione e automiglioramento per le scuole di ogni ordine e grado basata su un’idea ampia di inclusione, che investe la scuola nella sua interezza e la immagina come luogo capace di svilupparsi per garantire sempre di più a ogni persona al suo interno — alunni, ma anche insegnanti — la possibilità di partecipare pienamente e realizzare altrettanto pienamente le proprie potenzialità.

La pubblica amministrazione britannica inviò una copia della prima edizione dell’Index in ogni istituto della Gran Bretagna e ne ha periodicamente aggiornato i contenuti più volte fino alla terza edizione del 2011. Al 2008 risale la prima edizione italiana. Nel 2014, il volume era stato tradotto in 37 lingue e, con il sostegno dell’UNESCO, sono state sviluppate versioni dedicate a paesi in via di sviluppo.